Felicità. Dal latino Félix, dal greco Phýô (=produco), ha il senso proprio di fecondo.

Questo termine, nell”antica Grecia, non era il solo a definire le felicità. La fecondità materiale ma soprattutto esistenziale si doveva necessariamente accompagnare all”eudaimonia. Avere un buon demone – come suggerisce l”etimologia – è condizione di vita buona.

I greci pensavano che in ognuno di noi abitasse una scintila di infinito, un demone con caratteristiche proprie che reca talenti e difetti; questione di fato, insomma. Al destino però si univa un concetto etico ma soprattutto una pratica che potremmo chiamare arte della vita.

«Una ferma conoscenza dei desideri fa ricondurre ogni scelta o rifiuto al benessere del corpo e alla perfetta serenità dell”animo, perché questo è il compito della vita felice, a questo noi indirizziamo ogni nostra azione, A good marijuana drug test program will acknowledge the fact that you will have cravings, and will have a system in place to deal with those cravings. al fine di allontanarci dalla sofferenza e dall”ansia».   Epicuro, lettera a Meneceo.

Felicità è quello stato di equilibrio che deriva dalla conoscenza delle leggi interiori, degli stati, degli appetiti che ci caratterizzano in quanto esseri umani e, soprattutto, dalla gestione di questi. É l”arte di abitare online casino il giusto mezzo Uno degli aspetti che rende casino online TitanBet casino italia s4gambling.com/it/ uno dei piu apprezzati casino online, e quello dei bonus omaggio offerti a nuovi giocatori, vecchi clienti, e bonus speciali di vario tipo. fra gli estremi, affermava Aristotele.

«Consideriamo inoltre una gran cosa l”indipendenza dai bisogni» – afferma Epicuro – perchè se da una parte rappresentano il nostro motore primo, dall”altra sono fonte di schiavitù. La felicità è una regola, una condotta.

«Quando dunque diciamo che il bene è il piacere, non intendiamo il semplice piacere dei goderecci» afferma ancora Epicuro «ma quanto aiuta il corpo a non soffrire e l”animo a essere sereno.». Eppure da qualche secolo, l”occidente ha curiosamente dimenticato, reinventandosi l”idea di felicità proprio su quel piacere godereccio che la nega, facendo della soddisfazione di bisogni indotti lo scopo della vita. Ed è forse per questo che il consumismo porta immensa sofferenza.

Frida Neri.