Il grande privilegio di chi si trova al mio posto è quello di vedersi passare davanti tante opinioni anche molto diverse. Confesso che questo è per me motivo d’orgoglio. Infatti, se Radio Pereira non sopporta la presunta equidistanza e si schiera quando lo ritiene giusto, continua a rispettare ed ospitare SEMPRE SENZA CENSURE ogni commento.

E’ proprio questo che mi interessa, vedere come persone che la pensino diversamente possano scambiarsi punti di vista, possibilmente scavalcando pregiudizi e posizioni da tifosi con un difficile (per l’Italia di oggi) esercizio critico.

E’ accaduto di recente con gli articoli di una maestra sulla condizione della scuola oggi, accade ora col signor Luca che mi critica per un mio intervento sul significato della parola “escort”. Scrive Luca:

Fino ad oggi con il termine “escort” si voleva definire una “accompagnatrice”, cioè una donna che si fa pagare per la sua presenza (a feste o a cene o convegni) comunque senza alcuna una prestazione sessuale.
Se adesso si vuole cambiare il significato del termine perchè cìè di mezzo il solito Berlusconi… non ho parole

Caro signor Luca,

sono d’accordo con Lei che dice “fino ad oggi”. E’ proprio questo che volevo segnalare, lo slittamento del significato delle parole in ragione di fatti di pubblico dominio. Fino a prima del caso D’Addario la parola significava quello che dice Lei, ma dopo l’uso che ne ha fatto il premier – e di conseguenza i giornali – alludendo tutti in cuor loro a ciò che è successo fra la signora e l’utilizzatore finale, si è determinata una “torsione semantica”.

Provi a dire ad una bella signora con la borsetta in mano: “Lei è una gran escort”.

Sa schivare i colpi?

Suo Pereira

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