Pubblichiamo un articolo di Nando Corrado comparso sul Resto del Carlino del 19/10/2010 in risposta a quello pubblicato da Mauro Murgia anche su Radio Pereira.

MAURO Murgia, sociologo, si pone correttamente il problema della diffusione a Pesaro di librerie generaliste che mirano a vendere più che a fare cultura, implicitamente auspicando il blocco delle licenze. Il tutto nel tentativo di fermare il tempo. Purtroppo non è così. La sua, se mi consente, è una visione passatista che si autoalimenta di generose illusioni sviluppate in un contesto sociologico superato dai tempi e dalla tecnica informatica.

Il libro oggi non è più un bene da custodire gelosamente e tramandare come ricchezza familiare, è diventato un oggetto usa e getta e la sua diffusione massiva sui banchi dei supermercati sta a dimostrarlo. Ma c’è di più. Oggi il libro cartaceo tradizionale con tutta la retorica collegata al suo modo di essere, è un reperto archeologico da Biblioteca Oliveriana (non me ne voglia l’amico Marcello di Bella) che avrà occasione di ricevere fisicamente sempre meno visitatori ma che si svilupperà impetuosamente in modo virtuale se vorrà mettere a disposizione di tutti i navigatori informatici i propri tesori bibliografici. Questo è quanto sta succedendo a livello mondiale con le grandi biblioteche universitarie americane che hanno messo a disposizione di tutti gli internauti le proprie ricchezze librarie.

Io personalmente ho avuto modo di sperimentare ed utilizzare questa ricchezza avvalendomi, gratuitamente e senza spostarmi dal mio studio, delle lettura e riproduzione di antichi testi difficilmente reperibili in Italia. Oggi il libro ha avuto, grazie a o purtroppo a Internet, una mutazione genetica sconosciuta fino a ieri. Gli e-Books si stanno sviluppando in modo esponenziale a livello mondiale, limitando notevolmente gli spazi e le possibilità di sviluppo delle librerie commerciali tradizionali. Basta andare su Google, per citare un motore di ricerca, per avere la possibilità di leggere, comodamente, e gratuitamente, libri antichi e moderni in tutte le lingue ed in tutti i formati.

Il progetto «Manuzio» in Italia, di digitalizzazione dei testi della nostra letteratura, anticipa come il futuro prossimo venturo modificherà profondamente il nostro modo di leggere e fare cultura. Continuare a vedere il libro come oggetto fisico inserito in un contesto commerciale è sinceramente riduttivo; non capisco pertanto perché non ci si renda conto di questa epocale innovazione e non se ne sia ancora colto l’immenso valore per tutti noi e ci si attardi a preoccuparsi di aperture o chiusure di negozi invece di una loro necessaria trasformazione e specializzazione. Tutto con buona pace di Murgia e dei librai pesaresi (Coop inclusa).
Avv. Nando Corrado

2 Commenti

  1. L’affermazione dell’Avv. Corrado – Continuare a vedere il libro come oggetto fisico inserito in un contesto commerciale è sinceramente riduttivo… – rispecchia il mio punto di vista. L’innovazione del web ha una portata immensa. Probabilmente la stessa che ebbe il libro quando Gutemberg cominciò a stamparlo. Quando il focus del discorso diventa la “logica commerciale”, in realtà si sposta l’attenzione, e si perde di vista il fatto che la diffusione, sia di Internet che del libro, è prima di tutto uno strumento culturale fondamentale.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui