Si decidono nuovo sindaco di Milano e referendum sul nucleare

Pisapia e MorattiOre, giorni decisivi su due questioni che riguardano un pò tutta l’Italia.
Tra poche ore si conoscerà infatti l’esito del ballottaggio per il sindaco di Milano, mentre mercoledì sapremo se la Corte di Cassazione deciderà di annullare il referendum contro il ritorno del nucleare in Italia.
Perché questi due eventi dovrebbero essere così rilevanti per la classe politica e per tutti i cittadini?


Perché una vittoria di Pisapia a Milano significherebbe la sconfitta di un candidato, la Moratti, diventato rappresentante di un pò tutto il centro destra. Il presidente del consiglio ed i partiti che lo sostengono, infatti, hanno puntato l’intera posta su questa elezione, e su questa città, Milano, capitale dell’impero berlusconian-padano, trasformando quelle che dovrebbero essere amministrative in elezioni politiche.
Lo stesso Berlusconi si è messo a capofila della lista dei candidati del sindaco uscente, venendo già punito con il dimezzamento delle preferenze raccolte, passate da 50mila a 25mila.

ZingariCome se non bastasse, dopo il primo turno – terminato con lo sfidante di sinistra Pisapia in vantaggio con il 48% contro il 42% della favorita, Letizia Moratti, rappresentante del centro-destra – la campagna verso il ballotaggio è stata segnata, dalla parte di chi è al governo, delle nefandezze più oscene, indegne per un paese anche solo vagamente democratico.
In diverse zone di Milano non sono stati pochi i cittadini a segnalare falsi rom e improbabili punkabbestia che infastidivano i passanti, e distribuivano finti volantini pro-Pisapia, o presunti operai che dicevano di fare i rilievi per “la nuova grande moschea”.
Lo stesso Pisapia ha presentato un esposto alla magistratura, denunciando i suddetti gravi episodi, che indicherebbero una strategia deliberata e diffamatoria verso il candidato del centro sinistra, diventato ormai favorito.

Tutta la campagna del centro-destra è stata infatti imperniata sul denunciare che Pisapia avrebbe fatto di Milano una città per zingari, musulmani, clochard, drogati, omosessuali, brigatisti rossi e centri sociali. Al limite del ridicolo l’enfasi posta sulle stanze del buco (luoghi ove drogarsi in libertà) e sul turismo omosessuale, imbastita estrapolando parole di altri esponenti politici o dichiarazioni vecchie ed impolverate.
La campagna elettorale della Moratti è stata così dura, che l’associazione di volontariato Naga ha presentato un ricorso al Tribunale Civile di Milano contro la Lega Nord ed il Popolo delle Libertà, per il “contenuto altamente discriminatorio” dei manifesti affissi in città e degli ultimi video-messaggi del premier.

Anche il direttivo dell’Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii), ha denunciato «le parole stonate e offensive» del presidente del Consiglio nei confronti di tutti i musulmani d’Italia, citando «le accuse rivolte a Pisapia di voler trasformare Milano in una “zingaropoli islamica”…».
Alla luce di tutto ciò, una vittoria di Pisapia sembrerebbe un bel segnale forte, verso le strategie politiche spregiudicate ed antidemocratiche di chi attualmente governa Milano, e l’Italia.

Anche Pisapia avrà sicuramente condotto una battaglia dura, ma è proprio l’atmosfera creatasi a Milano, sull’onda della sua possibile vittoria, a destare la speranza di un cambiamento, politico e di stile.
E’ commovente una biciclettata, difficilmente architettata ad arte, dei sostenitori dell’avvocato, che parla da se…

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Ugualmente è decisivo per le sorti dell’Italia quanto ci dirà la Cassazione mercoledì, cancellando il referendum sul nucleare, od al contrario lasciando che i cittadini si esprimano sulla volontà o meno di ospitare centrali nucleari sul nostro territorio.
Che l’atomo sia altamente pericoloso, ed inutile e costoso, è già stato detto.

Non ci resta che sperare che gli italiani possano confermare col voto quanto è già palese, ovvero che una netta maggioranza è contraria al ritorno del nucleare.
Perchè è da sottolineare che la questione non è solo quella dell’essere pro o contro l’energia atomica, ma che anche questa diventa una grande battaglia democratica: il governo ha infatti cercato di boicottare questo referendum, votando all’interno del decreto “Omnibus” alcuni emendamenti che sulla carta renderebbero inutile il quesito referendario, cancellando alcuni degli articoli che il suddetto referendum abrogherebbe.

napolitanoIn realtà è stato lo stesso presidente Berlusconi a dichiarare che la volontà di questi emendamenti era solo quella di rimandare l’apertura dei cantieri nucleari, evitando il referendum, fino a quando l’opinione pubblica si fosse un poco dimenticata della tragedia di Fukushima.
Il presidente Napolitano ha perso un’occasione, visto che la sua firma al decreto suddetto non si è fatta attendere: il DL Omnibus è così diventato legge, così come la moratoria al nucleare in essa contenuta, ed è già stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Rimane solo la parola della Corte di Cassazione, per la quale restiamo in trepida attesa…
…di Milano, e Napoli, arrivano invece già i primi exit-poll…

Andrea Zucchi

1 commento

  1. Il nucleare è una grande bidone.
    Ho preso questo libro questo weekend, lo consiglio di cuore a tutti, per non dimenticare e per ricordarci cosa è il nucleare. Titolo: Chernobyl, Scatti dall’Inferno Lo vendono anche online su Feltrinelli o Amazon ad esempio

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