Fine stagione e torna l’attesissima (si fa per dire) pagella del secondo quadrimestre. Ci eravamo lasciati a dicembre; tanta roba è passata e come sempre sono arrivate sorprese e delusioni; tiro le (mie) somme, seppur abbia perso molte cose interessanti (Cosmopolis, Dark Shadows, Hunger Games, Biancaneve, In time, Millennium, La talpa e tanti altri…); dato che i mesi in questione sono un po’ più di quattro, segnalo in ogni lista anche un titolo extra.

Ecco i 6 migliori (almeno per me):

HUGO CABRET di Martin Scorsese

Chi lo ha scambiato per una bambocciata (anche se di classe) è bene che inforchi un buon paio di occhiali. Si tratta invece di uno straordinario atto di amore per il Cinema (e uno dei suoi padri); un Paese delle Meraviglie che fa impallidire quello di Tim Burton (vedi alla voce Alice)! VOTO 8 e 1/2 (ovviamente)

I COLORI DELLA PASSIONE di Lech Majewski

Altro film con il 3D intelligente, usato per portare lo spettatore dentro, e dietro, un dipinto di Bruegel che prende letteralmente vita. Affascinante ed avvolgente nonostante i silenzi; da ammirare in contemplazione come fosse un dipinto in cui immergersi. Sicuramente non per tutti e non per ogni momento… VOTO: 8

THE ARTIST di Michel Hazanavicius

Troppo bello per essere “Vero” (e questo è il suo unico “difetto”)! Un film muto e in bianco e nero, ma leggero come una piuma e capace di emozionare tutti con una storia d’amore e (buoni) sentimenti che sarebbe piaciuta a Minnelli, Capra…la parola andrebbe tolta a chi (come Nanni Moretti) attacca il film con atteggiamento snob. VOTO: 8

CESARE DEVE MORIRE dei Fratelli Taviani

Metacinema, metateatro e metadocumentario si (con)fondono in questo grande film girato in poco spazio (tutto in una prigione) e dalla breve durata (70 minuti), ma capace di parlare di arte, vita e libertà con grande intensità! Forse il miglior film degli autori che si dimostrano vitalissimi nonostante i 160 anni sulle spalle.

VOTO: 8

LE IDI DI MARZO di George Clooney

Lasciata la Canalis (mistero buffo della sua vita da star), il bel George (ammettiamolo…) continua nella sua maturazione come autore e come attore (si veda anche il notevole Paradiso amaro). Una lezione di stile, un cinema politico tagliente e secco, degno figlio di quello degli anni ’70. VOTO 7 e 1/2

YOUNG ADULT di Jason Reitman

Torna la coppia Reitman-Cody che dopo la gravidanza precoce in Juno si occupa della giovane adulta Charlize Theron (bravissima!!) in questa acida commedia sull’incapacità di crescere (altro che le muccinate sulla crisi dei 30-40enni); scrittura sopraffina, dialoghi e messa in scena da prendere ad esempio. VOTO 7 e 1/2

Ed ora le 6 delusioni:

TO ROME WITH LOVE di Woody Allen

Se su Midnight in Paris si può discutere, su questo  proprio no…4 storielle da barzelletta appiccicate male e decisamente poco divertenti, in cui tutti sembrano pesci fuor d’acqua e il regista dimostra, al più, di essere stato un turista della città eterna…Woody, torna a Manhattan! VOTO: 1

GLI INFEDELI di registi vari (fra cui Hazanavicius)

Altro film a episodi che fa pensare al triste declino di questa formula o che l’Oscar al regista sia stato un caso; questo è un filmetto osceno pieno di gag triviali che vanno a vuoto e analisi socioantropologica da far rimpiangere i cinepanettoni. Gli attori? niente a che vedere con I mostri Gassman e Tognazzi… VOTO: 2

MAGNIFICA PRESENZA di Ferzan Ozpetek

Letteralmente inguardabile! Un pastrocchio indigeribile, ambizioso, farraginoso, inutilmente complicato e a tratti anche pedestre nel montaggio e nella scelta delle inquadrature. Cast sprecato per un film metatestuale (anche qui si sta in bilico fra finzione e realtà, vita e teatro) da vedere, in negativo, vicino allo stupendo lavoro dei Taviani. VOTO: 2 -1/2

EMOTIVI ANONIMI di Jean-Pierre Ameris

 

No comment…quando l’esterofilia fa male (si veda anche Almanya e sciocchezzuole simili, importate per gratificare chi vede il bello solo oltre confine); intendiamoci, nulla di orribile, ma la mediocrità è la stessa di tante commedi(ol)e nostrane tipo Lezioni di cioccolato (per esempio), però queste prendono recensioni strapositive; perchè? VOTO: 3

WAR HORSE di Steven Spielberg

Non me ne voglia Sua Maestà Spielberg, ma non sono riuscito ad arrivare alla galoppata finale (ed è un peccato perchè mi dicono sia esaltante); insomma è come il Palio di Siena: “ore” di tediosissimi preparativi per arrivare ai 5′ che contano. Da sforbiciare… VOTO: 5 (sulla fiducia per il finale)

ALBERT NOBBS di Rodrigo Garcia

Un film costruito su misura per gli attori (eccellenti, va detto). Ma le emozioni sotterranee, trattenute sui volti dei protagonisti, non sfondano lo schermo e così il risultato è un’opera fredda, stilisticamente corretta, ma da evitare come quei ricevimenti perfettini e tremendamente noiosi! VOTO: 5

Ci rivediamo, forse, a settembre…

Ivan il Terribile

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