Dal Perù all'Italia

Con uno sguardo alla Libia, Tunisia, Marocco, Afghanistan, Lampedusa, Manduria di questo mondo… ricordo vecchie storie cittadine.

Un viaggio da clandestino

A casa di Nancy il pomeriggio trascorse tranquillo.

Tra le altre cose mi ero informato sui nomi: il più piccolo, Stefano (corona), Andrea (discepolo), Manuele (Dio con noi), Sara (principessa).

Nel 1988 a Roma a cercar lavoro…una zia, che è stata mamma, l’aspettava… tante brave persone incontrate.

Nel 1994 incontrò Moises (colui che divide le acque) e nel 1996 si sposarono.

Roma città dell’amore e degli incontri, tre figli e poi Pesaro…Moises aveva trovato lavoro.

Sara come ti immagini Lima, chiedo.
La immagino molto grande, con tante case, in una di quelle case sicuramente c’è mia nonna… che Sara non ha mai conosciuto.

Poi arriva Moises (colui che divide le acque) e mi racconta la sua vita.
Del suo viaggio, dal Perù verso l’Italia. Un viaggio da clandestino.
Mi racconta dei cinquemila euro, della partenza all’alba da Lima (addio per sempre), del primo scalo a Cuba e poi da Cuba l’arrivo a Mosca e da Mosca, Budapest.
Poi il pullman fino al confine tra Italia e Slovenia.
Nascosti dentro un camion, tra bottiglie di plastiche vuote. L’arrivo a Bolzano, la notte in stazione, le valigie abbandonate per paura di essere scoperti. Infine Roma.

Che effetto fa guardarsi ora, adesso che sono passati tredici anni? Moises abbassa lo sguardo, inclina la testa verso sinistra, osserva i suoi quattro figli, chiude gli occhi e pensa al suo lavoro, alla sua casa che ha appena comprato, pensa ai sacrifici fatti e a quelli da fare.
Gli occhi si bagnano, non piange.
Non pianse nemmeno quella mattina, quando all’alba lasciò Lima per sempre.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui