Ho avuto la fortuna di parlare con Custodio Castelo, amico e genio della guitarra portuguesa. Mi ha spiegato che sta cercando un nuovo modo per “comunicare” attraverso il suo strumento, per farlo sembrare “un’orchestra intera” e sfruttare “la guitarra come fosse tutti i cordofoni in uno solo”. Un progetto ambizioso, ma Custodio ci può arrivare! Ascoltatelo in questo brano virtuosistico realizzato in trio a Leiria, deliziosa cittadina a nord di Lisbona.
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Un grande virtuoso, dicevamo, per il quale il solismo è diventato un obbligo. Ma anche un accompagnatore eccelso, un amico degli altri musicisti e dei cantanti di fado, l’anima stessa del fado. Una delle cantanti che ha più goduto dell’accompagnamento di Custodio è Ana Moura, cresciuta sotto le ali di Jorge Fernando, altro sodale del guitarrista. Ana, lo abbiamo già detto, ma non ci stancheremo mai di ripeterlo, è una cantante a tutto tondo, e fa diventare fado anche un successo dei Rolling Stones, “No expectations”. Qui lo esegue proprio con Custodio e altri due compagni di viaggio meravigliosi, Josè Elmiro Nunes alla viola de fado (proprio al posto di Jorge) e lo splendido Felipe Larsen al baixo acustico.
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Le collaborazioni all’interno del fado, al di là del gioco che poi si fa tra i musicisti di prendersi talvolta in giro, sono molto frequenti e spesso rappresentano occasioni davvero importanti. Recentemente Ana Moura, e qui giochiamo noi nel rincorrere in questa occasione i vari artisti accavallandone le esperienze, ha fatto uno show con Antonio Zambujo, uno dei più originali musicisti della nuova generazione. Compositore, suonatore di viola, cantante, Antonio eccelle in ogni campo e dà un orizzonte ancora più vasto al fado. Qui ascoltiamo proprio un duetto fra i due virgulti della scena portoghese.
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Antonio è personaggio assai interessante, colto, con vari interessi e molte curiosità. I colleghi fanno a gara per collaborare con lui, per esempio Carminho, che è una delle voci femminili che piacciono di più a Lisbona (il mio amico Carlo, che il fado lo mastica come pochi, la ritiene addirittura la migliore). Assieme hanno accompagnato Milton Nascimento nella chiusura delle “festas” 2012, insieme sono stati al Festival delle arti di Rio de Janeiro misurandosi, in questa registrazione, in uno dei brani più significativi della musica brasiliana, “Sabia”, scritto da Chico Buarque e Tom Jobim e qui arrangiato da un ulteriore genio, il violoncellista Jacques Morelenbaum. L’ascolto è da palati raffinati, ma anche da chi non si fa scrupoli a scoprire visioni diverse dalle proprie e le segue con attenzione.
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Morelenbaum non è un musicista “ignoto” alla musica portoghese e al fado, tutt’altro. Non solo è un frequentatore abituale di Lisbona, che ama, ma, ad esempio, nella capitale lusitana ha diretto un memorabile concerto di Mariza di fronte alla Torre de Belem. Mi onoro di conoscere bene Jacques, di avere diviso con lui il desco più volte e di averlo potuto abbracciare nei camerini di Caetano Veloso, di Gal Costa, di Gilberto Gil, tanto per dire di alcuni degli artisti che lui ha accompagnato. Vedere assieme al violoncello lui e Davide Zaccaria è un sogno che prima o poi vorrei vedere realizzato! Rimaniamo per ora nel “già fatto” e proprio con Mariza: qui Jacquinho le ha cucito addosso come vestito da sera una versione di “Fascination”, che qui in portoghese ha il titolo di “Fascinaçao”. E il valzer lento di Fermo Dante Marchetti, diventa un capolavoro al di là dei generi, facendo dimenticare perfino Nat King Cole.
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Questa registrazione effettuata a Mafra, gioiello dell’architettura portoghese, il luogo del convento di Sete Sois e Sete Luas, spiega come molto altro che cosa siano in realtà i musicisti portoghesi: star internazionali, senza dubbio, musicisti capaci di incantare in tutto. E stavolta ci siamo divertiti a intrecciare gli addendi, ma il risultato non cambia, è sempre lo stesso: meraviglioso.