Ho ricevuto, e questo è un beneficio dell’essere giornalista, l’ultimo album di Mafalda Arnauth, che si intitola “Fadas”.

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Mafalda sarà a presentarlo lunedì 11 allla Feltrinelli di Roma, in via Appia Nuova (alle 18 per gli amici romani) e poi sarà in concerto a Modena (13), Lucera (14) e Ostuni (15, Puglia favorita, dunque).

Sono abbastanza frequenti i viaggi italiani di Mafalda, che ama questo paese e ne è riamata. Ho già parlato di lei in queste note sul fado e continuo a ritenerla una buona interprete e un ottimo veicolo di conoscenza per la musica portoghese. Mafalda è molto intelligente e impiega le sue capacità per dare veste nuova a pezzi antichi o forme originali a brani nuovi. Questo “Fadas” non esce dal vecchio suo percorso e la colloca fra le autrici e artiste di culto. Se devo dire che si tratta di un disco di omaggi non sbaglio: omaggio a ciò che per lei è stata l’ispirazione fadista, nata più accademica che popolare pur cresciuta a Lisbona, che è popolare per eccellenza.

Contornata di ottimi musicisti (nel cd anche l’amico Davide Zaccaria, con Luis Pontes fra gli altri alla chitarra classica e Luis Guerreiro alla portuguesa), Mafalda si diverte anche a sconvolgere un classico: “Vou a dar de beber a dor”, diventa “Vou a dar de beber a alegria”: “Volevo – mi disse una volta – che non si parlasse sempre solo di fado in modo tragico”. Mafalda ci riesce e la dobbiamo ringraziare anche per l’omaggio che nei suoi concerti fa al nostro Sergio Endrigo. Gli amici che saranno ai vari concerti sono invitati a dirmi la loro.

C’è una cantante che si chiama Joana Amendoeira e anche di lei ho già parlato diffusamente qua.

VIDEO: JOANA AMENDOEIRA – Gaivota

Speriamo di vederla presto in Italia, so che sta per lanciare il suo album in Portogallo, “Setimo fado” (chi viaggerà a Lisbona non se lo perda comunque), e che si tratta di un’artista che, nonostante la giovane età, da anni porta avanti un rispettoso omaggio al fado della tradizione, amica com’è delle grandi presenze del passato, visto che anche Celeste Rodrigues l’ha voluta accanto nel decennale della morte di Amalia. Il nome di Joana risuona nei teatri non solo del Portogallo, ma perfino dell’India e della Cina: un motivo ci sarà. Per questio mi permetto di dare un consiglio agli organizzatori dei festival italiani estivi: un buon concerto come il suo non può mancare.

Ma non posso negare che anche in questi giorni, quando sento una pubblicità televisiva per una nota azienda di energia, i brividi raggiungono il massimo:

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Dulce Pontes ha una voce che può essere irraggiungibile. Non è per forza fado, spesso non lo è, per carità, i puristi a volte si lamentano, non sanno cosa rispondere alla mia richiesta di sapere che cosa ne pensano, ma di certo serve moltissimo alla musica portoghese e alla sua diffusione e poi nei suoi concerti non manca mai la parte con la guitarra portuguesa e la viola de fado. Nasce col fado, Dulce (anzi, con la danza e ha propugnato anche il fado ballato), e nel fado raggiunge ottimi risultati. Ennio Morricone non l’ha scelta a caso e ora tutta Italia conosce la sua voce per questa pubblicità che è fra le più invidiate dai network internazionali. Sempre da ascoltare e riascoltare in ognuno dei suoi tanti cd usciti anche da noi.
Infine una voce italiana.

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Elisa Ridolfi affronta il fado per passione, quando scrissi qui che poteva esistere un fado italiano fui assalito: esiste un fado eseguito da italiani, su questo punto non si può non aderire. Da qualche tempo è uscito un cd che si chiama “Canta-me o fado” ed è un fado senza guitarra portuguesa. Per scelta pratica prima e poi per decisione tecnica. Un esperimento simpatico, molto gentile, fatto di grande raffinatezza e gioia con personaggi importanti (Servillo e Di Giacomo fra tutti), con Matteo Moretti e Paolo Galassi, compagni da sempre, con i Quintorigo e con Marco Pacassoni che sostituisce la “portuguesa” con vibrafono e marimba. Non mi nascondo: il disco sorprende, in alcuni momenti incanta. E le canzoni scritte in italiano da Elisa sono davvero raffinate poesie. Brava, per la tua umiltà e saggezza. E per essere riuscita sempre a confrontarti con le nostre amiche portoghesi – Argentina, Celeste, Ana – per imparare.

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