Parliamo di arte e di territorio, arte come espressione di spessore o di irrimediabile pochezza. Da anni si sostiene la necessità di osservare e incentivare le espressioni urbane, visibili a chiunque, popolari ed efficacemente fruibili. La street art ha dunque una eco sempre più dilagante, nonché, a mio parere, un valore estetico ormai irrinunciabile. È espressione spontanea e strumento a disposizione del territorio. Che rilevanza può avere dunque in zone difficili e culturalmente mal gestite che necessiterebbero di kilometri di spazio per comunicare? Osservando città come Taranto, che finalmente denunzia la sua difficoltà socio-politica, economica e ambientale, si scoprono palesemente alcuni agi e disagi dell’arte contemporanea. Non si può più tacere. È tempo di testimoniare. È doveroso sottolineare l’importanza di salvare la bellezza, “tema caldo” di questa stagione culturale. Il gallerista tarantino Angelo Raffaele Villani ha compiuto e compie operazioni di grande interesse con apprezzabile coraggio: dare spazio all’arte urbana, aprire e sostenere i costi di una galleria d’arte contemporanea, fare rete coinvolgendo l’Italia e chiamando altri a portare la propria testimonianza. Ma soprattutto propone soluzioni solide per dare “respiro”, proprio laddove non si riesce realmente a respirare.

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EIGHT - Brindisi
EIGHT – Brindisi

Nella nostra provincia dilaniata e decisamente poco incentivata è pur nato uno dei festival di street art più interessanti d’Italia, il Fame di Grottaglie (TA). Non solo. Per iniziativa congiunta tra la tua galleria d’arte contemporanea e alcune realtà locali attive in altre proposte, nel 2010 ha preso vita un progetto molto incisivo: UNDERPASS è attualissimo e utilissimo a stimolare il territorio, com’è si è strutturato? 

UNDERPASS è stata un’esperienza artistica interessante, concordata con l’Amministrazione Comunale di Massafra (Ta), nella persona dell’Assessore Raffaele Gentile. Mi piace l’idea di scrivere chiaramente nomi e fatti, in quanto accade anche, per fortuna, di incontrare menti illuminate e lungimiranti. L’operazione del sottopasso che conduce alla spiaggia di Chiatona si sarebbe potuta svolgere diversamente.  La location, un sottopasso grigio, di 1.800 mq. circa, mal tenuto e tappezzato da scritte di ogni tipo, vedeva l’esigenza di dover operare tinteggiature su tutta la superficie. Da qui l’opportunità di coinvolgere il mondo writer, locale e non solo, operando una riqualificazione ambientale del sottopasso ma al tempo stesso creando l’opportunità dell’evento e la creazione di una gigantesca galleria d’arte a cielo aperto. L’operazione, nell’idea del progetto, vedeva la riappropriazione da parte della collettività di spazi pubblici degradati ed irrisolti del Comune, siti e strutture periferiche, nodi infrastrutturali, che per una molteplicità di motivazioni, genericamente versano in stato di semiabbandono. La valorizzazione, attraverso interventi mirati di arte contemporanea ed eventi culturali e di spettacolo studiati ad hoc, restituisce quella dignità necessaria per connotarli come nuovi luoghi di socializzazione, aggregazione e sinergia culturale. Nell’operazione artistica sono stati coinvolti oltre quaranta writer provenienti da tutta la Puglia, ma anche dal territorio nazionale: Roma, Torino, ma ancora Sicilia, Basilicata, Marche.

Il sottopasso di Chiatona prima dell'intervento del 2010
Il sottopasso di Chiatona prima dell’intervento del 2010
PIN - Molfetta (BA)
PIN – Molfetta (BA)
KIV - Roma
KIV – Roma

Si ripeterà in questo 2013 tanto difficile per Taranto?

Non so. Ci sarebbe un progetto in corso, ma sarebbe prematuro confermarlo. Come in ogni cosa, la necessità di una base economica per strutturare l’operazione, secondo criteri professionali diventa una logica premessa. A breve avremo risposte. In ogni caso, l’evento avrà una portata minore nei suoi numeri: un invito rivolto a 5-6 artisti e un muro di circa 200 mq.

