Dopo la ricca esperienza di Perepepè – festival di arti e culture progettato e promosso da una comunità di artisti riuniti da Radio Pereira – la prima e unica occasione che mi interessa allo stesso modo è SetUp, che seppur con intenti evidentemente diversi – è una fiera – si propone con la dirompenza che ha avuto proprio Perepepè nell’impatto con la città.
SetUp è nome evocativo ma suona anche come un’invocazione affinché si ri-avviino certi sistemi di cose, e che da termine tecnicamente informatico prende senso giustamente metaforico.

Come da comunicato stampa: “SetUp nasce da un’esigenza, una necessità. Il suo nome, infatti, significa ‘predisporre le basi per il cambiamento’, e mette in luce l’obiettivo principale degli organizzatori, ossia rinnovare il sistema dell’arte proponendo un format innovativo che veda protagonisti i giovani; un progetto che allarga gli orizzonti dell’arte, innestando, nel normale contesto commerciale fieristico, la dimensione culturale”.
SetUp è anche una fiera d’arte contemporanea indipendente, ma non solo e si svolgerà dal 25 al 27 gennaio 2013 nella sede dell’Autostazione di Bologna dalle 18.00 all’01.00 (orario insolito e accattivante).

Come non accostare queste premesse alle linee guida teoriche della prima edizione di Perepepè?

Ecco che infatti ho ben immaginato che vi circuitassero energie simili. Nel programma dei Talk previsti nei giorni, ho da subito piacevolmente notato l’incontro con Camilla Falcioni, con cui abbiamo lavorato proprio in occasione di Perepepè, che ha coordinato l’organizzazione e presenterà il progetto “Via Curiel 8/Anagramma” delle artiste pesaresi Mara Cerri, Magda Guidi e del pugliese Stefano Sasso; progetto originale, pensato per l’occasione, che prevede la proiezione del pluripremiato film d’animazione “Via Curiel 8” delle due artiste, e “Anagramma”, una perfomance live del sound designer Sasso, innestata su un inedito montaggio di scene del film rivisitate ed elaborate dalle stesse autrici.

Come inviata di radiopereira.it ci sarò domenica 27 dalle 22.15 alle 23 nell’area Talk dell’Autostazione di Bologna, crocevia di scambi e relazioni, per chiedere loro cosa li spinga a “riconfigurare” l’avviamento di una nuova operazione: infatti vorrebbero inscenare la memoria visiva dei singoli spettatori, il rifrangersi della visione del film nell’apparato visivo, sonoro ed emozionale, e il suo ricomporsi e convergere in un’unica proiezione video e in una nuova traccia musicale, un anagramma appunto.

Obiettivo comune su più livelli mi sembra, letteralmente “formare una nuova combinazione che abbia un significato”, e ci siamo.

Cristina Principale

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