brutta scultura
Mi dite secondo voi cosa rappresenta?! Si accettano scommesse. E non rispondete che è l’ennesima brutta scultura
posta su una nuova rotonda, perché questo lo sapevo già!

28 Commenti

  1. Non credo di averla ridicolizzata, non saprei spiegarti il motivo, credo di non averlo fatto tutto qui. Ho cercato di essere ironico o polemico, magari non riuscendoci o risultando antipatico ma non volevo ridicolizzarla. Poi c’è un altro fatto: la fotografia. Avrei potuto fare una fotografia che non rendesse merito alla scultura invece le ho reso giustizia. E’ al centro dell’immagine, si staglia su un bel cielo, ha le linee dritte, ben proporzionata, se avessi voluto ridicolizzarla credimi avrei saputo come fare. Per l’altra questione intendevo che ti indignavi per una cosa (la critica alla scultura) e passavi tranquillamente sopra all’altra (quella politica). Però lascia stare, giustamente uno pensa ciò che vuole. Sinceramente ero rimasto male del fatto che qualcuno pensasse che sono immodesto o che sono uno che si permette di criticare tutto. Ma io scrivo e chi legge ha il diritto di farsi la sua idea. Questo è il gioco.

  2. Per il dibattito

    Nessuno vuol deridere l’opera d’arte di un altro.
    L’arte va sempre tutelata anche se non piace, solamente perchè è “contenuto energetico” di un altro essere umano.
    Altra questione interessante è che la gente non si deve autocommiserare dicendo “non mi intendo d’arte e quindi non posso dire che non mi piace”.
    Anche qui è ormai dimostrato che la frequenza di pensiero che un artista mette in una sua creazione si trasmette a distanza e colpisce le frequenze di chi osserva…la cosiddetta scintilla !E’ in linea col principio fisico del continuum energetico !
    A me, ad esempio la cosiddetta “pop art” non dice nulla ed invece rimango colpito dai grandi creatori di paesaggi inglesi o dagli impressionisti in generale.
    L’importante è che la gente senta , percepisca e parli!
    Gli esperti infatti , il più delle volte, creano sovra-strutture mentali per rendere gli altri titubanti e loro stessi più richiesti.
    Ma al di là di tutto questo, ciò che non mi piace in questa storia è che un artista occupi uno spazio pubblico di quel tipo con una sua opera per giunta regalata.
    Le opere vanno esposte, e pure regalate, nei luoghi appositi perchè il pubblico le contempli e ne cerchi le vibrazioni.
    Un museo è un museo.

  3. Interpretando Mirko: parlando di anima, e di allontanamento dalla natura, non sono progressista. Quindi il progresso deve continuare a tenere fuori questi 2 concetti. Lasciamo stare il primo, che è metafisico, ma quindi i GAS, ad esempio, che auspicano un ritorno alla natura, e ad un suo sfruttamento più umano, nn sono progresso? Ovvio, auspicando un ritorno, sono restaurazione, quindi non meritano rispetto… Bò, mi pare un concetto strano di progresso. Questo mi pare si possa identificare con l’aumento dei diritti dei lavoratori, ad esempio, che nella modernità ha subito un bell’avanzamento, rispetto alla schiavitù precedente. Trend oggi invertito, con una nuova erosione di questi diritti. Progresso sarebbe tornare ai mulini, in una versione moderna e migliorata, ovviamente. Ma non penso che il progresso c’entri con l’arte. Questa va avanti su binari suoi. benvengano le espressioni dei giovani. Se non sono regresso-arte o cinghia-mattanza…W Blu!

  4. “Perché ci rimango male quando un ragazzo mi dice che l’artista visivo che più gli piace è Picasso o Michelangelo, perché vorrei che mi citasse un suo contemporaneo semisconosciuto e arrabbiato, che parla un pò anche a suo nome, esattamente come accade se la stessa domanda la faccio a proposito di musica.”

    Ovazione.

