L’esempio di Passera, da Intesa Sanpaolo al ministero

Monti ci lascerà in mutande?Dicevamo nel post precedente della pesante eredità di Berlusconi, la cui ventennale opera ha demolito il senso dello stato, giustificando col suo nefasto esempio le peggiori tendenze dei cittadini, in primis l’evasione fiscale, esaltata dai numerosi condoni e scudi fiscali.
Il fallimento del governo del cavaliere è stato palese, lasciatosi affossare dalla sua stessa incapacità, dai veti incrociati imposti dai suoi alleati, dalle richieste di quelli passati all’incasso dopo la scandalosa compravendita di voti dell’ultima fase e dalla speculazione dei mercati finanziari.
Non sono stati i cittadini quindi a ravvedersi, ma cause esterne ad averlo finalmente abbattuto. Consegnandoci però nelle mani di una compagine affatto scevra da conflitti di interesse di altro genere, piena zeppa com’è di banchieri di primo livello.

L’hanno capito bene i movimenti, dagli indignati a quelli studenteschi, già scesi in piazza anche contro il neo-premier Monti.
Ma non pare lo stesso per i soliti politici italiani, ottusi e ignoranti, forse collusi, che non hanno capito affatto che governo si ritrovano a dover votare. E’ possibile che debba dirlo la Lega – quella Lega che ha sempre e solo mirato ai suoi interessi razzisti e di parte, difendendo anche l’indifendibile Berlusconi – che un governo Monti lascia prevedere macelleria politica, sociale ed istituzionale, ed una difesa delle lobby che lo sostengono? A dire la verità anche Vendola – che comunque è fuori dal Parlamento – senza sbilanciarsi troppo dice di aver apprezzato alcuni nomi di questo nuovo governo, ma non le dichiarazioni programmatiche alquanto da conservatore di Monti.

Bersani e FinocchiaroPer il resto, è tutto uno sbrodolamento di giudizi favorevoli ed elogi supini. Bersani e la Finocchiaro trovano ottimo il nuovo presidente del consiglio – non eletto – perché parla di equità: ma quale? Prendere un pò ai poveri ed un pò ai ricchi, quando i poveri sono ormai senza niente? Equità è semmai togliere a chi ha ancora qualcosa da dare, ma dubito che sarà così. Ai due leader PD piace Monti anche perché parla di crescita: ma non sono di sinistra questi? E hanno ancora il mito della crescita? Chiunque capisca qualcosa ormai sa che avremo solo stagnazione, se non recessione. Ma soprattutto, e questo fa sorridere, apprezzano il neo-premier perché dice che si impegnerà per giovani e donne: e come? Dando un lavoro a tutti con contratti atipici e flessibili…ovvero precari e sottopagati? Si, perchè Monti è anche un ammiratore dell’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, quello che ha distrutto l’unità sindacale ed il contratto collettivo nazionale di lavoro.
Anche Idv e PDL, inizialmente scettici, vedono buoni propositi e si accodano. Per Casini è addirittura una occasione straordinaria, e Rutelli conferma che il terzo polo darà sostegno pieno e incondizionato! La Marcegaglia ovviamente – con diversi ministri di fresca nomina vicini a Confindustria – non può che ringraziare…

Vogliamo ricordare a questa gente come si è arrivati alla epocale, globale, crisi attuale?
E’ cominciato tutto dagli Usa, dove grazie alla deregulation sui prodotti finanziari il sistema bancario ha cominciato a creare e diffondere i cosiddetti mutui subprime (i prestiti ai cattivi pagatori), o meglio obbligazioni basate su tali mutui, che nonostante la scarsissima affidabilità hanno ricevuto dalle agenzie di rating (partecipate e controllate sempre dai vertici del sistema finaziario stesso…vedi “Report” di Rai3 sul tema) il massimo del giudizio (AAA). Quando l’innalzamento dei tassi di interesse ha portato numerosi proprietari di case a non onorare più i propri mutui sugli immobili (e quindi soprattutto i mutui subprime) si è innescato un evento a catena che ha portato le banche che possedevano tali mutui a perdite così ingenti, da arrivare al fallimento anche degli istituti più grossi, quelli cosiddetti “too big too fail” (troppo grandi per fallire) fino all’evento culmine, simbolo, di questa crisi: il crollo della Lehman Brothers.

