A conferma che l’allarme su quella da record di un mese fa era solo speculativo…
Come volevamo dimostrare con il post precedente, l’asta drammatica del mese scorso – che vide i rendimenti dei titoli di stato italiani raggiungere un livello tale da sembrare insostenibile – era solo un fuoco di paglia.
Oggi infatti il Tesoro ha emesso 9 miliardi di Bot a 6 mesi ad un rendimento del 3,251%, la metà del 6,504% dell’ultima asta.
Qualcuno potrebbe azzardare che questo miglioramento sia merito del lavoro del governo Monti. Io invece leggerei questa notizia esattamente al contrario. O meglio, vorrei prima di tutto valutare l’opera del banchiere Mario col metro usato per misurare il suo predecessore, ossia il famigerato spread col bund tedesco. E questo, nonostante la finanziaria appena varata, ancora oggi viaggia sopra all’altissima soglia dei 500 punti (510 circa, non troppo distante dal record di 550 toccato fugacemente poco prima della caduta di Berlusconi). Un risultato non troppo buono, direi.
Vorrei poi ricordare quanto già dicevo nel precedente post citato in apertura, ossia semplicemente che l’allarme lanciato in occasione dell’asta, simile a quella odierna, di un mese fa, era quantomeno esagerato. Se non addirittura finalizzato a preparare il terreno per la sanguinosa manovra finanziaria – preparata da Monti, e lanciata solo qualche giorno dopo – della cui poca equità tutti oggi siamo sfortunati testimoni (e sulla quale a brevissimo posterò anche io un’approfondita analisi).
Se è vero infatti che i rendimenti dei BOT il mese scorso avevano toccato livelli elevatissimi, non è altrettanto vero che tale situazione significasse il collasso dell’Italia, come denunciavano, con notevole terrorismo psicologico, tutti i media in quella giornata . Il debito dell’Italia infatti è talmente ingente (ammontando a quasi 2mila miliardi di euro) che una singola asta di titoli di stato di 10 miliardi non incide che molto marginalmente sul costo del rifinanziamento del debito stesso.
Per capirci, nel 2012 l’Italia dovrà collocare qualche centinaia di miliardi di debito, quanto mai conteranno in proporzione gli 11 miliardi e rotti del mese scorso? Inoltre, quello che conta è la media del tasso pagato, e non tanto il singolo rendimento in una sola asta. E’ facile fare i conti, su 10 miliardi una variazione anche del 3% (come era stato per l’asta di novembre, passata al 6,5% dal 3,5% circa di ottobre) incide per “soli” 300 milioni di euro. Non certo la cifra che potrà affondare l’Italia, come volevano farci credere il mese scorso. Solo rendimenti oltre il 6 o il 7 o l’8% per un prolungato periodo insomma potrebbero metterci veramente in guai seri.
Dicevamo inoltre che i rendimenti sono volatili (e manipolabili) dal mercato, e come erano saliti così repentinamente, nello stesso modo potevano riscendere.
Ed infatti così è stato, ed oggi siamo tornati ai rendimenti molto più accettabili di poco superiori al 3%. Nel frattempo però, il procurato allarme del mese scorso ci ha costretto ad accettare, senza troppo protestare, una manovra finanziaria “distruttiva” (per larghe fasce di popolazione) che altrimenti Monti avrebbe faticato ad imporci…
Everardo Dalla Borsa
X Federico e X Everardo
Non sarei tanto sicuro che il meccanismo è rotto!
Al contrario sono certo che il vero debito di cui monitorare la variazione non è quello pubblico bensì quello privato cioè quello delle famiglie e delle imprese.
Infatti, da chi possono ricevere ricchezza le famiglie e le imprese per favorire veramente la crescita ?
– un credito commerciale, ovvero esportare più di quello che si importa
-un aumento del credito dalle banche , così che famiglie e imprese hanno più liquido da spendere
-un deficit di bilancio dello Stato, che spende, a favore del privato , più di quello che incassa in tasse dallo stesso.
Se guardiamo ai 3 fattori esposti, ci accorgiamo che, d’ora in poi, non ne abbiamo alcuno a favore !
Monitorare il debito pubblico fa comodo alle banche e non ai cittadini comuni e alle imprese.
Cioè Monti ci sta facendo diventare sempre più poveri e arriveranno anche da noi le rivolte, come in Grecia.
In realtà debito pubblico e debito privato sono da trattare in un contesto unico relativistico.
Monti dovrebbe studiare Albert Einstein!
Everardo, credo che quel contatore che hai messo sopra le nostre teste sia rotto: ogni secondo aumenta di 30000 euro, ogni secondo, capisci. Ci deve essere qualcosa che non va, cambialo, trovane un altro, che so uno da 100/150 euro al minuto. Così è angosciante!
@Everardo
Ottimo!
E’ necessario fare queste recensioni perché in genere le lobby finanziarie, pubblicazioni di questo genere , le fanno ben presto sparire !
Ho diversi libri divulgativi di fisica, che danno l’idea di un universo ricco di energie da utilizzare, che, caso strano, non sono più pubblicati !
Preso nota caro Gaioing!
E ti dirò di più, sarebbe mia intenzione cominciare a pubblicare qualche recensione su libri di questo genere davvero imperdibili!
@Everardo
Ma vale per tutti.
Vi prego di leggere questa recentissima pubblicazione.
Francois Chesnais
Debiti illegittimi e diritto all’ insolvenza
Editioni Derive Approdi
stampato a novembre 2011
Parla della situazione economica francese … che è del tutto simile alla nostra.