  5. sul “bello e l’amore” che diventano categorie politiche e su beppe grillo non ho niente da dire, e infatti non dico niente.
    sulla “strana scala di categorie di giudizio” invece mi interrogo, perchè proprio non ho capito cosa significa in italiano. e siccome ho deciso di riazzerare un contatore mi piacerebbe sapere cosa intendi, federico. e poi, visto che ci sei, spiega con parole semplici, a me comprensibili, cosa ti da’ il diritto di deridere un’opera d’arte altrui.

  6. Cara Alberta, scusate se intervengo di nuovo(!) è proprio per questo che mi dispiace. Credo che le sculture poste in luoghi pubblici potrebbero e dovrebbero avere questa funzione, avvicinare giovani e meno giovani all’arte contemporanea, far riflettere e arricchire le nostre città. Mi sembra, ma questo è un mio parere, che spesso però questo non avvenga, perdendo così un’occasione importante. E questo non avviene perché a livello politico (è l’amministrazione comunale che decide queste cose) non c’è un progetto vero ma solo cose improvvisate e alla gente e ai giovane le cose improvvisate non fanno affatto bene perché generano confusione e poi le persone si stufano e si allontanano. Ho la sensazione che tutte queste sculture in giro per le città non facciano un gran servizio all’arte contemporanea. Basta guardare la scultura di Consagra fatta arrugginire per vent’anni e usata come parcheggio per le biciclette. So anche che questo problema non riguarda solo Pesaro. Comunque sono tre volte che lo dico quindi Tamburini direi che si è capito come la pensi!

  7. E’ la prima volta che intervengo, vi leggo, di solito.
    Ma questa volta sono proprio tentata.
    Due cose.
    La prima:
    un’opera d’arte contemporanea? Credo sia una delle faccende più complicate da capire e più controverse, la vostra accesa discussione lo dimostra.
    Ma se è vero che l’arte parla di noi e delle contraddizioni e superficialità del nostro tempo, i manichini di Pinoli, tra bagnanti increduli e improvvisati critici d’arte, ci può stare. Anche se si sciogliessero con la pioggia, direbbero qualcosa di noi e, forse, di questa città. Non molte cose del nostro tempo, d’altra parte, sopravviveranno per i posteri, non mi sembra un nostro valore.
    La seconda:
    non è giusto che chi ha potere possa avere una rotatoria per sempre a sua disposizione. Spero che si tratti solo, dunque, di un’esposizione temporanea per Pinoli (che in questo momento ha l’opportunità di esporre i suoi manichini anche e sopratutto al Palazzo delle Esposizioni a Roma!) e mi piacerebbe che le rotatorie, a parte gli alberi che amo (quando non sono degli ulivi piangenti sradicati dalla Puglia!), possano contenere anche delle opere di arte contemporanea ed essere una possibilità per ogni bravo artista di parlare alla gente.
    Per far discutere, per far arrabbiare qualcuno, incuriosire altri, coinvolgere in un gioco che è l’arte figurativa contemporanea di cui molto spesso sopratutto i più giovani sanno poco.
    Perché ci rimango male quando un ragazzo mi dice che l’artista visivo che più gli piace è Picasso o Michelangelo, perché vorrei che mi citasse un suo contemporaneo semisconosciuto e arrabbiato, che parla un pò anche a suo nome, esattamente come accade se la stessa domanda la faccio a proposito di musica.
    Mi dispiace.
    Forse perché lo studio dell’arte del mio tempo mi ha aiutato a crescere e mi aiuta a capire.
    A volte ad esprimere quello che altrimenti non saprei proprio come si dice.

