Ovunque io sia di Romana PetriSimili a un racconto attorno al camino, che rievoca storie di generazioni che si susseguono, le saghe familiari sono portatrici di una magia che da sempre affascina ogni lettore.

Questi libri trasformano la narrativa in espressione dell’evoluzione della società e degli uomini.
Mostrano ciò che cambia e ciò che rimane uguale, quello che si tramanda di gene in gene e quello che viene lasciato indietro.

Proprio in racconti così strutturati, storie di vita semplici diventano vere e proprie avventure, che ti accolgono, ti affascinano e ti fanno anche riflettere.

Se con “La casa degli spiriti” di Isabel Allende ho iniziato ad amare le saghe familiari, con “Ovunque io sia” di Romana Petri questo colpo di fulmine si è rinnovato.

Autrice italiana che vive tra Roma e Lisbona, Romana Petri ha scelto per il suo lungo e coinvolgente romanzo tre meravigliose protagoniste femminili.

Attraverso la storia di Ofelia, Margarida e Maria do Ceu, la scrittrice racconta i cambiamenti sociali e politici di una Lisbona affascinante, a partire dagli anni ’40 fino ai giorni nostri.

Nelle 600 pagine tutte da assaporare, si parla prima di tutto di maternità, del grande messaggio d’amore che una madre lascia al proprio figlio. Ma si parla anche, e soprattutto, dell’evoluzione della figura femminile nel corso del tempo. Le reazioni agli stessi comportamenti degli uomini, a distanza di anni, sono la rappresentazione perfetta di un cambiamento che spesso consideriamo scontato.

La dittatura e la rivoluzione fanno da sfondo agli avvenimenti personali vissuti dalle protagoniste. Tra passioni, matrimoni, tradimenti, dolori, sacrifici e grandi prove d’amore, Ofelia, Margarida e Maria do Ceu travolgono il lettore incollandolo alle pagine del romanzo.

All’affascinante storia si accompagna uno stile soave e poetico che accinge dal realismo per raccontare con grande eleganza le protagoniste e il contesto storico in cui si muovono.

E Ovunque io sia diventa il meraviglioso esempio di cosa può fare uno scrittore italiano quando decide di scrivere un libro davvero incantevole.

Dagmara Bastianelli

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