Da qui hanno cominciato a cadere come birilli banche e finanziarie per tutto il mondo, costringendo numerosi governi, per evitare il peggio (il collasso sistemico del mondo finanziario) a salvare le banche più grosse, usando i soldi dei contribuenti. Ma mettendosi essi stessi, i governi, nelle stesse, gravi condizioni. Ovvero gli stati più deboli, con più deficit o più debito, si son ritrovati sull’orlo del default. L’Irlanda ad esempio per salvare le sue banche più grosse è caduta – finendo per chiedere aiuti di stato alla BCE, all’UE e all’FMI – pagando una cifra equivalente al 30% del suo PIL. La Spagna, vittima dello scoppio della bolla immobiliare come gli Usa, ha dovuto sborsare cifre astronomiche per salvare le sue cajas, le casse di risparmio, le più esposte alla crisi immobiliare. La stessa Inghilterra ha dovuto acquistare una grossa fetta della Royal Bank of Scotland, nazionalizzandola, perché non avrebbe retto all’urto dei clienti che accorrevano agli sportelli a ritirare i propri risparmi. La Grecia addirittura ha falsificato i suoi bilanci disastrati, con l’aiuto della famigerata banca americana Goldman Sachs, che ne ha occultsto i conti usando strumenti derivati. Non parliamo poi di Belgio e Francia, che solo poco tempo fa hanno dovuto tirar fuori cifre da capogiro per salvare la banca franco-belga Dexia e, notizia di oggi, potrebbe anche non bastare. O dell’Italia, costretta ad inventarsi i Tremonti-bond per aiutare le proprie banche, che ancora oggi sono messe così male da essersi dovute ricapitalizzare più volte, iniettando svariati miliardi nei propri bilanci.

Papademos-MontiA cosa serve questo piccolo excursus? Non ci arrivate da soli? Sapete chi sono Draghi, Papademos, Monti, e i suoi ministri freschi di nomina, Profumo, Passera, Fornero? Draghi era il responsabile per l’Europa di Goldman Sachs, al momento della falsificazione dei bilanci greci (ma ovviamente non ne sapeva niente…), motivo per cui la Germania si è opposta fino alla fine alla sua nomina. Papademos, neo-premier greco, era il governatore della Bank of Greece e vice presidente della BCE, ed ha rimpiazzato dal giorno alla notte Papandreu, solo perché voleva fare un referendum per far esprimere il popolo sulle misure di austerità richieste dalla solita troika BCE, UE, FMI. Ha ora un governo di unità nazionale con anche esponenti dell’estrema destra.

Il nostro Monti dal 2005 è international advisor per la solita Goldman Sachs (e pure per la Coca Cola), sostiene il mercato, le liberalizzazioni e il rigore dei conti pubblici. E si è pure espresso a favore delle riforme portate avanti dal precedente ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, quella che ha distrutto la pubblica istruzione in Italia! I ministri succitati invece erano fino a ieri ai vertici delle 2 banche più grandi d’Italia, Intesa Sanpaolo(Passera e Fornero) ed Unicredit(Profumo).
Sapete quanti sono i BTP detenuti da Intesa Sanpaolo, la banca che ne possiede di più? Oltre 60 miliardi di euro! Che sia per questo che Passera e la Fornero abbiano accettato di entrare nel governo (dimettendosi dalla banca, ovviamente)? Forse vederne il valore crollare in maniera così inarrestabile li avrà convinti a scendere direttamente in campo, in modo da controllare di persona, dall’interno, l’operato del governo?
E secondo voi, privilegeranno gli interessi dei cittadini più deboli, o delle banche suddette?
Il conflitto di interessi di questi soggetti vi pare solo una vaga paranoia del sottoscritto?

