Senza Blu
Una volta qui c’era Blu.
Con Blu

9 Commenti

  1. a me piace, come stile architettonico…
    riguardo al lavoro di Blu non voglio dire nulla, tranne che è stato li per anni e nessuno l’ha mai difeso quando quel “benpensante conservatore” di Di Domenico lo attaccava continuamente!
    la moltitudine s’è accorda dell’opera d’arte solo quando è stata cancellata!
    Di Domenico 1
    Noi 0

  2. Possiam fare qualcosa per impedire di farne altri, di quegli scempi, o di cancellarne altre, di bellezze, siano esse artistiche o naturali…che poi è la stessa cosa!

  3. Sul lungomare di Pesaro passando in autostrada si possono “ammirare” dei palazzi marroni che il solo vederli ogni volta che ci passo mi creano disgusto e ripugnanza. Sono autorizzata a diffamare l’architetto o peggio ancora a contattare degli artificieri per buttarli giù? Posso fare una petizione al comune o arrogarmi il diritto di avere ragione per un’azione simile? Per l’esempio che lancia il comune pare proprio di sì!
    Che sia l’opera di un graffitista piuttosto che una tela di Guttuso, la differenza dove sta? Solo nell’ignoranza e nella tirannia dell’azione di chi volendo imbarcarsi in azione provocatorie, in nome del pubblico cittadino, decide senza domandar parere. Azione simile a quando i conquistadores spagnoli sterminarono popoli ricchissimi di cultura, solo perchè ci vedevano l’azione del demonio.
    Siamo arretrati. La cultura occidentale rimane secondo me una delle più avverse all’incontro culturale. Quella italiana poi non c’è bisogno di descriverla nel suo essere cieca e immatura nel confronto sulle arti. Omologati e perbenisti. Se vi garba. Eppure un tempo facevamo scuola.

  4. Urca.. non avevo mai notato quel graffito!
    A mio parere dava un segno di gioventù a un edificio scolastico tetro.
    Negli anni 70-80 l’architetto ufficiale del PCI era tal Aimonino,imposto dai vertici romani alla periferia (del partito) pesarese ed inventore della cosiddetta architettura razionalista moderna.
    Praticamente si ispirava alla architettura razionalista degli anni 20-30 introducendo però stacchi modernisti.
    Le facciate piatte a partiture fitte e simmetriche razionaliste venivano sovente rotte da motivi ad angolo del tipo di quello che si vede nella foto.
    E’ un’ architettura che non mi è mai piaciuta e tanto per ricordare, il famigerato edificio di via Mazza, di cui ora Ceriscioli vuole fare il restyling , è della stessa corrente di pensiero, se non dello stesso autore, come pure il mastodontico centro Benelli.
    Il campus scolastico, come immagine, non ha mai avuto fortuna.
    Quel graffito cancellato è un episodio di sana novità perso.

  5. questo è un appello a “blu” (sinceramente mi paice chiamarti con il tuo nome d’arte). spero che il nuovo muro “bianco” possa per te essere forma di nuova ispirazione d’arte! io sto dalla parte dell’espessione della creativita!

  6. Ci sono due aspetti. Il primo come avete fatto già notare è il disarmante atteggiamento del comune. E’ pazzesco che una persona che è stata chiamata in tutto il mondo a esprimere la sua arte veda il proprio lavoro cancellato da una parete di una scuola di provincia, adducendo motivazioni assurde e insensate. L’altro aspetto però sarebbe quello di cercare di capire il perché certe opere non andrebbero cancellate. Quale sia la discriminante. Ho visto che sulla vostra pagina facebook una persona ha scritto in risposta a questo post: “Va la, faceva pena.” Il rischio è questo. Una cosa è brutta e non ci piace quindi è giusto cancellarla. Mi sembra ci sia sempre più confusione a riguardo.

  7. Riassunto delle puntate precedenti:
    Blu, un’ammiratissimo artista graffitista, dipinge un murale sulla parete di un liceo. Quindi un consigliere comunale “democristiano”, tale Di Domenico, pensa bene di fare una personale battaglia perbenista contro le scritte che imbrattano i muri pretendendo con numerosi interventi in consiglio comunale “un’opera di pulizia”.
    Morale: vengono ritenute allo stesso modo offensive e/o indecenti scritte di sfogo adolescenziale e sgrammaricato quanto teneri “Lucia T.V.T.B.” quanto ancora un’opera d’arte quale era il murale di Blu.

    Scusa Blu, anche a nome di quegli ignoranti che non sanno neanche chi sei, anche se dovrebbero occuparsi d’arte e cultura per mandato istituzionale.
    Scusa davvero.

  8. Ecco il simbolo della censura pesarese più becera, stupida, ignorante. Segnalo che oltre a Blu, in quella “operazione di pulizia”, sono stati cancellati altri murales, tra cui uno molto bello dedicato dai suoi compagni ad un ragazzo scomparso prematuramente.
    Segnalo pure che di solito queste imprese e imbiancature vengono affidate a “Regresso Arti”, un’associazione\movimento che sul sito del fondatore inneggia al fascismo e riporta simboli molto discutibili, diciamo così…

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