  8. @Mirko Fabbri

    Perchè mulini a vento? In fondo ho espresso un dato di fatto ! Certamente anche Leonardo le aveva, ma poi la storia ha sedimentato l’arte universale dell’artista !
    Questo atteggiamento di attribuire ad altri manie da mulini a vento è la stessa categoria di pensiero che ti ha spinto ad avvicinare la Gioconda senza la necessaria serenità. Volevi a tutti i costi apprezzarla!
    In fondo invece non c’è niente di strano che un’opera, anche declamata non ti accenda la cosiddetta scintilla !
    Invece hai ragione quando dici che non bisogna innamorarsi del passato, anche se ciò è molto umano.
    Infine l’errore di Marx e di Engels , più filosofi che economisti, è stato proprio quello di voler competere col capitalismo in temini di ricerca del benessere.
    Era una partita già persa in partenza.
    Dopo una analisi cosi centrata, dico sul capitalismo, dovevano dire : non non cerchiamo il progresso…cerchiamo il bello e l’amore!

    E’ quello che dovrebbe fare la sinistra ora… invece guarda qua … (preso da Bepe Grillo che non apprezzo per nulla)

    “Odio la Sinistra,
    odio la Sinistra dei cantori del nulla ideologico,
    dei moralisti, degli intellettuali, dei filosofi
    impegnata sempre a impartire lezioni.
    Odio la Sinistra delle trattative sotto il tavolo,
    degli inciuci, dei silenzi, delle votazioni in aula per l’indulto e dell’assenza dall’aula per lo Scudo Fiscale.
    Odio la Sinistra che ha trasformato l’opposizione in una caricatura,
    la Sinistra autoreferenziale che non tollera nessuno alla sua sinistra e dialoga con mafiosi e piduisti.
    Odio le ottusità e le furbizie della Sinistra, il distacco dagli operai, dai precari,
    l’altezzosità dei suoi giornalisti maestri del pensiero unico.
    Odio la Sinistra che ha dimenticato gli operai, i precari, i disoccupati,
    la Sinistra dei sindacati scomparsi, quella degli inceneritori, dell’acqua privata,del nucleare sicuro e dei parlamentari che maturano la pensione dopo due anni e mezzo.
    Odio la Sinistra dei tesorieri di partito che incassa centinaia di milioni di rimborsi elettorali
    e che organizza feste di partito tutto l’anno.
    Odio la Sinistra che non è più comunista, né socialista e neppure socialdemocratica,
    la Sinistra che candida De Luca in Campania e Carra in Parlamento e che elogia Tronchetti e Marchionne.
    Odio la Sinistra che attacca in pubblico Berlusconi e che gli ha regalato televisioni,
    ricchezza, impunità e che non ha mai fatto una legge sul conflitto di interessi,
    la Sinistra che fa 10 domande su Noemi e la D’Addario per un’intera estate
    e che per 15 anni non ne fa una sui mandanti della morte di Borsellino.
    Odio la Sinistra che ha dimenticato Pasolini, Berlinguer, Pertini e che vuole riabilitare Craxi,
    la Sinistra che se non sei di sinistra sei di destra e se sei di sinistra devi fare una coalizione delle forze progressiste.
    Odio la Sinistra che si nutre di berlusconismo e di anti berlusconismo per sopravvivere,
    la Sinistra che non discute mai di programmi,
    ma di persone, avversari, equilibri, poltrone, percentuali di voto, candidati.
    Odio la Sinistra della TAV, della base americana di Dal Molin e delle sue cooperative del cemento,
    la Sinistra del “Lavoro, lavoro, lavoro!” di Fassino e sua moglie mantenuti in Parlamento da generazioni di italiani.
    Odio la Sinistra dei consigli regionali in galera per tangenti, della Campania trasformata in discarica da Bassolino,
    dei “termovalorizzatori” di Chiamparino, della spocchia dei funzionari di partito.
    Odio la Sinistra dei richelieu da strapazzo che costruiscono alleanze e coalizioni nell’ombra.
    Odio la Sinistra che, per non perdere voti, soffoca i movimenti dei cittadini nel suo recinto razionale e riformista
    dove pascolano le vacche sacre con la barba bianca e, se non ci riesce, ne inventa di fasulli per occupare uno spazio politico.
    Odio la Sinistra, così come la Destra, per la loro capacità di togliere ossigeno alle idee,
    per la divisione dei cittadini in fazioni una contro l’altra armata con i politici a fare da arbitro,
    per la distruzione della sola idea di un futuro”

