Viaggio in Islanda | 4

26-12-2010 Reykjavik

Improvvisa ondata di caldo a Reykjavik.

Reykjavik spiegata da uno sfigato.

A Reykjavik fa caldo e si parla inglese.

Ora vi spiego.


Se hai un bel gruzzoletto da parte, sei inglese e vuoi farlo fuori (il gruzzoletto) ma hai poco tempo a disposizione, vieni a Reykjavik.
Vecchi, vecchie, giovani coppie, coppie mature, amiche, amici, donne sovrappeso, uomini-culobasso-gambecorte, insomma chiunque abbia, nello scaffale porta scarpe, degli scarponcini comprati a Solfridges nella sua strepitosa e appena inaugurata “shoe gallery” alla modica cifra di 100 sterline e che ancora non ha mai avuto occasione di infilarseli… Reykjavik è perfetta per lui.
Qui, nel tempo di un fine settimana, hai la possibilità di vivere la grande avventura, sentirti esploratore glaciale , scalatore, avvistatore di uccelli marini, cacciatore di balene, cavalcatore a passo tölt di cavalli dalla frangia scarmigliata.

Qui c’è un tour per tutto, si chiama “day tour”. Vuoi rimbalzare a bordo di una motoslitta truccata? Noi ti diamo la motoslitta truccata. Vuoi una muta di cani groenlandesi a tirare la tua slitta? Noi te li diamo. Basta pagare.
Donna sovrappeso, castana, pantaloni a vita bassa, maglietta troppo corta, tieni sotto le ascelle una decina di opuscoli turistico-informativi. A te la scelta.

Reykjavik è così. E’ l’opportunità a tre ore di aereo da casa di vivere il nostro momento wild a pagamento, senza mai smettere di essere hip!

La maggior parte dei turisti mordi e fuggi che si vedono qui in giro sono tutti in attesa di infilarsi in un autobus direzione Blu Laguna. La Torre Eiffel è a Parigi, Disney World in Florida e la Laguna Blu è a Reykjavik. ” Chi si lamenta che sia troppo costosa, troppo turistica o troppo affollata ha sicuramente ragione ma non andare significa perdersi qualcosa di veramente speciale.” Blu Laguna è una spa, una spa di colore azzurro alimentata dall’acqua a 38 gradi della futuristica centrale geotermica di Svartsengi. Ecco qui c’è un turismo un po’ da spa. Senza nulla togliere al turismo delle spa. Comunque, al diavolo l’avarizia, anche io ci andrò. Ma non ora.

Improvvisa ondata di caldo. Il ghiaccio si è sciolto; cinque gradi e molta pioggia. Dicono che qui a Reykjavik sia cosa rara.
Domani, condizioni stradali permettendo, parto, direzione Akureyri, seconda città dell’Islanda, 17.000 abitanti. Situata nella zona nord-occidentale, in fondo al fiordo Eyafjördur a ovest del lago Myvatn. La gente del posto sostiene che gli unici turisti che si fermano nella regione nord-occidentale sono quelli che la polizia costringe ad accostare lungo la Hringvegur per eccesso di velocità. Non so se sia davvero così, io sono diretto lì, perché a Akureyri si torna sotto zero. E che la neve mi accompagni.

1 commento

  1. Eidur Gudjohnsen ha debuttato in nazionale a 16 anni entrando al posto di suo padre. No scusa eh, ma quando ho letto che la seconda citta’ piu’ grande dell’Islanda vanta 17.000 abitanti m’e’ partito il mouse. Grazie a te.

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