Star Wars ritorna al cinemaNon sono diventato balbuziente e non è neanche colpa del freddo, ma la notizia è che domani torna per la terza-quarta volta nelle nostre sale la saga creata da George Lucas 40 anni fa.

Il mondo del cinema si divide fra chi gode come un mandrillo per poter vedere su grande schermo un film che è un vero caposaldo della settima arte (anche se l’episodio proposto è La minaccia fantasma, certamente non il migliore dei sei prodotti) e chi pensa che a godere sia soprattutto Lucas che con l’ennesima operazione di marketing continua a produrre uova d’oro dalla sua gallinella preferita. Forse hanno ragione tutti e io, da ammiratore delle avventure di Luke Skywalker, Han Solo, il maestro Yoda, la principessa Leila e tutti gli altri non posso che essere contento, anche se Lucas forse sta esagerando. Questa volta però il film sarà in 3D che è comunque una buona ragione per vedere l’effetto che fanno le corse spaziali, le battaglie e i duelli in stereoscopia.

Negli USA, dove Star wars è una religione (in senso letterale), è prevedibile un grande successo, da noi forse lo sarà meno, ma sarà comunque interessante perché questa potrebbe essere davvero una nuova via per il cinema. Mi spiego meglio: riportare al cinema i grandi film del passato potrebbe davvero portare nelle sale tanti spettatori e ridare il giusto spazio a opere che altrimenti vengono viste in qualche specie di gabbia (televisori, monitor o tablet che sia). Proprio l’altro giorno, causa neve, mi è (mal)capitato di incappare nell’inizio de Il deserto dei tartari in televisione. Era triste come osservare una tigre allo zoo: completamente fuori luogo. E allora ecco quale potrebbe essere un utilizzo INTELLIGENTE della tecnologia: proporre nelle sale film che saprebbero ancora emozionare e entusiasmare il pubblico. Immaginate poter vedere al cinema… Il buono, il brutto, il cattivo, La dolce vita, Quarto potere, Arancia meccanica e così via. Già qualche titolo è stato riesumato (qualche cartoon Disney, Colazione d Tiffany, Grease, presto toccherà al Titanic) e i risultati sono stati incoraggianti; inoltre, considerando che i costi di produzione sono ormai ammortizzati e quelli distributivi pressocchè azzerati, le sale potrebbero tranquillamente dimezzare il costo del biglietto d’ingresso. A fargli spazio dovrebbero essere un po’ di quegli insulsissimi film che settimanalmente occupano le sale e i cui incassi sono sempre più bassi e il cui luogo naturale sono davvero le gabbie della tv.

Chissà, forse qualche distributore illuminato ci farà un pensierino, nel frattempo vado a sfoderare la mia spada laser…

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