  9. Xmirko Comunque ci ripenso, perché mi fa incazzare:) allora se uno scrive “è l’ennesima brutta scultura posta su una rotonda della mia città” tu indignato lo definisci “sgradevole immodestia di chi si sente in alto e nelle condizioni di giudicare tutto” quando invece ti dico che probabilmente quella scultura si trova lì per delle decisioni politiche dubbie e non chiare come spesso accade ( e quindi il testo di cui sopra forse acquista più senso) e il cittadino in questo senso non è tutelato, tu fai il fatalista e dici che anche ai tempi di Leonardo capitava. Hai una strana scala di categorie di giudizio.

  10. Certo che partendo dalle sculture del conte Marcucci Pinoli abbiamo già scomodato Kandinskij, Warhol, Fontana, Picasso, La Gioconda e Leonardo. Il Conte si starà sfregando le mani sogghignando divertito.

  11. Io non ho detto nè scritto che non si possono esprimere pareri sulle opere d’arte. Ho semplicemente fatto notare che ridere sotto i baffi di qualcosa che non piace o non si capisce è un comportamento poco brillante.

    Giusto per solleticare ancora un po’ gli istinti ridanciani racconterò di quando ho visto dal vivo la mitica “Gioconda”. Era un febbraio di alcuni anni fa, temperature fisse sotto lo zero, Parigi non era invasa di turisti e di conseguenza nemmeno il Louvre lo era. Ho camminato lungo tutto il museo osservando sì le opere ma con una sola idea fissa in testa: farmi travolgere i sensi dalla “Monna Lisa”; quando in fondo ad un lunghissimo corridoio sono arrivato nella stanza che la contiene ho avuto un brivido lungo la schiena, mi sono affacciato nella stanza che incredibilmente era semi deserta, una stanza allestita per i pienoni con tutti quelle corde a creare dei corridoi virtuali lungo i quali mettersi in coda. Mi sono avvicinato al quadro camminando quasi in punta di piedi, tanto che mia moglie mi ha dovuto un po’ strattonare. Sono arrivato davanti al quadro ed ho aspettato che i dettagli, se non lo sguardo della Gioconda, oppure il suo celeberrimo sorriso, o forse lo sfondo mi rincretinisse per bene, ed invece… niente, o quasi! Cazzo, ero a 30 cm. dal capolavoro pittorico più decantato della storia universale e non avvertivo praticamente niente, nessuna emozione che mi facesse girare la testa o tremare i polsi. Devo essere proprio un caprone! – pensai. Così cominciai ad allontanarmi e poi riavvicinarmi da diverse angolazioni, chè tanto ci dev’essere qualcosa che al primo approccio m’è sfuggito – ripensai. Niente, niente di particolare. Mia moglie rideva di me e delle traiettorie che avevo cominciato a tracciare dentro quella stanza. Fu una delle delusioni pià grandi della mia vita, lo dico sul serio.

    Quanto agli artisti con solide penetrazioni politiche, non è per fare il fatalista, ma credo proprio che qui siamo ai mulini a vento! Credete forse che Leonardo (tanto per rimanere in tema) fosse un pericoloso sovversivo, o non pensate piuttosto che fosse un signor artista, ma che pur di lavorare “vendeva” il suo genio ai potenti? Quanti artisti incompresi ci saranno stati in circolazione (anche) ai tempi di Leonardo, che si lamentavano del successo di questo ruffiano che se la faceva con la cricca di quel Lorenzo il Magnifico?