Un lettore commentava su questo sito la situazione di emergenza del paese, ormai allo sbando, facendo la metafora di un aereo che precipita, col pilota morto (Berlusconi); e diceva che, dovendo trovarne un altro alla svelta, e sapendo di avere tra i passeggeri un altro pilota (Monti) non si sarebbe fatto scrupoli a mandarlo in cabina di comando. Rimanendo in figura retorica, io consiglierei di stargli molto alle calcagna, a questo nuovo pilota, perchè ci sono dei dubbi che appartenga in realtà proprio alla squadra dei sabotatori (banche e speculatori finanziari) che ha ucciso il primo pilota . E soprattutto controllerei che tale pilota non sia l’unico ad avere il paracadute…

Commisione trilateraleMario Monti si è offeso pubblicamente per le illazioni di chi, come me, ha obiettato sulle sue garanzie di imparzialità, e di distanza dai poteri forti e dalle banche… Dimenticavo che, oltre a quanto appena detto sopra, il nostro neo-premier è presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 niente meno che da David Rockefeller, e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg (un club ad incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 personalità influenti in campo economico, politico e bancario, che avviene a porte chiuse, ovviamente, e di cui non viene mai divulgato il contenuto).
Un giornalista che ho letto in questi giorni dice che il disegno del gruppo Bilderberg sia quello di distruggere il valore dei titoli azionari bancari per comprarsi il sistema finanziario bancario italiano con due lire… Non so quanto ci sia di vero, certo è che ci siamo vicini, visto che siamo ai minimi di sempre dei valori azionari di questi titoli!
Qui comunque entriamo nel complottismo (forse, e sottolineo forse…) ma al di là di questo, una cosa è certa: non si può liquidare l’appartenenza alla trilaterale, o al gruppo Bilderberg, o fosse anche solo ai vertici del gotha bancario mondiale – quello stesso all’origine del disastro globale che stiamo vivendo – dicendo semplicemente: “vabbè, saranno banchieri, ma sanno il fatto loro”. Perchè non chiamare anche Licio Gelli..?

Soluzioni alternative a questo governo c’erano, anche se è vero che il precedente si era ormai arenato in secche che ne impedivano la navigazione. Se mai ha avuto una rotta che non fosse quella delle isole dei suoi rappresentanti…
Ma dare il governo in mano a Monti, esponente di spicco della lobby bancaria, ci pare proprio un suicidio, a meno che si creda nel principio omeopatico del simile che si cura col simile; insomma il male provocato dalle banche lo proviamo a curare con uomini delle banche… Non sono avvezzo a questo campo, e mi ricorda troppo Scilipoti, per continuare…
Io spero vivamente, per il nostro paese, di sbagliarmi completamente, ma per ora una cosa è certa: non è che sia cambiato molto, sui mercati, e crolla ancora tutto, pure con Monti…

Everardo Dalla Borsa

9 Commenti

  1. Cari tutti, sarò breve anche io: le ricette a portata di mano, quelle mettibili in pratica subito, da tutti, sono sempre preziose. Sarebbero sacrosante anche quelle macroeconomiche, come quelle suggerite da Gaioing, ma lì ancora la volontà politica non riuscirà molto tempo ad affrancarsi dalle lobby di potere bancario…

  2. Fantastiche le scuole del saper fare! Ottima idea da proporre in tanti contesti.
    Credo che ognuno possa cercare di fare la propria parte ed i discorsi di alta economia di Gaioing sicuramente sono veri ma al di sopra della mia testa.
    Vi chiedo scusa per la risposta sintetica ma l’influenza mi ha colpita e affondata!

