Cicatrici di una città

Cicatrici

6 Commenti

  1. @Andrea Marzi

    Nel caso del porto di Pesaro c’è la “voglia del commercial a tutti i costi” anche contro la natura e ciò crea sprechi e opere fatte, disfatte e rifatte.
    Ricordo un signore , del PDL, a un’ assemblea a Baia Flaminia , che invitava i portolotti a non temere di costruire un porto artificiale e faceva l’esempio del nuovo porto di Dubai.
    Come si fa a paragonare i due casi?
    Quella è una economia di oligarchi che sanno che il petrolio sta per finire e si attrezzano diversamente ed in più devono avere condizioni di fondali a cui ancorare le nuove opere molto migliori che da noi.
    Personalmente credo che abbiano sottovalutato la presenza del Foglia , che scarica in mare , dove dovrebbero essere costruiti i nuovi moli ,sabbie e detriti soprattutto nelle piene come l’attuale .
    Ciò comporta che ci vorrebbero iper-fondazioni per ancorare al fondale i nuovi moli.
    Le hanno progettate? Qualche dubbio mi viene!
    Poi.. perché cominciare col molo di levante ponendo il cantiere iniziale contro le correnti dominanti? Io avrei iniziato col molo di ponente al riparo del San Bartolo.
    Ceriscioli , proprio in quella riunione ha affermato, papale papale, che una volta completate le opere , avrebbero chiesto la de-classificazione del porto a solo porto turistico.
    Quindi cominciano da levante proprio perché , fatto quello, si può iniziare il porto turistico che è il vero scopo di tutta l’operazione.
    Ma la natura è in agguato… troppe telefonate ricevero!

  2. Gaio ha spiegato molte volte tutti gli sprechi e le assurdità del porto di Pesaro, è un concerto di fattori negativi, certi meccanismi burocratici, l’incapacità di valutazione di sindaco e assessori, l’avidità dei cementificatori-corruttori. Ho più che un sospetto che fare male le opere pubbliche serva a ri-farle dopo poco tempo. La mafia insegna e qui si impara in fretta. A proposito di mafia nel nord, ho letto che Sky ha cancellato in fretta e furia una puntata sulla magia a Parma.

  3. una volta era un posto, dove era, piacevole passare dei momenti. quel posto deve portavi l’amico che ti veniva a trovare da un’ altra città. un posto che ti faceva sentire bene ed essere fiero della tua città. un luogo, dove passeggiare, andare con il cane o con un amico. oggi, quando lo vedo, ti vien voglia di girarti dall’ altra parte. come se ti sentissi in colpa per lui. come se non lo avessi protetto a sufficenza all’intemperia del cemento e dei cementificatori. mi volto, perche quella ciccatrice continua fino sulla mia pelle. a me brucia.

  4. @Andrea Marzi

    I portolotti mi telefonano ogni volta che al porto succedono disastri.
    Stavolta la mareggiata ha divelto e affondato i tubi
    di trasporto delle sabbie aspirate dal fondo.
    Il groviglio di tubi si è depositato sul fondo ed il pescaggio per le navi non c’è più.
    Il porto è stato chiuso.
    Mi telefonano per il ricordo di una vecchia militanza.

  5. La ringrazio mio caro, qualcuna più qualcuna meno! Mi piace considerarle piccoli appunti quotidiani. E comunque, ha visto che malinconia il nostro porto ferito?

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