    Andrea Zucchi mi ha sollecitato una riflessione collaterale all’argomento, con le sue prese di posizione che contengono sempre almeno una frase del tipo “questa arte non viene PIU’ dall’anima”, insomma con queste elegie del passato.
    C’è qualcosa che non torna in chi si dichiara di sinistra e nello stesso tempo rimpiange continuamente i bei tempi andati, del tipo: “non ci sono più le zucchine di una volta”, “dove sono finite quelle ‘belle’ strade imbrecciate?”, e addirittura “si stava meglio quando si stava peggio!” (quest’ultima credo di averla letta proprio su questo sito qualche giorno fa). Ma la sinistra è figlia del pensiero marxista, secondo cui il progresso ed il futuro sono conquiste per l’umanità!!! Ciascuno di noi ha diritto alla nostalgia, ma sarebbe bene farla rimanere un sentimento privato, intimo; perchè se questa si trasforma in una specie di “sapere nostalgico”, ovvero quell’atteggiamento che porta a pensare che tutto quanto sia già accaduto – e meglio, molto meglio di adesso – in età d’oro passate, finisce con l’offendere il presente, il tempo in cui ci troviamo a vivere. In questo atteggiamento c’è qualcosa che non torna, che ci spinge indietro… Il contrario del progressismo e dell’essere di sinistra.

  12. Vedi Andrea, il fatto è che per Matteo quest’opera ne ha di anima. A lui deve raccontare tante cose, lo deve fare emozionare o riflettere o semplicemente sognare. Io a differenza di Mirko penso che sia possibile esprimere dei pareri sulle opere d’arte, anche se non si è degli esperti, anzi è necessario interrogarsi su di esse, certo senza ridicolizzarle. Del resto un cittadino cosa dovrebbe fare? Se la vede li tutto ad un tratto, dove prima non c’era e la giudica, la valuta; valuta se gli piace o meno, se gli trasmette qualcosa, e infine valuta se questa scultura ha arricchito il paesaggio circostante. Ognuno trarrà le sue conclusioni. Io per dire non critico la scultura ma la struttura di metallo che la contiene, a Mirko piace così così, a Giuseppe fa schifo, a Vanny nausea, a Matteo piace molto. Secondo me va tutto bene, è naturale che sia così. Ma la questione credo sia un’altra. Io mi chiedo chi sia a decidere quali sculture mettere, quali sono i criteri di scelta, se si pensa all’impatto ambientale e a tanti altri fattori. Alla fine, non voglio essere scontato o banale ma credo che si vada sempre a finire a parlare di politica e di scelte o non scelte politiche. In questo mi trovo del tutto d’accordo con Gaoing, quando dice: “Finirà logorata dal tempo e sarà sostituita, prima o poi, da un’ opera d’arte di qualche altro artista con solide penetrazioni politiche.”

  13. Anche io non ho strumenti critici artistici per commentare questa opera, e mi è piaciuta molto la difesa di Mirko dell’Opera (non di questa opera). Da profano di questo tipo di arte però, mi vien da dire che un’opera, aldilà della sua mera comprensione stilistica, deve toccare l’anima, sennò opera non è. L’arte viene dalla sublimazione, nell’inconscio, e anche se non compresa, dovrebbe muovere qualcosa dentro di noi. Ho visto dal vivo Mirò, Picasso, Bosch: ho capito poco dei significati, ma ho quasi pianto. Queste opere qua (scusa Mirko, le virgolette mi ci vanno) secondo me testimoniano che ci siamo allontanati parecchio dalla comprensione di noi stessi, e dalla natura, quindi dall’anima delle cose…
    E quindi questa arte nn viene più dall’anima, o ne ha poca…

  14. Per il dibattito

    Federico Tamburini dice due cose importanti:

    1- i manichini plastici rappresentano l’omologazione del sistema e questa è stata anche la mia interpretazione
    2- i manichini sono senza occhi e dovevano essere osservati ad altezza d’uomo, quindi c’è stata una manipolazione dell’opera dell’artista ovvero l’impalcatura chi l’ha decisa? L’artista era d’accordo o si è accontentato pur di vedere la sua opera esposta?

    Quindi per me è , come minimo, un pasticcio !

