Oggi è “O Dia de Portugal”, il giorno del Portogallo. E’ una stupenda coincidenza che cada di domenica quando esce questo viaggio dell’anima nel mondo del fado e di Lisbona. Non voglio essere né l’unico né il più bravo a raccontare ciò che è, per me, la languida città sul Tejo. Ma vorrei una patente: quella del più appassionato, che vuol dire una profonda ammirazione e soddisfazione di tutto ciò che scrivo. Dicevamo del giorno del Portogallo: è una cosa magnifica che sia un “feriado nacional”, anche quando non cade di domenica, il giorno della morte di Luis Vaz de Camoes, avvenuta appunto il 10 giugno 1580. Il riconoscimento, in questa festa, della cultura, della poesia, alla base di un popolo. Come se da noi fosse festa nazionale il 14 settembre, il giorno della morte di Dante Alighieri. Camoes non ha scritto solo “Os Lusiadas”, il poema eroico dei navigatori portoghesi, ma anche sonetti e libri di viaggio e scoperte. Un sonetto, “Come que voz”, è diventato quattro secoli dopo, con la musica magica di Alain Oulman uno dei simboli del fado. Con l’interpretazione, la prima, di Amalia Rodrigues.

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Nel corso degli anni, da quando è stato istituito all’inizio del Ventesimo secolo, il giorno del Portogallo è stato anche controverso. Per esempio, il dittatore fascista Salazar lo aveva fatto diventare “O Dia da Raça“ in cui era evidente il carattere nazionalistico: la razza portoghese come portatrice di sviluppo nei territori d’oltremare, ma in fondo, nell’idea del governante, solo di dominio drammaticamente conclusosi con le guerre coloniali. E allora, “O Dia de Camoes” è stato nuovamente a lui dedicato in modo puro, con la denominazione dal ’78 di “Dia de Portugal e das Comunidades Portuguesas“ a inglobare in tutto ciò il vasto mondo nel quale vivono i lusitani emigrati o là portati dall’avvento coloniale oppure nelle terre ora libere ove cresce la lingua portoghese. Una terra di queste è da festeggiare e qui ne approfitto per ringraziare un personaggio che è molto importante per la mia portoghesità, Marco Abbondanza: da martedì l’associazione Sete Sois Sete Luas ha un nuovo presidente onorario che sostituisce l’insostituibile, se non per decesso, Josè Saramago (ma alla manifestazione ci sarà la moglie Pilar). Si tratta del presidente di Capo Verde, Jorge Carlos Fonseca. La presentazione avverrà da Martinho da Arcada, il bar dell’intellighenzia portoghese gestito dall’incommensurabile Antonio Da Sousa) con ospiti straordinari fra gli artisti che parteciperanno nei vari Paesi al festival. Fra loro Custodio Castelo, che sarà a luglio in Italia e che adoro.

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Molta Italia, dunque, in questa settimana che più lisboeta non è. Ma non solo, ovviamente, anzi, noi la osserveremo con molta discrezione, con l’attitudine di chi vuole cogliere al volo qualsiasi novità dovesse volare sul cielo della città. E imperdibile è il concerto che celebra stasera “O Dia de Portugal” a Lisbona (mentre, ad esempio, artisti come Ricardo Ribeiro e Pedro Joia sono a rappresentare il Portogallo a Caracas, in Venezuela); è anche quello che spalanca le porte alle “festas”, anche se al Castelo de Sao Jorge ci sono già stati due spettacoli. Ma Sergio Godinho al Terreiro do Paço, o se volete per i contemporanei praça do Comercio, è notevole. Godinho è uno dei maggiori artisti portoghesi, il suo non è fado, o almeno non nella sua produzione più estesa, ma musica autoriale di livello internazionale. In Italia è stato premiato al Tenco e questo la dice lunga sul valore del musicista, che avrà con sé nello splendido scenario di fronte al Tejo musicisti come Jorge Palma, Manuela Azevedo e Virgem Suta. Le “festas”, dunque, sono in buone mani fin dall’inizio.

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Sono giorni pieni a Lisbona, pieni di aria salubre e buona, pieni di incontri inattesi. Pieni di cibo e musica. La notte di Sant’Antonio fra martedì 12 e mercoledì 13 è tradizionale e ogni anno un viaggio nella memoria e nella cultura di un popolo. Quest’anno cade dopo il riconoscimento da parte dell’Unesco del fado come Patrimonio immateriale dell’umanità, e quindi ha un valore ancora maggiore. Ma tutto vale la pena, come scriveva Pessoa parlando delle lacrime dei marinai portoghesi che avevano reso salato il mare da loro solcato. Come vale la pena andare ad ascoltare il 15 al Castelo de Sao Jorge un concerto che vede protagonisti Jorge Fernando e Fabia Rebordao. Jorge sapete bene che cosa rappresenta per me e quindi capirete che è sempre una gioia ascoltarlo. E Fabia è la degna erede di sua prozia Amalia.

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“Vida” fa venire i brividi in questa versione da casa de fado e ricorda in modo magistrale quella discografica con Amalia e Jorge: il fado è questo, sensazione, amore. Ascoltarlo non fa che bene. Ma a Lisbona in questi giorni c’è anche altro.

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Beatriz de Conceiçao sarà in concerto sabato 16, e nella stessa sera si potrà ammirare Marta Pereira da Costa. Ma se volete un consiglio, salite sull’electrico 28 dalle 16 alle 19 di martedì 12 e girate Lisbona con i fadisti che vi accompagneranno a bordo. Una sensazione assoluta. Merita vivere per le “festas de Lisboa”. Merita farsi trasportare da tutto ciò che è fado.

Riccardo Iannello

 

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