Tragedia Greca

“Ivan in Terribile” di Ivan Italiani fu una delle prime rubriche che mettemmo in cantiere all’apertura di questo sito ma per una serie di difficoltà non partì subito. Volevo una rubrica che non parlasse di cinema nel solito modo, che fosse un vero servizio che aiutasse chi va al cinema a evitare – entro un certo limite – delusioni e perdite di tempo e denaro.

Non devi farti scrupoli ad essere severo e critico, gli dicevo.
Inoltre ci piaceva l’idea di allargare un po’ lo sguardo in modo da andare oltre la semplice critica di un film.
Ci ha messo un po’, ma ora è maturo (e cattivo) al punto giusto.

Pereira

TRAGEDIA GRECA

È appena arrivato nelle sale il nuovo episodio della serie di “Twilight”; ci piacerebbe (s)parlarne, ma accanirsi contro un film in cui il licantropo è un ragazzo più depilato di un tronista della De Filippi e dove i vampiri più che paura fanno ridere, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.

E allora ci occupiamo della distruzione di altri miti; quelli greci che, da un po’ di tempo, subiscono l’attacco del cinema hollywoodiano; come in “Scontro fra titani”, in cui in mezzo a Perseo, Zeus e altre divinità, dal mare emergeva anche un kraken (mostro marino della tradizione nordica); un po’ come se in una trasposizione filmica de la “Divina commedia” comparisse “Il mostro di Lochness” dalla palude stigia. Fate voi.

Ad aggravare la situazione ci hanno pensato i produttori di “300” che, dopo aver raccontato a modo loro lo scontro delle Termopili, ora portano nelle sale “Immortals” che narra le gesta di Teseo; ma fate pure tabula rasa delle vostre conoscenze e dimenticate Arianna, il labirinto e il Minotauro (anche se una comparsata lui la fa).

La regia del film in questione è stata affidata a Tarsem, nome che non dice molto (al cinema ha portato solo il kitschissimo “The cell” e poi “The fall”, praticamente invisibile), ma del quale avrete visto sicuramente i videoclip (“Losing my religion”dei R.E.M. su tutti) e centinaia di spot (fra cui quelli della Pepsi, della Nike e, storico, quello del Martini con il filo del vestito della protagonista che si scuciva fino al …) Tarsem (nato in India e cresciuto in USA) è un contaminatore smodato e così il film, seppur divertente a tratti, si risolve in un guazzabuglio di battaglie iperreali (che sembrano proprio quelle dei calciatori contro i diavoli nello spot Nike), luoghi e paesaggi tanto affascinanti quanto fasulli, citazioni socratiche e teste che esplodono come nei videogame. Coinvolti in questo pastrocchio troviamo Mickey Rourke nel ruolo di cattivo con l’elmo più ridicolo della storia e, nei panni di Teseo, Henry Cavill, che sarà il prossimo Superman (e ammettiamo di aver temuto che potesse indossare tutina e mantello nel combattimento finale contro i Titani).

Il tempismo di questa progressiva mistificazione delle radici della cultura e della storia greca è quantomeno sospetta; farà mica parte degli attacchi speculativi che hanno messo in ginocchio la nazione ellenica?

Visto che, come abbiamo capito, l’Italia è il prossimo paese nel mirino, dobbiamo pure aspettarci una versione Usa di “1000”, rilettura non autorizzata delle gesta dei garibaldini? E a quando “Il gobbo di Cosa Nostra”? E quanti sequel fino ad arrivare a “Il cavaliere mascarato contro le toghe nere”?

Ivan il Terribile

2 Commenti

  1. Ahah, iniziamo bene: pensa che io considero il Sig. Singh un visionario di spessore, che l’invisibilità di The Fall sia un indizio delle storture del mondo e che per quello spot con Charlize Theron avrebbero dovuto creare un Nobel dedicato.(Molto bello lo spoof “I produttori di 300 hanno più che triplicato i loro sforzi: 1000!”:)

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