  15. A me quest’opera nn piace proprio, per nn dire peggio, (perkè seno’anke da voi di radio pereira si viene censurati, pur rimanendo nell’educazione…) Volendosi sforzare nel darle un significato, a me fa pensare all’ambizione ke spesso si impadronisce dell’uomo. Una sorta di scala sociale, dove pero’ anke il migliore è condannato prima o poi a scendere.

  16. Per il dibattito

    L’opera d’arte è una cosa … l’opera d’arte sedimentata nel tempo , riconosciuta come tale da tanti e, soprattutto, conservata è un’altra.
    Arte si contrappone a tecnica.
    Un ponte è tecnica, una scultura è arte, chiunque la componga e qualsiasi ne sia il significato.
    L’opera d’arte che apprezzo di più è quella che sfida il tempo, anzi con lei il tempo si ferma e, onestamente, non credo che questo sia il caso della scultura oggetto di questo dibattito.
    Finirà logorata dal tempo e sarà sostituita, prima o poi, da un’ opera d’arte di qualche altro artista con solide penetrazioni politiche.

  17. Se “Qui non si vuole giudicare la scultura in quanto bella o brutta” allora mi sa che la didascalia della foto non era proprio azzeccatissima.
    Rimango dell’idea che deridere un’opera d’arte, solo perchè giudicandola esclusivamente in chiave estetica non la si trova di “proprio” gusto, non sia un atteggiamento molto brillante.
    Mi è dispiaciuto molto quando hanno ridipinto il liceo cancellando il disegno di Blu… sapeste invece in quanti gradirono assai semplicemente perchè… a loro non piaceva!

  18. @Matteo
    Mi da un certo sollievo sapere che almeno sia apprezzata da qualcuno anche se il paragone con la Palla mi sembra esageratissimo 😉

    @Federico
    Bel discorso il primo commento, condivido.

  19. Pur senza mai rinunciare alla sua carica ironica che è parte integrante del suo carattere (la si ritrova negli scritti e nelle opere visive: pittoriche, grafiche e scultoree) Alessandro Marcucci Pinoli con questi lavori esprime in modo chiaro quanto stia vivendo un momento di riflessione seria sui perché fondamentali dell’esistenza. Egli sospende, dunque, le sue brillanti, acute, guizzanti incursioni nell’universo di derivazione duchampiana per approcciare in modo più composto, ma mai convenzionale e scontato, le problematiche dell’essere.
    L’umanità che i suoi manichini plastici offrono è il campione di un processo di omologazione al quale essa sembra inevitabilmente sottoposta. Gli androidi sono tutti dello stesso colore, nudi (il nudo è spersonalizzante, paradossalmente quanto lo sono le uniformi, nelle quali almeno ci sono i gradi a mantenere un certo orientamento distintivo), privi di pupille con i soli bulbi oculari bianchi che rendono l’uno simile all’altro. L’artista ha dato titoli alle sue opere: Turba (nel doppio senso di voce del verbo turbare: terza persona dell’indicativo presente, ma anche seconda persona dell’imperativo; senza dimenticare il significato di massa, che è una terza opzione di verità)
    http://arteinforma.blogspot.com/2010/06/i-manichini-di-nani.html Questo era la critica trovata su internet. Io aggiungo una cosa: Gli occhi (elementi importanti della scultura), tanto per dire, come sono messe ore le statue non si vedono. Questo mi fa pensare che quelle sculture non fossero pensate per stare a 3-4 metri da terra ma probabilmente ad altezza d’uomo. Quindi mi sembra una forzatura, tanto è vero che la struttura in metallo, che non fa parte della scultura, è decisamente inappropriata, per materiale e dimensioni (ma a ben guardare era forse la soluzione più economica ma forse meno rispettosa dell’impatto ambientale) a contenere i manichini.

