Della frustrazione di Sandro Bondi davanti alla scarsa considerazione del suo lavoro di ministro si è detto in abbondanza, in passato, e lo stesso ministro dei Beni Culturali si è lamentato più volte di aver ricevuto, oltre a una decisa opposizione da parte del centrosinistra, poca fiducia e a volte persino scherno da parte dello stesso centrodestra di cui fa parte. Si sa che Bondi ha presentato da tempo le dimissioni – lo ha detto lui stesso – e che sta a Berlusconi decidere quando accettarle. Ieri sera, intanto, abbiamo assistito all’ultima delusione del ministro Bondi. È venuto fuori che alcuni commi della legge finanziaria rimandano ad altrettanti provvedimenti del ministero dell’Economia che, in sostanza, tagliano ulteriormente il già decurtato Fondo unico per lo spettacolo. Il ministero ha diramato una nota piuttosto singolare, visto che polemizza col governo di cui è parte: “Siamo sgomenti e interdetti”. Così come è singolare che una misura del genere venga concordata all’insaputa del ministero interessato, che parla di “amara sorpresa”.
Approfondimenti
– L’ultima delusione di Bondi
– Sandto Bondi: Unico figlio di Renzo Bondi, operaio di idee socialiste, e di Maria Bertoli, emigra con la famiglia in Svizzera, dove trascorre l’infanzia e frequenta le prime scuole a Losanna. Tornato in Italia nel 1970, continua gli studi al Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Villafranca in Lunigiana. Entra giovanissimo nella Federazione Giovanile Comunista Italiana, della quale diventa presto segretario della Lunigiana. Nel 1984 si laurea in Filosofia presso l’Università di Pisa con una tesi su frate Leonardo Valazzana, anch’egli nato a Fivizzano, predicatore agostiniano avversario di Girolamo Savonarola.