La traccia dell'angelo - Stefano BenniIl valore con cui si può misurare un libro è la sua durata nel tempo – sostiene Benni – cioè se tra 20 anni quel libro ha ancora un significato, un’utilità. Leggere La traccia dell’angelo mi è sembrato un privilegio raro, un manoscritto su carta di papiro, preziosa testimonianza sotto forma di romanzo in grado di scavarsi una strada di riflessione terribile, su quel mondo su cui ancora troppo poco si parla sul serio, raccontando la verità dell’angoscia e la morte della speranza.

“Dio è ciò che si fa in nome di Dio.”

Stavolta Benni non ha pubblicato con Feltrinelli, ma con Sellerio e il tema sono gli angeli. Non necessariamente l’angelo cristiano. Da un lato Gadariel (non si capirà se è un uomo che delira o un angelo vero), che entra e esce dai manicomi e dall’altro Elpis, l’angelo che vigila su tutti. Stefano Benni ha scritto sempre libri diversi tra loro: Bar Sport e Achille piè veloce,per esempio, sembrano come usciti dalla penna di due scrittori diversi. Ma di questo suo ultimo lavoro ho quasi remora a raccontare perchè mi sembra come di tradire qualunque intento dello scrittore, di togliere la sorpresa al lettore, di rovinare l’intimissima situazione che ho vissuto io stessa leggendo dell’angelo. Una lettura che mi sono imposta di fare col contagocce. Una pagina, una sosta. Un capoverso, una dormita per lasciare in infusione l’essenza. Un episodio, una passeggiata in spiaggia. Meritava tutta la mia attenzione questo maturo racconto di Benni.

“Si è felici solo da scampati.”

Stefano Benni
La traccia dell’angelo
Sellerio Editore Palermo

[youtube L-y5UKUWHs4 520]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui