Domenica, dopo il solito mate in riva al fiume, sono stato alla primissima di “Un Hombre Nuevo” di Tristàn Bauer. Questo film-documentario su Che Guevara è stato interamente montato con reperti audio e video che il governo boliviano teneva rinchiusi negli archivi di stato e solo ora, grazie alla gestione Morales, sono stati concessi alla stampa. Ascoltare le registrazioni della sua voce, leggere i suoi diari e vedere le sue conferenze assieme a tante altre persone è stato davvero entusiasmante.
La proiezione è avvenuta in un’atmosfera eccezionale, proprio sotto il Monumento alla Bandiera, l’attrazione principale di Rosario. Sulle scale che conducono al propileo, assieme a militari, politici e ambasciatori di Cuba, Argentina, Uruguay, Cile e Bolivia, si sono incontrati avvocati, panettieri, operai, professori, cittadini, turisti, e studenti. Tutti in lacrime nel finale, abbracci, unità e consapevolezza. Emozioni indescrivibili.
Un documentario davvero imperdibile per gli appassionati. Siamo stati i primi nel mondo ad averlo visto, ma tra poche settimane sarà proiettato a Cuba e poi passerà in Europa.
Tra le tante curiosità emerse dal documentario ne ricordo una in particolare che mi ha sorpreso alquanto: la frase “hasta la victoria siempre” nascerebbe in realtà da una mal interpretazione della scrittura del comandante da parte di Fidel Castro. Guevara, di fatto, concluse la sua lettera di dimissioni dalle cariche occupate nel governo cubano scrivendo “Hasta la victoria. Siempre patria o muerte” ma quando Castro la lesse davanti a tutto il popolo cubano non si rese conto del punto e pronunciò “Hasta la victoria siempre. Patria o muerte”. Da quel giorno tutto il popolo cubano assimilò quella frase quale slogan per ricordare quel comandante che lasciò tutto ciò che aveva per lottare personalmente per la libertà di tutti i popoli oppressi.
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Titolo: Un Hombre Nuevo
Regìa: Tristàn Bauer
Paese: Argentina, 2010
Durata: 148 minuti
Mauro Alan Panunzi
hola no se si puedo pero lo que quisiera desde italia ecir donde puedo buscar y encontar el film , porque en el mes de marzo tenrremos en nuestra ciudad de celle ligure el hijo del che , camilo y quiseramos poder proyectar el film
gracis casella roberto responsable del circulo de granma de italia-cuba
Sono a Buenos Aires e ho avuto la fortuna di poterlo vedere. E’ veramente importante seguire il racconto in prima persona della lettura (invadente ma necessaria per la comprensione dell’uomo e della sua opera rivoluzionaria) dei suoi diari.
Ho assistito a scene di commozione sincera al termine della proiezione e anch’io ho sentito il bisogno di unirmi al lungo applauso.
Un film che consiglio per la sincera indagine dei fatti.
Nel momento di incertezza che sta attraversando da ormai troppo tempo il nostro paese (e non solo)la forza di una pellicola come questa ci aiuta a capire quanto sia importante diventare fotografi e non fotografia di uno spazio che si sta restringendo sempre più.