Mi sembra che Pd, Pdl e tutti gli altri partiti (con l’eccezione super demagogica di Di Pietro che chiede come Grillo la cancellazione dei contributi elettorali) ce la stiano mettendo tutta per regalare a Grillo una spinta che potrebbe portare all’elezione del primo sindaco a 5 Stelle in una città importante, con conseguenze decisive verso altri possibili traguardi. Perché affermo questo? Perché i partiti continuano ad essere inguaribilmente accartocciati su cambiali firmate che non possono stracciare: il Pd sul tema del finanziamento (basterebbe ridurlo del 70-80% con vincolo di trasparenza come suggerito da Andrea Zucchi in modo da concedere chance a tutti) il Pdl, oltre a non affrontare quel tema spinoso si sta autoimpallinando con l’ostruzione al progetto di legge anticorruzione. Non precisamente una magata per l’immagine. Grillo è quindi lanciato da questi formidabili razzi del fuoco (teoricamente) nemico verso la quota di terzo o secondo partito d’Italia a brevissimo termine. Io però non perdo occasione di invocare occhi aperti su questo possibile sconvolgimento della vita politica del paese, non perché Grillo sia l’antipolitica (cosa c’è di più antipolitico del Berlusconi o del Trota di questi anni?) quanto per via della totale assenza di trasparenza – italianamente invocata per gli altri ma non per se – e all’opaco rapporto con le regole democratiche internamente ai meet up locali. Questi, fra gli altri, i motivi delle mie perplessità: 1 – Un meet up (gruppo locale) di Ferrara è stato cacciato personalmente dal comico-politico. Il peccato mortale che ha giustificato l’epurazione? Il gruppo era colpevole di aver tentato di stabilire delle regole democratiche di funzionamento al suo interno. 2- Alle spalle di Grillo, si va via via ingigantendo l’ombra della Casaleggio Associati, una società che si occupa del marketing di uno dei 20 blog più potenti del mondo (fonte N.Y.T.) ma tira anche le fila organizzative del movimento al punto che non si capisce più se Grillo sia il burattinaio o… E più la Casaleggio si sottrae a interviste giornalistiche, inchieste, ecc, più i dubbi crescono. 3 – Il ruolo della Casaleggio non è secondario neppure nella interpretazione della posizione di Grillo sul rimborso delle spese elettorali. Egli – e in forma di ripetitore i suoi adepti-fan – sostiene l’azzeramento del rimborso elettorale. Una riforma in questo senso però correggerebbe le storture attuali ma ne creerebbe altre dando vantaggi incolmabili ai ricchissimi come Berlusconi (favorendo quindi interessi occulti) o ai potentissimi come la macchina Grillo-Casaleggio che in lizza con candidati sconosciuti e senza risorse si troverebbe di fatto senza avversari. 4 – La spregiudicatezza delle sue posizioni che si sta colorando di uno strabismo sospetto. Partito pescando da un bacino essenzialmente di sinistra sta facendo una campagna da destra leghista e populista (si, mi ripeto ma la sua negazione del diritto alla cittadinanza dei bimbi figli di immigrati mi è indigeribile rimandando al peggior Borghezio – Grillo è fascista – e proprio a Parma sta lisciando senza scrupoli il pelo agli elettori berlusconiani, sensibili al leader carismatico e spesso inclini a vedere la politica come arena per tifosi da bar – Il mago B. e la trasformazione degli elettori in tifosi – Poi oggi scrive un post dal titolo Nessuno deve essere lasciato indietro ma non chiarisce se si riferisce solo ai poveri bianchi e ariani o agli esseri umani in generale… 5 – L’ultimo dubbio è quello legato alla preparazione dei candidati 5 Stelle. Dubbio ieri riacceso da una intervista al candidato 5 Stelle a sindaco del comune di Budrio – un grosso comune alle porte di Bologna – al prossimo ballottaggio. Anche se l’intervistatore Rai non era un mastino delle Iene egli non è riuscito a dire di più che farà le piste ciclabili e fermerà le centrali a biomasse. Questa risposta veniva fornita a prescindere dalla domanda. Sembrava uno sketch ma non faceva ridere, costernava. E al confronto il pur giovane candidato del Pd sembrava JFK. Uno sguardo dei candidati meno perso nel vuoto e risposte più a tema sui programmi mi farebbero sentire più al sicuro dal rischio di passare dalle mani di affaristi più o meno capaci in quelle di onesti spaesati.
Pereira
@Pereira
Parma è intrisa di lobbismo modello PD, con forti interessi sull’immobiliare, sui rifiuti trattati con gli inceneritori e varie del genere.
Grillo vince il ballottaggio a Parma se la sinistra del PD e i resti del PDL lo votano contemporaneamente.
La prima per tirare un tranello ai vertici del partito, i secondi perchè non sanno più a che santo votarsi (grazie Berlusconi!).
Francamente mi sembra un pò problematico che ciò accada.Il lobbismo modello PD tira ancora molto da quelle parti.
Grillo per ora vince i ballottaggi a Sindaco nei piccoli contesti di provincia.
articolo molto lucido, che – per quello che può interessare – condivido pienamente.
aggiungo che con l’aria che tira, questi 5 dubbi, se applicati a qualsiasi altro personaggio politico, avrebbero portato più che al bonario consiglio di “tenere gli occhi aperti”, ad un vero e proprio processo di piazza.
Magari! Ieri sera a Parma era come respirare dopo una lunga Apnea, vedere invece Bernazzoli con l’amico Gnocchi mi ha messo una gran tristezza, come solo riesce a fare questa sinistra di vecchie e ubbidienti pedine di partito. Sogno per Pesaro un Piazzale della Pace, 18 maggio 2012, Parma.