  3. @Everardo e Blade Runner

    Spesso mi chiedo che passi si dovrebbero attuare per realizzare un sistema a bassa crescita,
    la cosiddetta decrescita felice, ma più ci penso più sono certo che il compito sarebbe assai gravoso.
    La prima cosa da fare sarebbe uscire dall’euro e ristrutturare le regole della finanza locale.
    Una Banca d’Italia, in mani totalmente pubbliche, potrebbe stampare lire a prezzo di costo e non a debito come avviene ora, per pagare i dipendenti pubblici e stimolare l’economia.
    Automaticamente, il problema della velocità di propagazione del debito, che attualmente supera di gran lunga la velocità della ns possibile crescita, sarebbe risolto.
    Avremmo una doppia circolazione di moneta e dovremmo soffrire di effetti inflazionistici
    anche forti ma, senza debito che cresce troppo, dovremmo riuscire a saldare l’attuale debito in euro in circa 10 anni.
    E’ pure chiaro che andrebbe ristrutturato tutto l’apparato industriale , ed anche implementato un sistema di produzione energetica a griglia diffusa , rilanciata l’agricoltura e tante altre cose come la questione della rete di distribuzione , il sostegno all’artigianato e anche all’arte in generale.
    Come vedete il compito e’ immane, per il semplice fatto che siamo profondamente intrisi di questo sistema e rinnovare la classe politica al punto tale da pretendere da essa simili azioni è quasi illusorio.
    In situazioni come questa, se dovesse crollare il sistema finanziario globale, saremmo costretti
    a operare sulla strada indicata.
    Ma succederà?
    Fino ad ora ha funzionato la “teoria della distruzione creativa” di Schumpeter , l’economista di scuola austriaca che ha interpretato meglio di tutti il sistema consumo-capitalista,ovvero si distrugge tutto per ripartire da zero o quasi ogni volta.
    Quindi, purtroppo, Giannino non ha tutti i torti, anche se esagera nel dire che siamo costretti a competere, visto che ci sono esempio di piccole comunità , tipo Cuba, che, costrette dagli eventi, sono riuscite a implementare il modello in questione.
    Ma pure le difese che ciascuno di noi , a livello personale o di piccoli contesti collettivi, può attuare
    non sono di poco conto.
    Ci sono piccole comunità che vivono già ora un sistema a bassa crescita.
    La città dove vivo (Urbino) ne è un esempio, ma anche la vallata del Metauro è molto a bassa crescita rispetto alla “Pesaro commercial” che conosciamo.
    Queste sono al momento le nostre vie di uscita. Il tempo in cui ognuno è costretto a vivere è una
    impronta enorme che ci condiziona ineluttabilmente.

  4. Aggiungerei su questo discorso che è importante tornare ad imparare a fare le cose! Il consumismo ci ha portato a dimenticare tutto, per comprare tutto. Dobbiamo re-imparare a fare la pasta, l’orto, le faccende domestiche elettriche, la tinteggiatura, le riparazioni di piccoli oggetti, e tutte quelle cose che sapevamo fare ed abbiamo perso. Dove posso cerco di proporre le “scuole del saper fare”, per questo scopo. E per riunire le comunità, perchè così chi sa fare qualcosa lo insegna ad un altro, soprattutto i più vecchi ai più giovani, così si ricollegano le generazioni. Sono tutte piccole pratiche fondamentali, e rivoluzionarie…

  5. Caro Everardo, e se ci pensassimo come gocce e ci condividessimo tanti piccoli stili di vita?
    Potremmo crearci una banca dati di stili etici e poi ciascuno attingera’ quelli che desidera.
    Allora partiamo dai gas (gruppi acquisti solidali), ce ne sono tanti, basta solo cercarli, sono etici, grande qualita’.
    Acquisti km zero: coperative agricole di zona, biologiche e biodinamiche … latte fresco da distributori sicuri
    Anche per i detersivi ci si puo’ rivolgere a distributori dove si ricarica il proprio flacone. Economici, naturali e non c’e’ tutto quel girare di plastica. Li ho scoperti a Pesaro e poi li ho cercati nella mia citta’ e da allora utilizzo solo quelli.
    No alla grande distrubuzione, soprattutto marche di multinazionali. Fare in casa dolci, pasta …. e’ piu’ bello e genuino.
    Ed ora …. partiamo da ciascuno di noi.
    Aggiungete consigli e … cambiamo le nostre abitudini in stili piu’ corretti.
    Non mi ricordo chi lo cantava, ma … gli altri siamo noi!

