I sapori di Lisbona… Mi sembra che sia chiara una cosa della capitale portoghese e di ciò che rappresenta per me: una immersione totale nelle sue gioie, nei suoi ritmi, nella sua cucina, nelle sue strade. La musica, ovviamente, ne è una colonna sonora ancora più necessaria, che sia fado o che sia qualcosa del genere, come i Madredeus.

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C’è un localino in rua de Sao Joao che non si può perdere. Non è turistico, perché il percorso che si compie esula dopo un pochino dalle strade del centro. Si sale rua das Portas de Santa Antao poi si continua a camminare anche quando si restringe tutto, stando attenti che le auto non ti sfiorino. Il Cantinho appare sulla destra, ci sono due scalini con i quali si scende nella piccola sala; ti viene incontro il padrone per l’ordinazione, con il menù scritto sulla carta a quadretti. Nelle varie stagioni ci sarà sempre qualcosa di particolare per soddisfare il palato, ma quello che ancora di più soddisfa sono la vista e gli odori: quelli di un locale modesto, ma pulito, dove la fragranza e la genuinità superano tutto quello che è sovrastruttura. Al Cantinho si va per mangiare bene e per conoscere ancor di più Lisbona, città di popolo.

La prima lettura della città coglierne le peculiarità e poi conoscerle volta volta più da vicino scegliendo i propri obiettivi anche secondo i giorni che si hanno a disposizione, è un viaggio sull’electrico 28. Il consiglio è prenderlo al capolinea di Martim Moniz e poi compiere tutto il viaggio fino al Cemeterio dos Prazeres, dal quale poi ritornare verso la Baixa. L’electrico sale e scende le colline di Lisbona, raccoglie l’umanità della città (oltre naturalmente ai tanti, talvolta troppi, turisti) dalla quale non si può prescindere, che è necessario conoscere. Anche perché dai finestrini e sulle panche di legno si vive una esperienza illuminante che abbraccia Gloria e Campo do Ourique senza un confine vero e proprio a ciò che Lisbona rappresenta. Viaggiare sull’electrico e magari pensare e ascoltare di una Lisbona bambina e poi signorina, incantata e ricamata. La poesia, innanzi tutto, da Cesario a David, ripensando a Camoes, Bocage, Pessoa… Quanti grandi pensatori ti accorgi di incontrare sul 28! Se alla Bica guardi rapidamente a destra mentre risali la Calçada do Combro verso la Estrela, ti accorgi di un disegno immutabile di Pessoa vergato sul muro. E allora pensi che sei immerso nella magia.

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Lisboa Antiga” è uno dei brani più noti del fado, e cantato da Amalia diventa un classico e un qualcosa di inestimabile. Lisbona vecchia città, piena di incanto e bellezza. Ragionando su questi primi due versi di una lirica così gioiosa e allo stesso tempo ricca di saudade, non può che trasparire questa voglia di rendersi sempre originale che tutta la città ha. Seduto a uno dei tavoli della cervejaria e marisqueria Baleal, su rua da Misericordia, rivedo le pareti piene di azulejos e di disegni di vita comune fin dai tempi dei mori. C’è la riacquisizione di una identità che da nessuna altra parte mi è parso di scorgere. E se in questo caso sono camerieri in divisa che servono mostrando professionalità, ma allo stesso tempo molta gentilezza (ma alla fine il pranzo è generosissimo ed eccellente e il conto assolutamente limitato), ciò non turba nei giudizi su quello che vuoi trovare in questa città dai mille angoli e dai mille sfoghi. C’è anche Bosch, se ti va, al Museu de Arte Antiga, ma al di là dei capolavori d’arte e architettonici, il vero capolavoro è il popolo lisboeta e ciò che esso significa, sia che le strade abbiano le pietre divelte o no. E alzandoti dalla Baleal dopo esserti saziato, scopri che uscendo sulla strada e guardando il alto, il castello ti domina e sorride.

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Cambi versante e cambi umore, ma solo perché ci arrivi un poco ansimando salendo o la scalinata o la strada che ti porta al Bairro Alto. Il quartiere che si ravviva di notte in realtà di giorno ha già una sua straordinaria vitalità e non solo per i bar che lo affollano, ma soprattutto per alcuni negozi di moda che rappresentano il must della città. Basta un nome di rua da Atalaia: Fatima Lopes. Sono negozi che di notte diventano in alcune occasioni discoteche a legare luce e buio in un’unica avventura, un’unica voglia di vivere e superare i problemi della quotidianità. Il Bairro Alto risplende in tutto e per tutto, è un quartiere che va vissuto palmo a palmo e odorato, come tutta la città. Sentendo la sua musica che esce dalle storiche ed enigmatiche taverne del fado e dai locali jazz più moderni, ma che in fondo mescolano entrambi i generi in un unico conturbante mondo. Quello di Lisbona antica, piena di incanto e bellezza.

1 commento

  1. Sognavo da anni di salire sull’electrico e invece qualche settimana fa, per un banale equivoco, ho perso il viaggio della mia vita! Per un fatale errore di calcolo del tempo, per pochi istanti, inaspettatamente, l’ho trovato troppo pieno, di residenti. La persona che faceva il percorso con me non mi ha dato modo di spiegare e ha pensato che l’avessi fatto apposta per rovinargli la vacanza! E non mi ha più perdonato! Il viaggio è finito così, in amarezza, e, da come vengono descritte le cose in questo post, rimpiango di non essere riuscita a salire su quel tram.
    Ma concordo con voi quando parlate di cucina: i sapori gustati nei giorni precedenti sono indimenticabili!

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