Panchine
Sono quei momenti che la strada si impiglia alle caviglie, i marciapiedi sbucciati, gli stessi, anche se rifanno lampioni, qua e là, e ridisegnano pavimentazioni – ma ecco i nostri marciapiedi, gemmano piccole selvagge vegetazioni, e le panchine, oh le panchine – quando ci avviciniamo e le vediamo comodamente vuote, mentre noi siamo così stanchi, così tremendamente stanchi, e loro sono lì, belle, aperte come i pensieri, libere e sole…
f.c.

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