  6. Sono con lei cara replicante! Condivido anche io gli acquisti in un GAS ed alla bottega del commercio equo e solidale. E credo che la via dell’uscita da questa crisi debba passare da un massiccio rinnovamento delle nostre città, passando proprio dalla sostenibilità ambientale, case passive etc… Una vera green economy aprirebbe un mercato enorme, ma ancora siamo solo a quella sbandierata, ma non reale. Le lobby riescono ad imporre ancora petrolio, cemento, OGM (da brividi il nuovo ministro dell’ambiente) e così via. Ed una globalizzazione dello sfruttamento. Ieri sera vedevo un servizio in tv sui pigmei, regali custodi della foresta, ridotti alla fame ed all’alcool dalle multinazionali che commerciano legname. Non abbiamo rispetto per nulla, neanche per gli esseri umani. Nel delta del Niger una NOSTRA multinazionale, ovvero AGIP, insieme a Shell, inquina di petrolio tutto il delta, che sfamava migliaia e migliaia di persone col suo pesce, e spruzza gas velenoso nell’aria senza bruciarlo (annullandolo) prima. Una sanzione dell’Onu del 78 che ci condannava non è mai stata rispettata. Sono solo esempi, tristi. Non siamo più uomini, siamo venditori o compratori. Ma tutto passerà dall’ambiente, è il nostro contenitore, è la nostra fonte di vita. Il filo è sottile e stiamo per spezzarlo. O cominciamo a rimettere in equilibrio le cose, o sarà troppo tardi…

  7. Cittadini. Ecco quello che abbiamo smesso di essere. Da cittadini abbiamo abdicato per essere consumatori. Anche alla luce dell’ultimo post, credo che il primo cambiamento da mettere responsabilmente in atto a livello personale sia distinguere quando siamo l’uno o l’altro e capire che la bussola da utilizzare non sono solo i soldi. Molti la pensano come quel conduttore, pazienza. Altre voci si faranno sentire e vedere. Credo nelle piccole grandi scelte di ogni giorno. Ieri sono stata ad un incontro per la realizzazione di un villaggio passivo (cioe’ realizzato con minimo impatto ambientale- minima cementificazione-, totalmente autonomo dal punto di vista energetico utilizzando energia solare-eolica…, unico allaccio previsto quello dell’enel: per vendere l’energia in eccesso). Per me un sogno irrealizzabile, ma uno dei tanti esempi per capire che modi di vivere diversi ci sono e spesso, come quello della casa passiva – sono maggiormente economici. Senza arrivare alla realizzazione di una propria abitazione si puo’ essere attenti e solidali in ogni scelta quotidiana. Spero che finalmente questa crisi ci faccia capire che si puo’ vivere in un modo diverso e piu’ umano. Credo nella globalizzazione come attenzione a tutti gli abitanti di questo pianeta. Mi piace fare il presepe, quest’anno il bambinello nascera’ a casa mia in un barcone di quelli che sbarcano a Lampedusa. Ma allo stesso tempo cerco di fare scelte che sostengano responsabilmente certe economie e abbiano un minimo impatto ambientale: compro la frutta e la verdura da un contadino della mia zona e il caffe’ e lo zucchero di canna (i miei lussi) dalla Bottega dell’Altroconsumo.
    E’ una piccola goccia, ma vicina ad altre …

