Il post di Ivan il Terribile ha dato vita ad una polemica così vivace che mi vien voglia di partecipare per dire la mia e anche qualcos’altro.
Dietro a certe star, penso a Liga come a Vasco, che vantano fan a centinaia di migliaia ci sono strutture produttive con 50-60 persone (che mantengono altrettante famiglie) che in tournée diventano 150 o più. Che vuol dire? Che mentre i fan canticchiano l’ultimo successo di Vasco o Liga ci sono almeno una decina di menti che per mestiere si spremono le meningi per trovare una nuova formula per ricavare altro fatturato dalle stesse canzoni dello stesso artista. Le altre persone, per arrivare a 50, cercano capitali, intrattengono relazioni con potenziali partner produttivi e così via. Si fa prima ad immaginare una fabbrica. Così fioriscono tanto il merchandising quanto libri biografici, edizioni speciali, album live, dvd e ora film, sul tale evento. In questa ansia di produrre fatturato è facile fare errori di valutazione (anche perché non è detto che gli entourage dei divi annoverino sempre dei fenomeni). Così si spiega il flop di Liga, come una scommessa andata male e basata su presupposti fragili e mal valutati.
Se posso aggiungere la mia personale impressione, tanto per piacere di confronto e polemica (sempre garbato, vi prego, nei toni) dirò che Vasco non mi dispiace, ha conservato un suo approccio fanciullesco e una capacità di dire cose banali (a volte) in un modo poetico. Oh, mica sempre, eh? Devo dire che mi sta anche più simpatico dopo aver assistito di recente ad una sua intervista in cui commentava “Generale” di De Gregori mentre la ascoltava con l’intervistatore. Un bimbo che parla ammirato di un bellissimo giocattolo e non importa se non è suo, è bellissimo. Lì dietro c’è, molto probabilmente, un artista.
Liga mi sembra un bravo ragazzo ma, mi scusino i fan, non riesco a intravvedere il talento artistico. Vedo l’adolescente che fu, fan di Bruce impegnato a ripeterne i gesti e gli stilemi senza averne, ovviamente, il talento. Questa imitazione riproposta con una formula italianizzata da parte di un signore con un bel vocione, ha avuto successo ed è piaciuta a tantissime persone.
Tanto da mantenere 50 famiglie per molti anni.
Mi sembra questa la sua più bella canzone, non è poco.
è buffo che in un articolo in cui non si parla di Volo, arrivi un commento come quello di Mirko.
Per quanto riguarda una parte del suo isterico commento, posso dire che io NON mi baso solo sui numeri, ma mi interrogo anche su quelli, perchè indicano gli umori (e gli amori…) del pubblico e allora mi è venuto spontaneo chiedermi che cosa non avesse funzionato in queste due operazioni. Posso?
A me Volo sta anche discretamente simpatico, ma posso dire che come attore è molto scarso perchè sa fare solo se stesso? Scusa Mirko, ma posso?
Posso col mio pensiero indipendente e negli spazi concessi proporre certe opere (tipo Faust, Carnage, Melancholia…) e sconsigliarne altre? posso?
Posso resistere al brutto chiedendo anche di non stuprare la lingua italiana in una frase come “pensavo che lo slogan resistere al brutto era SERIO” e chiedere di sostituire era con FOSSE?
posso? grazie
Caro Mirko,
confesso che un po’ la invidio, quell’uso sapiente delle parole tutte in maiuscolo, quella chiusura che lascia aperti mondi tutti da esplorare (“SAPPILO”) nello stesso momento in cui si apre allo scambio, al confronto.
Cerco sempre di parlare di cose che so e quello è un mondo che nel corso dei decenni ho avuto modo ora di sfiorare, ora di spiare dal buco della serratura, ora di viverlo fugacemente, anche solo nei panni di un roadie nostrano (erano gli anni ’70 e pur anziano arrotondavo lavorando come scaricatore per un organizzatore di concerti di una grande città).
Vorrei infine condividere con lei una riflessione che faccio spesso per me stesso (e mi torna in mente quando Lei regala certi sapidi commenti), e mi dico: il web è un luogo meraviglioso che offre tante cose e quindi anche il privilegio di ignorarne tante altre. Io non leggo la Padania on line, non ascolto Liga su youtube, non frequento Facebook, ecc. ecc.
Con i più cordiali saluti e l’augurio di un felice 2012
Suo resistente Pereira
e una delle due gli ha dato un coppino. Poro Fabio!
dietro a certe star, penso a Liga come a Vasco, che vantano fan a centinaia di migliaia ci sono strutture produttive con 50-60 persone
almeno una decina di menti che per mestiere si spremono le meningi per trovare una nuova formula per ricavare altro fatturato.
ma tu segui il tour?? sei mai andato dietro dietro le quinte di un tour.
ma vi basate solo sui numeri? i vostri interventi di passione dove sono finiti? (ci sono mai stati?)
pensavo che lo slogan resistere al brutto era SERIO.invece è solo giudicante, snob e di quella sinistra che ha portato la gente a votare b.
lenti , giudicanti, e con un puzza soto il naso da fare invidia a LIons club milano.
DIETRO fabio, ci sono si è no 2 persone. SAPPILO.