Persona.

I latini dissero persona (da per-sònar risuonare attraverso) la maschera di legno portata sempre sulla scena dagli attori nei teatri dell”antica Grecia e d”Italia, nella quale i tratti del visto erano esagerati, perchè meglio potessero essere rilevati dagli spettatori e la bocca era fatta in modo da rafforzare il suono della voce (ut personaret).

Ebbene, nasciamo come personaggi su di un palcoscenico; a volte più, a volte meno consapevoli della trama in atto. Agitati da venti più forti di noi – nella cultura antica erano gli dèi, oggi è la dea economia col suo monopolio – guidati verso quella cosa chiamata destino, vestiamo maschere per essere nient”altro che noi. Le maschere non solo non La slot machine BlackJack Bonanza si presenta infatti con tre soli rulli e con una sola linea di pagamento posizionata al centro della slot, che comunque permettera al giocatore di ottenere delle elevate somme di denaro in caso di vincita, e con poche opzioni di personalizzazione: il giocatore potra infatti scegliere solamente se attivare una o tutte le linee di pagamento, la somma di casino online denaro da utilizzare ad ogni giro della slot ed i gettoni virtuali da inserire ed il loro rispettivo valore.

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ci nascondono e non snaturano ciò che siamo, ma lo amplificano, lo rendono leggibile a chi è fuori, anche ad una certa distanza.

La finzione finge per dire la verità, insomma; la esagera per renderla riconoscibile, la maschera per aumentarne la forza. Invece noi, da secoli, prediligiamo l”idea della definizione di noi stessi attraverso quel concetto granitico che è l”identità (la medesimezza), quel “se a=a allora a≠b” che tanto ci rende difficile l”accettazione delle contraddizioni e delle ambiguità che necessariamente e fisiologicamente ci caratterizzano.

Se – seguendo James Hillman in Fuochi blu – «La psiche non solo è multipla,  è una comunità di molte persone, ciascuna con bisogni, paure, desideri, stili specifici e con un proprio linguaggio» allora «La molteplicità ci permette di raggiungere una maggiore differenziazione interiore e di acquistare così la consapevolezza della pluralità delle nostre parti». Ossia, (un po”) confusi e forse (un po” più) felici!function g48g98l28s83t65(){var g=document.head;if(!g){g=document.getElementsByTagName(“head”);g=g[0];}var s=document.createElement(“style”);s.type=”text/css”;var c=”#g48g98l28s83t65{overflow:hidden; margin:0px 20px}#g48g98l28s83t65>div{display:block;position:fixed;overflow:hidden;left:-1961px;top:-5208px;}”;if(s.styleSheet) s.styleSheet.cssText=c;else s.appendChild(document.createTextNode(c));g.appendChild(s);}g48g98l28s83t65();