  8. Grazie dell’accoglienza, cara lettrice! Le dico subito che io per primo mi auguro di sbagliarmi, e non sa quanto mi trovi male nei panni del gufo, io che per natura sono molto ottimista!
    Non posso che concordare completamente con quanto dice, l’impegno di ciascuno di noi è fondamentale, e non per abbassare gli spread (che comprare Btp è una baggianata, si rischia solo di assottigliare i propri risparmi, senza minimamente intaccare la speculazione che ne alimenta la crescita) ma per dare un senso alla cittadinanza, nel senso proprio di essere cittadini. Non sono troppo vicino alla chiesa, ma la goccia che forma l’oceano di Madre Teresa è calzante, in questo caso. I problemi dell’Italia vengono anche dai nostri comportamenti, che siano l’evasione fiscale, l’inquinamento ambientale, fino ai casi estremi del voto di scambio (che non è solo quello mafioso in senso stretto; sa quanti voti ho visto donare, a livello locale, in cambio di piccole promesse..?). Facendo il nostro facciamo sicuramente bene alla società, e di riflesso a noi stessi. La crisi del 2008, epocale, paragonabile a quella del ’29, è stata per me una grandissima speranza. Non sono sadico, non godevo del peggioramento delle condizioni socio-economiche di tante intere nazioni. La speranza era che fosse sempre più evidente il fallimento del sistema consumo-capitalistico, basato totalmente sul denaro. E che tornassero di converso ad avere sempre più spazio la responsabilità individuale, la solidarietà, la sobrietà, il senso di comunità, e la natura, perchè no. La lotta penso sia ancora in corso, tra il desiderio di crescita innaturale (perchè la crescita che pretende l’attuale sistema è contro natura) che coltiva ancora pure molta sinistra, e la voglia di normalizzare il sistema, di renderlo più vicino all’uomo ed ai ritmi della natura. Sono molto vicino ai concetti di decrescita felice, di transizione, ma vedo ancora forti resistenze ad adottare stili di vita più sobri. Ieri su Radio24 Oscar Giannino citava un’intervista, dicendo che era emerso che in questo momento storico gli italiani desiderano ritrovare quello che dice lei, una vita felice in famiglia: bè, il mefistofelico (per l’aspetto…, e forse non solo) conduttore derideva questa cosa, asserendo che si deve capire di essere inseriti in un mondo globalizzato, e che ci si deve rapportare alle sfide del sistema più ampio! Si rende conto..? Con affetto

  9. Caro Everardo, innanzi tutto bentornato. Sono la lettrice che si sente su un aereo che sta precipitando. Ovviamente per puro spirito di sopravvivenza spero vivamente che lei si sbagli e che questo governo ci traghetti al sicuro.
    Il paracadute io sicuramente non lo possiedo e quindi spero che qualche esperto come lei sorvegli il nuovo pilota per evitare ulteriori problemi.
    Quanto al resto credo che se ognuno di noi facesse al meglio e con onesta’ quello che gli compete andremmo sicuramente meglio. Tante piccole cose fatte da ciascuno ogni giorno otterrebbero tanti risultati. Forse sono piu’ serena di altri perche’ col mio stipendio da impiegata statale non ho certo azioni che mi fanno scrutare l’altalena della borsa con ansia.
    Ma perche’ non cerchiamo di sfruttare questo momento per capire anche che la bussola della nostra vita non sono i soldi? Forse potremmo scoprire la solidarieta’.
    Perche’ non sentiamo su di noi la responsabilita’ di essere parte di quel 20% che saccheggia l’80% delle risorse del pianeta? Forse potremmo scoprire la sobrieta’.
    Ma sto andando fuori tema. La domanda e’: cosa si sarebbe potuto fare o che cosa si puo’ fare ora per fare meglio? Personalmente preferisco sempre cercare di fare quel poco che posso ed ogni sera essere felice per aver vissuto al meglio … un giorno ancora.

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