Gli otto membri dell’orchestra si imbarcarono, come passeggeri di seconda classe, il 10 aprile del 1912 a Southampton, Regno Unito.
L’orchestra era formata da due sezioni, una era costituita da un trio (violino, violoncello, pianoforte) che suonò all’ingresso del ristorante A’ la carte; l’altra era diretta da W.Hartley, ed era composta dal primo violino J.L. Hume, dai violoncellisti P.C. Taylor e J.W. Woodward e dal contrabbassista J.F. Preston. Gli otto avevano una formazione classica ma erano capaci di interpretare le nuove melodie ragtime di gran moda nella Gran Bretagna di quei tempi. Infatti durante il viaggio il loro compito, in cambio di vitto e alloggio e di poche sterline, era quello di intrattenere il pubblico con repertorio di ragtime e con suonate popolari.
Quando alle 23.40 del 14 aprile il Titanic entrò in collisione con un iceberg…
l’orchestra ebbe l’ordine di continuare a suonare nel salone di prima classe, per distrarre e calmare i passeggeri. Andarono avanti per ore… almeno fino all’una e quaranta, secondo la testimonianza del colonello Archibald Gracie, uno dei sopravvissuti. La nave affondò quaranta minuti dopo.
Che cosa suonarono? Sembra certo che durante le quattro ore che precedettero l’affondamento, l’orchestra suonò del ragtime: alcuni superstiti riconobbero il motivo Alexander’s ragtime band. Con il passare delle ore le possibilità di salvarsi furono praticamente nulle ma l’orchestra non smise mai di suonare e cominciò a intonare inni religiosi. Pare che l’ultimo brano suonato sia stato Nearer, my God, to thee.
Una settimana più tardi, la nave Mackey Bennet, inviata a recuperare i cadaveri, trovò, nelle acque gelide, i corpi di W.H. Hartley e di J.L. Hume, il violinista. Hartley indossava il giubbotto di salvataggio, al quale aveva legato con una cinghia di pelle, il suo violino e la borsa con gli spartiti musicali. (fonte: http://www.titanicdiclaudiobossi.com/Index.htm –
http://it.wikipedia.org/wiki/RMS_Titanic)
Quello che forse non sapete è che l’orchestra continuò a suonare anche dopo che la nave affondò, e ancora oggi continua a farlo. Infatti, riprendendo le teorie (molto contestate dagli scienziati) del professor Masaru Emoto, secondo cui i cristalli d’acqua reagirebbero in maniera diversa se sottoposti a stimoli diversi: facendo ascoltare vibrazioni di parole, pensieri, musiche positive i cristalli assumerebbero forme bellissime e armoniche, mentre al contrario se sottoposti a stimoli negativi i cristalli reagirebbero creando strutture amorfe e prive di armonie.
Ora, pare che nel luogo dell’affondamento del Titanic, l’acqua esaminata al microscopio, presenti cristalli meravigliosi e di armoniosa bellezza. E sembra che apprezzino sopra ogni cosa del buon ragtime.
Due giorni fa le note di Nearer, my God, to Thee hanno riecheggiato dalle profondità degli abissi. Hanno attraversato l’oceano atlantico giungendo fino alle coste dell’isola del Giglio, portando una carezza a coloro che in queste ore hanno trovato sereno rifugio nel fondo del fondo del mare.
Federico Tamburini
Il prossimo appuntamento con Distorsioni sarà lunedì 23 gennaio
Molto, molto commovente ( e non ironizzo).