Dagmara macina libri. Fin da bambina è stata una “diversa” perché leggeva, leggeva e leggeva. Proprio per questo ha deluso le aspettative di chi voleva per lei una carriera da velina.
Nata in Polonia, è polacca atipica: poco credente e molto laica.

Pereira

Il Sognalibro | 1

Cos’ha Magda Szabo che altre non hanno?

Magda SzaboEsistono libri che sono difficili da dimenticare, romanzi che vengono ricordati per le loro splendide figure di donne. Imperfette, reali, pensanti. Modelli di cui, vista l’attualità, abbiamo davvero bisogno.

Oggi come non mai.

Queste figure sono le protagoniste delle opere di Magda Szabo, autrice ungherese di cui vi parlerò raccontandovi due suoi libri.

Un breve accenno alla trama
“La Porta” è un libro bello e triste da perdere il fiato, una storia semplice che parla del conflittuale rapporto che intercorre tra una scrittrice incapace di affrontare i problemi del quotidiano e la moralità della sua donna di servizio.
La stessa tematica, il conflitto tra due caratteri forti, è possibile ritrovarla anche nella “Ballata di Iza”, dove una donna di provincia e la figlia in carriera si ritrovano a vivere una convivenza forzata dove il legame con il passato dell’anziana si scontra con la visione moderna della figlia.

Cosa c’è nei libri di Magda Szabo?
Lo stile della Szabo è incantevole e delicato, trasforma parole in emozioni coinvolgendo fisicamente il lettore in un sentimento antico e un’empatia intensa per i personaggi.

L’atmosfera dei libri di Magda Szabo mi riporta alla mente la Polonia (e in generale molti paesi dell’Est), dove il tempo sembra essersi fermato e i valori morali – onestà, rispetto del prossimo e delle tradizioni, educazione rigorosa – prendono forma nelle emozioni umane. Emerge nelle pagine dei romanzi l’importanza del tempo trascorso, incarnato dalla relazione con gli oggetti fisici e le persone. La nostalgia è infatti la principale chiave di lettura. Il culto della casa, dei ricordi dell’infanzia e del tempo trascorso si trasformano in un bagaglio importantissimo che rende commoventi personaggi anziani, spesso trascurati dalla letteratura.

Altro elemento fondamentale è la perfetta descrizione delle caratteristiche dei personaggi e dei rapporti che intrattengono con altre persone. Non c’è mai un buono o un cattivo per cui tifare, ma ognuno viene spiegato secondo i suoi limiti comportamentali e caratteriali. Non c’è ovvietà in questa descrizione.

C’è la realtà umana nei romanzi di Magda Szabo, quella realtà su cui è bene riflettere per capire e avere una propria coscienza da applicare ogni giorno, quando ci ritroviamo a giudicare i comportamenti di chi ci sta intorno.

Dagmara Bastianelli
dagmara.bastianelli@gmail.com

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