Le parole per il nuovo annoQuesta mattina Fano era deserta. Sole, vento freddo e una città deserta, che strano ultimo dell’anno dopo tutto…  e nessuno a cui dire: “Buon anno anche a lei.”

Nei pressi di piazza della Fortuna, stretto nel suo giacchetto scuro, c’era M., libri in mano e sorriso stampato in faccia. M. un tempo stava a Ponte Metauro, ora abita a Calcinelli, più sicura e tranquilla ma lontana dalla ferrovia e per uno che prende tre, quattro treni tutti i giorni e non ha un mezzo proprio non è cosa da poco.

M. mi allunga i libri, uno dopo l’altro… libri di viaggio, poesie africane anti-apartheid e favole per grandi e piccini. Lui assicura che siano tutti bellissimi. Ma tra tutti, ce n’è uno più splendente degli altri.

Si chiama La grande fabbrica delle parole e la storia a grandi linee è questa: c’è un paese dove le persone parlano poco. In questo strano paese, per poter pronunciare le parole bisogna comprarle e inghiottirle.

Le parole più importanti, però, costano molto e non tutti possono permettersele. Il piccolo Phileas è innamorato della dolce Cybelle e vorrebbe dirle “Ti amo”, ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio. Spesso chi non ha soldi fruga nei cassonetti della spazzatura, ma le parole che vengono buttate via non sono molto interessanti: ci sono un mucchio di “carabattole” e “fichi secchi”. In primavera si possono comprare parole in offerta speciale, si portano via un sacco di parole a prezzo conveniente. Ma, spesso, sono parole che non servono a un granché: cosa puoi fare con “ventriloquo” o “filodendro”? A volte ci sono parole che volteggiano nell’aria. Allora i bambini si precipitano fuori con i retini acchiappafarfalle. La sera, sono fieri di poter dire qualcosa ai proprio genitori. Phileas, che ama Cybelle, ha catturato tre parole con il suo retino. Domani è il compleanno di Cybelle e, non potendo dirle “Ti amo” perché non ha abbastanza soldi, le offrirà le parole che ha trovato: “ciliegia, polvere, seggiola”. Riuscirà Phileas a conquistare il cuore di Cybelle?

Auguro a tutti noi che le parole rincorriamo e ci ridiamo e giochiamo e ci facciamo all’amore…

buon anno di cuore,

Phileas e Cybelle e tutta la redazione di Radiopereira.

3 Commenti

  1. Io al contrario di Federico mi sono trovata nel caos di gente che correva, comprava, spintonava, strappava … diceva parole vuote, auguri di prassi e sentivo un gran freddo nel cuore.
    Poi sono arrivata nell’ospedale dove una cara zia sta morendo: pochi addobbi, ma sguardi caldi ed incoraggianti, gesti calmi ed affettuosi e il cuore si e’ scaldato. Accanto a lei non ho trovato parole da comprare, l’unico linguaggio ancora possibile quello dello sguardo.
    Ecco perche’ sono convinta che Phileas riuscira’ a conquistare il cuore di Cybelle anche con le sole parole che ha. (ma quando potro’ leggero’ il libro)
    A tutti un caloroso BUON ANNO NUOVO.

  2. Grazie Teresa, molto bello. Coincidenza vuole che esista anche un altro libro dal titolo simile: “Se Dio non vuole” Rizzoli. Storia d’amore tra una ragazza olandese e un ragazzo olandese di origine marocchina.

  3. Anch’io ho comprato un libro ieri sera… si intitola Se Dio vuole, e il ragazzo che me lo ha venduto mi mostrava con orgoglio l’immagine di copertina dicendo “E’ mio fratello!” E’ la storia d’amore – vera – tra un venditore di libri senegalese ed una ragazza italiana. La casa editrice si chiama Giovane Africa, e il bellissimo ragazzo che sorride dalla copertina è un messaggio di speranza per tutti noi: la giovinezza salverà il mondo.
    Buon 2012 a tutti.

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