Non saremo confusi per sempreCinque racconti e una sorta di discesa o cammino, di passeggiata inquieta, a tratti prodigiosa, fatta lungo il corpo nudo, denudato, della nostra Italia.
«Finimmo per discutere delle cose del paese», dice il narratore, a pagina 15, e questo colloquio sul nostro corpo, sul nostro volto si infittisce, diventa profondo, individuale. La voce del narratore arriva ad altezza dei nostri sguardi. Siamo noi.
«Era l’Italia, insomma. Scegli un punto qualunque della storia di questo paese e dimmi se non ci trovi incredibili sventure.»
Qualche volta affiorano piccole chiavi, per disserrare il meccanismo della narrazione:
«Realtà e fantasia si intessevano come i fili di un tappeto. Singoli colori si infiltravano a momenti nel bianco e nero dominante, pagine con dettagli colorati di rosso, pagine virate in un enigmatico azzurro, presenze cromatiche che si affacciavano e se ne andavano senza dare spiegazioni, come spettri silenziosi.»

Poi c’è Jules Verne. Il suo ‘Viaggio al centro della Terra’ approderà all’Isola di Alfredino, ché lo scopritore è lui, il bambino scivolato nel pozzo, Vermicino 1981. Il Viaggio ritorna tra le letture di una ragazza incinta (ma è l’eredità di una madre attivista) che dà alla luce il suo bambino mentre Eluana Englaro fugge via, assediata dai media, dal Governo, dalle Associazioni pro vita, dalla Chiesa.
Viaggio al centro della Terra, e questa terra è la nostra.

Mancassola traccia nitidamente lo spartito, e alle ultime pagine cresce questo suono di lontano, grande e confuso, eppure del tutto riconoscibile, ottenuto per accumulo e intensificazione di note lungo lo svolgersi dei racconti – i treni italiani, la politica italiana, la mafia, la Chiesa, la televisione italiana, dal primo reality show in diretta alla ‘famigerata casa’.
E il narratore rimane accanto, tutto il tempo, la sua voce non si incrina mai, forse talvolta si spinge a incrinare il cuore di chi legge, più facile però sia la coscienza.

A poche righe dalla battuta che dà il titolo alla raccolta, il secondo movimento di questo libro prezioso, raffinato e duro:

«fuori, l’Italia era un paesaggio che fuggiva veloce.»

Non saremo confusi per sempre
Marco Mancassola
Einaudi, Torino
Pagg. 140 / € 16,00

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