  20. Sono davvero molto rattristato nel leggere questo post e tutti i commenti precedenti… a me quest’opera piace e piace davvero tanto. Poi magari tra qualche decennio sarà considerata alla pari della “Palla” (o “Sfera”?)di Pomodoro…

  21. Si Mirko in generale il tuo discorso è decisamente condivisibile, ma trovo che tu abbia speso fin troppe parole per difendere un mondo (quello dell’arte) che spesso non riesce più a difendersi neppure da solo. Tu parli di opera d’arte, ma che cosa è un’opera d’arte? siamo sicuri che quella scultura sia un’opera d’arte, che cosa la rende tale? Io sicuramente non lo posso dire perchè ci capisco poco o nulla. L’artista in questione è il conte Pinoli, proprietario dell’hotel vicino alla rotonda che ha donato la scultura al comune per metterla in quello spazio. Qui non si vuole credo giudicare la scultura in quanto bella o brutta, come dici tu il bello e il brutto è cosa soggettiva,( poi il discorso sui rancori o le invidie per carità ci possono pure stare, non so se sia questo il caso) ma possiamo però esaminare il progetto, questo si, noi cittadini possiamo farlo, visto poi che quell’opera non è stata posta all’interno di un museo, ma su terreno pubblico, dove tutti la possono osservare, capire e ahime anche non capire ma questa non deve essere una colpa anzi. Io mi domando chi sia l’incaricato di decidere quali sculture mettere su queste rotonde o più in generale in giro per la città. Dal momento che poi solitamente di soldi non ce ne sono ecco che ci si accontenta di mettere la scultura dell’artista di turno. Insomma il cittadino è tutelato? Questione del concettuale (esempio pesarese). RIcordi la scultura del casello dell’autostrada? Si il sorriso! Bene, quella scultura è di Staccioli, importante scultore toscano. Quella scultura è un saluto per chi arriva a pesaro. Non so se ti piace? A me si, ma non credo sia importante. Quella scultura in realtà doveva essere messa in baia flaminia in spiaggia e, capovolta rispetto a come la vedi ora, doveva rappresentare il sole che sorge! Poi per problemi di spazio hanno pensato alla rotonda e via che la scultura si capovolge. Capisci? Ecco che pure la spiegazione concettuale va a farsi benedire, purtroppo; oggi a molte opere d’arte rimane solo quello, la spiegazione concettule, ma se non regge più neppure quella! Allora io non mi fido di questo benedetto mondo dell’arte, Io credo che a volte si usi un po’ di violenza sul cittadino anche in casi come questo. Le cose andrebbero ponderate, fatte capire, magari un poco alla volta e soprattutto vorrei che non mi spacciassero per opere d’arte progetti che in realtà opere d’arte non sono. E per quel che mi riguarda io in quello spazio ci avrei messo un alberello, oppure nulla! Abbiamo sempre bisogno di mettere mettere mettere. P.S. Poi in realtà ogni tanto qualcosa togliamo in questa città devota all’arte! L’opera di Blu dipinta su una parete del liceo scientifico. Per chi non lo conoscesse o avesse voglia di rivederlo! http://www.youtube.com/watch?v=sMoKcsN8wM8

  22. Mirko il tuo ragionamento è giusto però… un conto è se un’opera se ne sta in un museo o a casa di qualcuno, un altro se viene messa in un luogo pubblico, allora mi sento di esprimere il mio parere in bene o in male, anche se di scultura non ne so nulla.

  23. Ciao Vanny, ho già scritto che nemmeno a me piace particolarmente quella cosa (magari non mi provoca proprio la nausea, ma nemmeno un’esaltazione dei sensi). Ho solo espresso la mia opinione rispetto all’atteggiamento che secondo me andrebbe tenuto nei confronti delle opere d’arte che – ahimè – anch’io troppo spesso non capisco. E’ passato molto tempo da quando tendevo a ridicolizzare le espressioni artistiche che non capivo, adesso cerco di comprenderle e soprattutto quando non ci riesco non escludo la possibilità che sia proprio io a non disporre degli strumenti necessari per farlo, o semplicemnete che la soggettività dell’artista non sia affine al mio gusto.

