Matteo Ricci tricolore

Ogni lunedì leggiamo, analizziamo, commentiamo i fatti di cronaca e i grandi temi dell’attualità politica e sociale con un “editoriale”, o meglio una “distorsione”, facendo parlare una canzone, un autore o un album.

Matteo Ricci tricoloreIn un anno sono scesi dal 52% al 43% gli italiani che hanno dichiarato di essere molto felici e di godere di una buona qualita’ della vita, ed in sostanza si può dire proprio che gli italiani oggi siano infelici, od almeno la penserebbe così il 51% degli intervistati dall’Ipsos, per un’indagine commissionata dal Festival della Felicità di Pesaro ed Urbino.
Provincia questa al top delle classifiche di vivibilità, e che ha pensato bene, col suo presidente Matteo Ricci, di inventarsi questa fiera della felicità facile.
Ha fatto le cose seriamente Ricci – noto per essere il presidente più giovane di Italia insieme al Matteo di Firenze, Renzi – coinvolgendo l’ISTAT e l’università di Urbino nella elaborazione di un nuovo indicatore del benessere, che vorrebbe sostituire il PIL (prodotto intero lordo) considerato giustamente troppo sbilanciato sul solo lato economico. Chiamerebbero questo nuovo indice BES, Benessere Equo e Sostenibile, cercando di scoprire addirittura i parametri per la misurazione della felicita’.


La testimonial di questo Festival della Felicità è addirittura Kathleen Kennedy, primogenita di Bob, che già a suo tempo profetizzava che «Oltre il Pil c’è altro». Kathleen ci parla di felicità «calata nella collettività e nella dimensione del bene comune, lontana dalla considerazione esclusiva dell’individualismo». Gli organizzatori la ritengono esperta in materia perchè, oltre ad avere tale padre, proviene dagli Stati Uniti d’America, unico Paese che (pur mantenendo la pena di morte…) ha inserito nella Costituzione il diritto alla ricerca della felicità. Solo della propria però, non certo di quella degli altri stati, vittima delle loro tremende ingerenze politiche ed economiche. Ecco un breve saggio di quanto intendo, datato ma sempre attuale.
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Tornando a noi… «Ovviamente la ricerca della felicita’ – spiega lo stesso Matteo Ricci – e’ in gran parte sfera privata…sentimenti, affettivita’, spiritualita’». Sacrosanto.
Ma poichè in realtà parliamo di un politico, di un amministratore, ci chiediamo: che azioni ha proposto negli anni del suo mandato questo presidente così illuminato? Andavano nella direzione della promozione del bene comune e della felicità dei cittadini? O solo verso quella delle solite lobby?
Vivendo in questo territorio, lo abbiamo visto prendere posizione a favore delle più sfrenate cementificazioni, dalla costruzione di un mini-aeroporto al posto di un parco, a quella di un mega-porto su un parco naturale protetto, passando per un ospedale in un’area con vincolo paesaggistico…

Apriva le porte ad Hera (colosso nazionale delle multiutility, che gestisce insieme raccolte urbane di rifiuti ed inceneritori…e non sto a spiegarne l’incongruenza!) ma sosteneva allo stesso tempo la green economy. E la sua provincia si è riempita di talmente tanti pannelli fotovoltaici su terreni agricoli (pochi quelli sui tetti delle industrie) da dover portare ad una legge per vietarli.

Nel programma dell’edizione presente del suo festival della felicità troviamo conferenze su alimentazione vegetale come supporto preventivo e terapeutico, ma uno dei main sponsor dell’anno scorso era nientemeno che Burger King!
Sempre dal programma del festival: “dar conto dei risultati delle istituzioni quale leva per trasformare la revisione della spesa pubblica in ridisegno del patto sociale”; perchè non vediamo allora il bilancio dettagliato della provincia pubblicato online?
Tra gli ospiti si annovera pure Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti, con cui si parlerà di “crescita, equità e benessere”. Si, stiamo parlando proprio del ministro del governo che per essere equo ha tagliato su pensioni e stato sociale, ed alzato le tasse a dismisura, senza riuscire a ridurre però gli stipendi ai parlamentari, neanche dopo aver nominato una commissione apposita; lo stesso che ha salvato dalla sanguinosa IMU le fondazioni bancarie, niente meno…

