Europa: Uniti in diversità.L’Europa definisce loro “uniti in diversità” quando invece sono proprio diversi in un matrimonio che non s’ha da fare. L’unica dote che li rende tutti uniti è la loro tenacia, dal rinchiudersi ciascuno dentro i propri confini al mantenere vivo il folklore delle loro radici.

Mundo sapeva tutto e per questo mi ha mandato in avanscoperta nei Balcani. I porta [ciascun la propria] bandiera dell’etnia recriminano il fatto che dopo tutti gli sforzi effettuati per una necessaria scissione sembra occorra tornare a vestire ancora gli stessi panni, ma questa volta lo si fa sotto una bandiera blu a stelle. Inconcepibile.

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L’italiano medio spiega tutto con la parola “razza bastarda” ma in realtà dietro c’è un ragionamento realmente intenso: la comunità europea è come la mamma che dice che a una certa età bisogna avere un lavoro per bene e mettere su famiglia.

Rundek.A queste parole i Balcani rispondono: ma come posso pretendere di sposarmi se non sarò mai sicuro di essere innamorato. Intanto il tempo passa e i Balcani vedono Bulgaria e Grecia arricchirsi a dismisura truccando le grandi città in occasione della festa europea per nascondere poi tutto il marcio sotto il tappeto della periferia, della campagna.

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Certo gli effetti economici di turismo ed imprese esportatrici sono sbandierati dai media ogni giorno e c’è quindi chi pone totale fede in questo progetto.

Brego.Ma c’è anche chi, come Serbia e Croazia, vede i loro ex compagni di felice sventura arrendersi consegnando la loro identità a un pozzo senza ritorno. Camminando per strada si può respirare la tensione, è gratis.

Le religioni ostentano ed offuscano alla perfezione tutto ciò che interessi loro, funzionando perfino meglio della nostra tanto amata mafia. Ma una vittoria arriva per l’ennesima volta con la musica, per voi due bicchieri di rachia sono in omaggio, ma solo se fischiate a ritmo.

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