Se penso alla terra – piogge, erba tagliata e ricresciuta, generazioni di alberi e cespugli, fiori azzurri, luminosi – se penso ai comandi, alle preghiere, alle mani che si sono giunte per un cuore, una patria, a quanto dolore e assenza intorno alle vite e alle chitarre, tutto quel dolore, le menzogne, la perdita definitiva, la perdita, dico, di ogni giornata e volto e storia, se penso a questa fuga immensa, l’anima trema e stanca cerca un punto, su questa terra, dove inginocchiarsi, dove trovare la quiete. Un posto così, l’ ho cercato a lungo e inutilmente, senza tregua, senza vittoria. Fino ad oggi.
Federica Campi