  24. Mirko capisco e comprendo quello che dici, io non sono un critico e non ne capisco nulla di arte (soprattutto moderna) ma quando passo in quella rotatoria e alzo gli occhi mi prende un senso di nausea e di fastidio, forse doveva essere questo l’effetto voluto , chissà… Le foto che hai messo non le capisco ma non mi fanno lo stesso brutto effetto.

  25. @No-r-Way

    Innanzi tutto mi sembra che la nuova rotonda sia quella alla fine di viale Trieste, almeno a giudicare dalla posizione dell’Ardizio nello sky-line.

    A mio parere l’artista ha voluto rappresentare l’odierna situazione dei cittadini del pianeta e quindi anche dei pesaresi , ovvero “anonomi tutati” in mostra nelle gerarchie dell'”albero del sistema”.

    Che dire?

    Mi viene in mente questo episodio che devo aver già raccontato in qualche blog ,ma forse non in questo.

    Quando finimmo di costruire la Nuova Mortuaria di Pesaro a Muraglia (che è un mio progetto) incontrai Giovannelli che mi disse se eravamo d’accordo a piazzare nel piazzale antistante una scultura di un artista allora in voga .
    Io non risposi…ma feci una faccia talmente espressiva che lui capì e se ne andò con un mezzo sorrisino !

    Per inciso, quel piazzale sarebbe venuto con lo stile della rotatoria , un pò bulgara, antistante l’accesso alla A14 !

    Alro inciso: voglio vedere che effetto faranno “i tutati” quando il degrado entropico farà i suoi effetti…diciamo a 5 anni dalla fine dell’opera !

  26. Rappresenta la sgradevole immodestia di chi si sente in alto e nelle condizioni di giudicare tutto…
    Il “bello” e il “brutto” contrapposti come il bianco e il nero, l’opera d’arte additata e derisa come incomprensibile, la parola scultura messa fra virgolette, lo struggersi risentito di chi non riesce a decifrare l’artista in luogo di un’onesta, seppur affannosa, ricerca per provare ad avvicinarsi al cuore dell’artista: sono comportamenti che non si addicono ad animi sensibili (di altri artisti, poi!), se non mossi da insensati rancori e fuorvianti pregiudizi. Liberarsi di questi orpelli per godere delle cose della vita ed esprimere la propria arte al meglio senza risentimenti…
    L’arte è soggettività ed ispirazione: ci sono opere che sono diventate importanti grazie alle spiegazioni che nel tempo sono state ad esse attribuite, altre che sono di una complessità così elevata da non poter prescindere dall’ interpretazione data dall’ autore o dai critici perché solo in questo modo si riesce ad apprezzarle nella loro totalità, altre ancora create per essere semplicemente interpretate dalla soggettività dell’osservatore. Se desideriamo cogliere l’ essenza di un’opera d’arte non possiamo limitarci ad interpretare il linguaggio artistico esclusivamente in chiave estetica, a meno che non ci sia stato suggerito dall’ autore stesso.
    Ogni opera d’arte, mancando per sua stessa natura di oggettività, ha (avrebbe) bisogno di spiegazioni. Per evitare le spiegazioni avremmo bisogno di un’opera d’arte oggettiva, che però… non esiste, non può esistere!

    p.s. a me quella colonna rappresentata in foto piace così-così, non so nemmeno chi ne sia l’autore, ma nella mia ignoranza mai e poi mai mi permetterei di ridicolizzarla.

    E queste cose qua sotto cosa rappresentano?
    Farbstudie.jpg
    JLAMD00Z.jpg
    arlecchino.jpg
    fontana.jpg

  27. l’immobile equilibro artistico di un pesarese medio che non ne capisce niente di arte (che potrei essere anche io).
    ma soprattutto io lo chiederei a colui che ha partorito questa “scultura”.
    anzi… obbligherei tutti gli scultori o artisti in genere a dare spiegazioni a me ignorante d’arte.
    saluti
    F.

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