Stencilnoire - Taranto
Stencilnoire – Taranto

Il pubblico più attento avrà sicuramente notato lo sforzo di sopravvivenza che compie una realtà come ROSSOCONTEMPORANEO in una città privata del suo orizzonte, in senso ambientale quanto culturale. La tua figura di gallerista si sfaccetta in quella di ideatore, organizzatore e instancabile promotore. Quali sono secondo te le aree cittadine più atte ad accogliere interventi di street art? (Dove ti piacerebbe vedere muri dipinti?) 

Penso sia stata abbastanza azzardata la mia scelta, ad inizi 2012. Lo è ancor più continuare, oggi, e probabilmente il “pubblico più attento” avrà notato lo sforzo di sopravvivenza. I  frutti di un lavoro sono certamente quantificabili sempre dopo tempi di assimilazione e maturazione, e ROSSOCONTEMPORANEO è ancora nella fase iniziale della semina. Ogni operazione, tende attualmente, a costruire un target, ad affermare il brand. Al tempo stesso, in questa città, diventa necessario operare su linee parallele, su filoni di integrazione, diffusione e sensibilizzazione. Per tanti versi Taranto è una città perfetta, ideale per avviare sperimentazioni. Sono convinto che il luogo più significativo dove poter avviare un confronto di linguaggi, tra tradizione e sperimentazione, tra storia e contemporaneità, sarebbe proprio l’isola vecchia: la parte più antica e stimolante della città. Un complesso urbanistico compatto e omogeneo, riconoscibile, che potrebbe risultare location d’eccezione per pratiche street art di qualità. In alternativa, certamente il discorso delle periferie è sempre stimolante. Il rione Salinella, nei suoi spazi aperti, tipici da periferia qualunque, potrebbe strutturare vere e proprie “gallerie d’arte plein air” del mondo street art e hip pop, strutturandosi fortemente da un punto di vista della riconoscibilità e della caratterizzazione.

URKA - Ascoli Piceno
URKA – Ascoli Piceno

A marzo 2013 ROSSOCONTEMPORANEO ha lanciato un’iniziativa grandiosa, proponendo idealmente una rinascita e dando alla città una possibilità di visibilità nella rete di gallerie italiane aderenti all’iniziativa; coinvolti con un’efficace campagna di comunicazione e sensibilizzazione, quasi 100 sostenitori da tutta Italia con un unico imperativo comune “Save the beauty”! Quali sono i punti cardine di questa tua idea o gli aspetti che vale la pena divulgare? 

Il progetto “SAVE THE BEAUTY – Taranto chiama Italia > Italia risponde” è un progetto complesso, che partiva, fin dal suo concepimento, da una doppia motivazione: da una parte, l’idea di offrire a Taranto l’opportunità di una rinascita, seguendo canali lontani da quelli dell’industria pesante, canali pressoché inesplorati, e privilegiando logiche di riconversione e di eco sostenibilità (arte, cultura, ambiente, turismo, tradizioni); dall’altra, la necessità di costituire un sistema fitto di interrelazioni tra operatori del settore arte e cultura in generale, per stimolare l’attenzione su un settore – la Cultura – considerato la Cenerentola dei settori produttivi del Sistema Italia. Si rende necessario, in questa nazione e in questo preciso momento storico, scommettere su economie alternative, abbandonando percorsi fallimentari e puntando sulla reale ricchezza di cui il nostro Bel Paese dispone in grande quantità.Locandina A4

Solitamente ai galleristi si chiedono pareri e previsioni sul mercato dell’arte, invece vorrei domandarti, qual è il tuo più grande desiderio professionale?

Il mio più grande desiderio sarebbe vedere una nuova classe politica nazionale, ma anche nei contesti locali, attenta alle immense potenzialità economiche della Cultura. Se ne accennava già sopra. Mi piacerebbe che il mondo della cultura abolisse l’Associazionismo come forma giuridica per operare nel pratico, e che fosse rilanciata, come unica e legittima, la Società a scopo di lucro. La cultura è un Valore e ha un Valore. Non dobbiamo vergognarci di ciò.

A cura di Cristina Principale

Cheko's Art - Lecce
Cheko’s Art – Lecce

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