A parte che questo progetto della provincia di Pesaro, pur interessante, non ha inventato nulla di nuovo – già nel 1972 il Sovrano del Bhutan parlava di Beneficio Interno lordo (BIL); e lo stesso Sarkozy di “benessere pluridimensionale”, il cui studio affidava all’economista Joseph Stiglitz – a noi questo Festival della Felicità, a guardar bene, pare solo un grandissimo spot elettorale per il presidente Matteo Ricci, che mira ad arrivare a Roma…
Sicuramente lo stile appare berlusconiano, se come testimonial, come punta di diamante di questa edizione, ha portato a parlarci del senso della vita addirittura Bonolis, direttamente da canale 5!
Si badi bene però, a discapito delle critiche, che tutto questo è stato pagato solo in parte sottraendo soldi pubblici (30mila euro se non erro) che potevano essere impiegati a sostegno delle vittime della crisi attuale. Il resto proviene tutto dagli sponsor, banche in primis.
Scelti un pò meglio, almeno quest’anno, perchè nella passata edizione, se non ricordiamo male, oltre a Burger King tra questi c’erano addirittura anche un “petroliere” ed un costruttore.

Happyness is a warm gun, del White Album, uno dei migliori dei Beatles, fu ispirata a Lennon da uno slogan di una pubblicità, apparsa sulla rivista “Life”, della famigerata “National Rifle Association”. Lennon fu probabilmente scioccato dal fatto che qualcuno potesse definire la felicità come “un’arma calda”, cioè che ha appena sparato…
La canzone ha poi anche altri significati, che parlano di droga, sesso e rock’n’roll, ma li lasciamo scoprire a voi…

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Happyness is a warm gun

She’s not a girl who misses much
Doo doo doo doo doo doo, oh, yeah
She’s well acquainted with the touch of the velvet hand
Like a lizard on a window pain
The man in the crowd with the multicolored mirror on his hobnail boots
Lying with his eyes while his hands are busy working overtime
A soap impression of his wife which he ate and donated to the National Trust

I need a fix cause I’m going down
Down to the bits that I left uptown
I need a fix cause I’m going down

Mother Superior jump the gun
Mother Superior jump the gun
Mother Superior jump the gun
Mother Superior jump the gun
Mother Superior jump the gun
Mother Superior jump the gun

Happiness is a warm gun
Happiness is a warm gun mama
When I hold you in my arms
And I feel my finger on your trigger
I know nobody can do me no harm
Because happiness is a warm gun
Happiness is a warm gun, yes it is
Happiness is a warm, yes it is, gun
Don’t you know that
Happiness is a warm gun mama

Lei non è una ragazza che manca spesso il bersaglio
Do do do do do do oh sì
Ha dimestichezza con il tocco della mano di velluto come una lucertola sul vetro della finestra
L’uomo tra la folla con gli specchi multicolori sui suoi scarponi chiodati
Che mente con gli occhi mentre le mani sono intente a fare lo straordinario
Un’impressione di sapone della moglie che lui ha mangiato e donato alla Fondazione Nazionale

Ho bisogno di qualcosa perchè sto andando giù
Giù in quei pezzi che ho lasciato nei quartieri alti
Ho bisogno di qualcosa perchè sto andando giù

Madre Superiora parti prima del colpo
Madre Superiora parti prima del colpo
Madre Superiora parti prima del colpo
Madre Superiora parti prima del colpo
Madre Superiora parti prima del colpo
Madre Superiora parti prima del colpo

Felicità è una pistola calda
Felicità è una pistola calda, mamma
Quando ti tengo tra le braccia
E sento il mio dito sul tuo grilletto
So che nessuno può farmi del male
Perchè felicità è una pistola calda, mamma
Felicità è una pistola calda, sì lo è
Felicità è una pistola calda, sì lo è, calda
Non lo sai che
Felicità è una pistola calda, mamma

Andrea Zucchi

Il prossimo appuntamento con Distorsioni sarà lunedì 4 Giugno

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