E’ importante che i politici sappiano chiedere scusa?

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Ursula von der Leyen con Conte.
Ursula von der Leyen con Conte.

In questi giorni di emergenza Covid tutti gli aspetti della vita sono stati messi a soqquadro. Anche la politica e la sua parte comunicativa hanno dovuto fare i conti con ‘messe alla prova’ di intensità e frequenze inedite.
In pochi giorni sono avvenuti tanti episodi con analoghe dinamiche ed elaborazioni molto diverse riguardo a dichiarazioni superficiali o avventate che pongono agli interessati il problema di come uscirne. Con che faccia farlo.
Tali episodi hanno riguardato politici di livello e orientamenti diversi ma ognuno di loro in questi giorni difficili ha preso posizioni che si sono poi rivelate sbagliate agli occhi della maggioranza delle persone e secondo il buon senso. Si trattava di dichiarazioni che non tenevano nel giusto conto la gravità dello tsunami/Covid che ci stava già toccando. Dotati di fonti di primo livello, avrebbero dovuto valutare tutto con più attenzione, tuttavia qualcuno potrebbe sostenere che le loro gaffes, ‘motivate’ dal rispettivo ruolo politico e da più o meno giustificabili manovre di campagna elettorale permanente, fossero in qualche modo accettabili. ‘Ci può stare’, si dice in questi casi. Forse si o forse no.
Quello che sicuramente non ci può stare – e sarebbe bello che questo diventasse un criterio di valutazione dei politici da parte degli elettori, nel prossimo dopoguerra – è che a fronte di quelle stonate sciocchezze i politici non riescano a chiedere scusa. E soprattutto che, quelli fra loro incapaci di esercitare questa competenza in modo leale e umano, facciano mancare agli elettori un buon esempio che dovrebbe far parte del bagaglio di educazione sentimentale di tutti. Secondo me si tratta anche di autogol perché un politico capace di chiedere scusa suscita più fiducia e umanità di uno che non lo è.

Dunque, alla gaffe di Ursula von der Leyen con un imbarazzante e inaccettabile ‘arrangiatevi col vostro virus’, hanno fatto da coro tanti politici italiani con le loro magliette e spillette ‘la tal città non si ferma’ e i loro interventi televisivi per gridare ‘tenete tutto aperto!’ o ‘niente panico! da noi non c’è nessun focolaio!’. E invece.

Quella che sembra essersela cavata meglio sembra proprio Ursula von der Leyen che ha scritto una dignitosa e franca lettera di scuse all’Italia.

Gli altri hanno dato prova di grande o grandissima difficoltà a scusarsi, dove ciò significherebbe non una prova di debolezza come credono, ma – al contrario – una capacità di partire da un dato di verità, condiviso.
Qualcuno ha fatto finta di niente, altri hanno parlato di errori senza arrivare alle scuse, altri ancora si sono prontamente riciclati in alfieri antivirus.

Ciò significa che di tutti quei politici solo uno ha mostrato adeguate competenze emotive … non sarà mica perché è donna?

Chissà se il dopoguerra ci porterà una nuova, più adeguata e credibile classe politica.

Pereira

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Tano Di Vano
Tano
16 Aprile 2020 17:59

….«in troppi non ci sono stati quando l’Italia ha avuto bisogno di aiuto all’inizio della pandemia», ha detto al Parlamento Europeo. Oggi. Di nuovo. Mica male. Gli altri sono nani politici.

Robert the Bruce
Robert the Bruce
10 Aprile 2020 20:08

Per correttezza, non partigiana, Verso i succitati maschietti, va detto che la signora VDL ha solo PARZIALMENTE rimediato alla sua gaffe; ora la aspettiamo al varco dell’Eurogruppo, e vedremo che misure verranno realmente prese, e quale sarà stato il suo apporto. Sennò rimangono solo parole, quelle a sproposito e quelle successive e correttive…