«Il dottor Kafka ha 59 anni. Dai ragazzini che frequentano la sua lezione viene chiamato il “Dottor Kishka”. Nome affibbiato da me. Il suo alito cattivo, che alle cinque del pomeriggio è aromatizzato dai succhi intestinali, rende a mio parere estremamente appropriata la parola Yiddish per “interiora”».

Ho sempre voluto che ammiraste il mio digiuno – Ovvero guardando Kafka, Philip Roth, 40p. – 33minuti

Piccolo saggio, racconto sul destino e sul suo gioco; un atto d’amore e di appartenenza.

Che cosa sarebbe successo a Franz Kafka se non fosse morto di tubercolosi a quarant’anni? Forse sarebbe scampato all’olocausto, rifugiandosi all’estero, negli Stati Uniti, per esempio; e qui sarebbe diventato l’insegnante del piccolo Philip Roth e l’amante di sua zia. Roth si immagina questo e altro, tracciando scenari imprevedibili, lasciando presagire l’ineluttabilità del destino.

«Niente Processo, niente Castello, niente diari. Le carte del deceduto non vengono reclamate da nessuno e scompaiono. Svanisce così ogni traccia del dottor Kafka.»

Ovvero guardando Kafka è stato pubblicato per la prima volta sull’American Review nel 1973; in Italia è rimasto inedito fino ad oggi.

Federico Tamburini

pubblicato per la prima volta su finzionimagazine.it

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