Whitney HoustonCome riportato dalla agenzia Associated Press la cantante Whitney Houston è morta questa notte all’età di 48 anni. Il portavoce dell’artista americana ha dichiarato ai media che il corpo di Whitney è stato rinvenuto priva di vita questa notte, nella stanza dell’albergo Beverly Hilton dove alloggiava. Le cause del decesso sembrano per il momento ancora sconosciute, anche se forse facilmente e tristemente deducibili. Secondo una fonte collegata alla cerimonia per l’assegnazione dei Grammys, la cantante, impegnata come vocal coach per le cantanti r&b Brandy e Monica, si era presentata alle prove in condizioni non ottimali, con una elevata sudorazione e l’alito fortemente “condizionato” da sostanze alcoliche e tabacco.

La Houston aveva conosciuto momenti di grande fama e popolarità con l’uscita del suo primo album omonimo nel 1985 e la nomina nei Grammys come Best female pop vocal. Erano arrivati altri singoli di successo, la partecipazione al Super Bowl per interpretare l’inno americano e l’inizio della carriera di attrice. Il 1992 è un anno cruciale per Whitney che interpreta il film The Bodyguard al fianco di Kevin Kostner e piazza la sua colonna sonora per 16 settimane al primo posto della classifica americana Billboard. Quarantacinque milioni le copie vendute.
Nello stesso anno sposa il cantante produttore Bobby Brown dal quale avrà una figlia e che la spingerà verso una relazione coniugale complicata e a tratti molto violenta.
Dopo il successo di The bodyguard arrivano altri due film importanti: Waiting to exhale e The preacher’s wife. Nel 1998 l’ultimo capitolo che riguarda la carriera discografica di quegli anni; esce It’s not right but it’s okay, che le vale un altro Grammy come migliore Female R&B Vocal.
Seguirà un decennio buio nella storia della cantante, ove il burrascoso rapporto con Bobby Brown la condurrà alla dipendenza da alcool e droghe per giungere alla depressione e all’abuso di farmaci. Dopo il divorzio dal marito, avvenuto nel 2007, Whitney accetta di andare in rehab per ben due volte prima di tornare in sugli schermi davanti al pubblico di Oprah Winfrey e dichiararsi libera finalmente dallo spettro della dipendenza. Nel 2010 esce il suo ultimo album I look to you che ci consegna una Houston finalmente recuperata e pronta a tornare sulla scena musicale. Peccato purtroppo che le sue esibizioni live, tanto per citarne una l’apparizione alla edizione inglese di The X factor, lasciassero trasparire una condizione ben lontana da quella tanto sbandierata ai media.
Whitney Houston, fonte di ispirazione per tante cantanti che hanno avuto successo dopo di lei, vincitrice di un numero incalcolabile di awards e con milioni di dischi venduti in tutto il mondo, ci lascia all’età di 48 anni. Noi di RP vogliamo ricordarla così.
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Damon AlbarnMai sentito parlare del gruppo dei Rocket Juice and the Moon? Forse no, ma immagino non sia facile seguire le vicende artistiche di un personaggio come Damon Albarn. Anche perché, come tu ti distrai un attimo, lui scioglie un gruppo di successo come i Blur, per fondarne un altro (ancora una volta di successo), The Gorillaz. Poi nel 2000, out of the blue, diventa un portavoce per la Oxfam, una ONG britannica e dopo un incarico in Mali rientra ed incide un album ispirato proprio alle musiche tradizionali del paese africano. E per non farsi mancare nulla, tra un progetto e l’altro, trova il tempo per scrivere alcune colonne sonore. Assieme a Michael Nyman per il film Ravenous, poi da solo per The Boy in the Oak e Journey to the West.
E quando distogli l’attenzione scopri che lui ha già messo insieme un gruppuscolo di “sprovveduti” (Simon Tong ex Verve, Paul Simonon ex Clash e Tony Allen, batterista di Fela Kuti) e ha inciso un album di successo con il nome di The Good, The Bad and The Queen.
Ma oggi, in quanto ad originalità e bizzarria, Damon pare proprio aver superato se stesso. Ha di recente formato una nuova band assieme a Flea (bassista dei Red Hot) e il fedele Tony Allen. Il nome prescelto per la band, che nella nostra lingua potrebbe suonare come “Il succo di rucola e la luna”, è appunto Rocket Juice and the Moon. L’uscita dell’album omonimo è prevista il 12 marzo via Honest Jon’s e prevede il contributo di Erykah Badu, Fatoumata Diawara, M.anifest, Cheick Tidiane Seck, and the Hypnotic Brass Ensemble.

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Dexys Midnight RunnersI Dexys Midnight Runners, gruppo inglese dei primi anni’80 e indimenticati interpreti di hits del calibro di Come On Eileen e Geno, faranno il loro ritorno sulle scene musicali il 4 giugno prossimo con l’uscita di un nuovo album. L’annuncio dell’uscita del nuovo disco, dopo ben 27 anni di silenzio discografico, è stato dato, come riporta il magazine NME, sulla pagina facebook della band inglese.
Il nuovo album si intitolerà One day I’m going to soar e segue l’album del 1985 Don’t stand me down. Sempre sulla loro pagina FB i Dexys, questo ora è il nome della band creata e capitanata da Kevin Rowland, hanno annunciato che stanno pianificando un tour che seguirà la pubblicazione dell’album. Sorpresa delle sorprese? Alle tastiere un Mick Talbot d’annata, per lustri partner artistico di Paul Weller e co-autore di moltissimi brani degli Style Council.

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