Non so se Renzi sia un amministratore competente, un politico onesto. So che non mi piace, che si è circondato di personaggi dubbi, che ha una visione del mondo che piace a Berlusconi. Potrei andare ancora avanti, eppure… la sua determinazione a candidarsi alle primarie di coalizione del centro sinistra non solo mi sembra una cosa buona dal punto di vista democratico e della credibilità delle stesse primarie ma offre a noi elettori una formidabile occasione.
Infatti è chiaro a tutti (nei giorni scorsi è saltata fuori addirittura una bozza di accordo già scritto fra gli interessati) che Bersani sia legato al gruppo storico dei boss Pd da un rapporto che lo obbliga ad una specie di riconoscenza che prenderà la forma di una nomina a ministri. Ci pensate? Avere il ministro D’Alema, il politicopiùintelligentedelmondochesièfattofragarecomeunpollodaberlusconi ancora fra i piedi? O Veltroni, l’uomo che da sindaco di Roma disse: “questo è il mio ultimo impegno politico, dopo andrò in Africa”.
Qui si profila la tentazione perversa di votare – o comunque fare il tifo – perché alle primarie, almeno fra i due galli Bersani e Renzi, prevalga quest’ultimo, così da chiudere la stagione degli autori del ventennio Berlusconiano e di tante altre nefandezze.
Siamo messi così, ridotti ad accontentarci di poco.
Pereira
Mai butterò un solo minuto del mio tempo per votare un candidato del PD. Che scelgano da soli con quale faccia vogliono essere sepolti da secchiate di ipocrisia.
Se le primarie fossero solo un “Bersani vs Renzi” sarebbe la riproposizione del meno-peggio. Fortunatamente si faranno primarie di coalizione e le candidature potrebbero essere (spero lo siano) tante e diverse per provenienza e storia politica e culturale.
E Vendola, dove lo metti? Perché anche lui correrà.