Oggi vorrei poterti consegnare una lavagna e un gesso, per ‘scrivere un tuo desiderio’, come nel lavoro del fotografo argentino Martin Weber. Dove sei e cosa hai davanti agli occhi, mentre lo scatto della macchina fotografica coglie il ritratto di te, del tuo desiderio?
Andrea Marzi
Scrivere del desiderio. Difficilissimo.
Ci provo.
Direi, il desiderio di vivere lo “stato nascente”. Di un’opera, una poesia, un amore, un figlio.
Il desiderio come generarsi di qualcosa di emozionante e misterioso.
Le poesie preferite
Le mie
poesie preferite
tu le porti
appese al petto,
nella profondità
morbida
del bosco.
(da Amore e il Resto del Mondo, Cesare Blanc Editore, 2004)
Il gioco del piccolo lettore
Che cos’è
questa cosa
che quando vedo
venire dal mare
una luce spettacolosa
o un bimbo di tre anni
molto serio
mentre legge
-rovesciata-
la gazzetta, quella rosa…
io di colpo
non resisto
all’idea di dirlo a te?
È questo,
l’amore?
La cospirazione
Te.
A me.
Mi manchi in un modo impossibile.
Vivo in un batuffolo grigio,
ottuso.
Solo il tono
inspiegabilmente affettuoso
delle parole degli sconosciuti
a cui
-girovagando-
mi rivolgo,
mi è di conforto.
Molto vero,
forte, passeggero.
Sembra che ognuno sappia.
e si rivolga a me
in qualche modo gentile
nel quadro di una
cospirazione benigna.
Come
fossero
mandati
da te.
(da Esiti di un infarto sentimentale, Editrice Zona, 2006)