I soliti idioti, il filmMai avrei pensato di rimpiangere il duo tragi-comico Boldi/De Sica.
Infatti, non lo faccio.
A essere sinceri, pensavo che con loro si fosse toccato il fondo ma ora devo tristemente constatare che la coppia d’oro (per i produttori) Biggio/Mandelli ha deciso di iniziare a scavare ancor più in profondità.

Piccola premessa: registro che negli ultimi anni nel nostro Paese si è assistito a un gran fiorire di sedicenti cabarettisti, pseudo-umoristi, programmi radiotelevisivi e film che cercano di tirar su il morale del popolo depresso, con risultati spesso inversamente proporzionali alle intenzioni. Da un po’ di tempo, però, qualcuno si è accorto che esiste una parola magica, capace di incendiare anche la platea più fredda; spesso infatti, di fronte a monologhi e sketch, più o meno divertenti, ho visto il pubblico rimanere impassibile e freddo e, a quel punto, il comico decidere di giocarsi il jolly e sparare la parola magica. Ogni volta che questo accade, viene giù il teatro e ogni volta, chiedendomi il perché, penso che, a sentir quella parola, gli uomini immaginino ciò che hanno fra le gambe e le donne quello dei mariti e degli amanti. E, a quel punto, ridono. Allora io, ridendo di loro, riesco anche a ridere con loro, salvandomi dal terribile imbarazzo di rimanere serio in mezzo a una folla che rischia la sub-lussazione della mandibola.

Arrivo ai giorni nostri e a I soliti idioti, il “film del momento”. Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli sono due tali geni, anzi due geni-tali che hanno ben pensato di creare un personaggio che pronuncia quella parola ogni tre secondi, battendo così il record detenuto dallo show radiofonico Lo zoo di 105 dove la frequenza era “solo” di dieci al minuto. Ed è subito, inutile a dirlo, successo.
Sia chiaro che io non temo il turpiloquio, ma quando è completamente fine a se stesso, è insopportabile, ancor più quando vuol diventare “tormentone” (si vedano gli sketch del personaggio di Martellone in Boris-il Film, la miglior commedia italiana del nuovo millennio; anzi vedetelo tutto e capirete come stiamo messi… male).

Pensando al cinema del passato mi vengono in mente tante coppie che della risata sapevano fare un’arte; senza scomodare Totò e Peppino, potrei citare Franco e Ciccio o Bud Spencer e Terence Hill, che anche quando erano coinvolti in film scritti male e girati in fretta (ne facevano anche uno al mese talvolta), regalavano momenti spassosi mostrando una conoscenza dei tempi, un’intesa e un rispetto dei ruoli (dove la spalla era spesso la chiave del successo) che non s’intravedono neanche per un istante negli sketch degli idioti.

E se credete che io sia il solito nostalgico che pensa che “si stava meglio quando si stava peggio”, vi dico che sbagliate, perché anche oggi c’è chi sa far ridere: Ficarra e Picone, ad esempio, sono bravissimi, sia in televisione in un programma ormai (s)finito come Striscia la notizia e, per quel che mi riguarda più da vicino, anche al cinema sebbene non sempre con risultati esaltanti (Nati stanchi era abbastanza scialbo, La matassa discontinuo, ma Il 7 e l’8 è una chicca spassosa). E’appena uscito il loro nuovo film Anche se è amore non si vede; non lo abbiamo ancora visto, ma siamo certi che non mancheranno momenti esilaranti.

Prima di salutare, a chi si ergerà a difesa dei due fenomeni del momento invocando il politicamente scorretto e la volgarità che riflette la nostra società e altre amenità simili, ecco come risponderò: e come, se non citando il Principe De Curtis? “MA MI FACCIA IL PIACERE!”

Ivan il Terribile

3 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui