Berlusconi si dimette? Col cavolo!

Berlusconi si dimette? Col cavolo!Qualunque statista di un paese occidentale avesse annunciato le dimissioni dopo l’approvazione di un impegno legislativo avrebbe provocato una determinata reazione emotiva, di esultanza nella parte avversaria e di tristezza nella propria parte.

Il caso di B. come sempre, è a parte. Nell’opposizione nessuna esultanza, non solo perché il paese è sull’orlo del baratro ma perché l’uomo non è di parola e chissà cosa succederà fra 10 giorni. Nelle sue file più della tristezza, anche fra gli elettori, regna un misto di sconcerto e vergogna. Quasi tutti però sono d’accordo su una cosa: è indifendibile eppure è ancora lì. E non è finita.
Perché?

“Se continui con questa cocciutaggine nessuno di noi ti potrà aiutare a garantire i numeri alla Camera”. Spifferi e voci bene informate dicono che queste siano state ancora l’altro ieri le parole di Gianni Letta in una giornata in cui la promessa di un passo indietro è stata subito rimangiata dopo un blitz ad Arcore con i figli e Ghedini, argomento: aziende e affari di famiglia messi in pericolo dal declino politico del titolare.
Tutto un paese si ritrova appeso a questo incredibile e vergognoso crepuscolo personale in cui l’interesse del paese è completamente ignorato, dove non è chiaro se in questo pesi di più il disturbo psichico e il conseguente distacco dalla realtà o il totalizzante conflitto di interessi.

Spero che un giorno non ci ritroveremo a rileggere il comportamento di ieri di Napolitano che ha dato fiato a B. in un momento di grande debolezza politica come quello imperdonabile di D’Alema alla bicamerale, ormai un secolo fa e passato alla storia come colui che salvò B.

Vedremo.
Nel frattempo c’è poco da ridere.

Pereira

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Gaioing
Gaioing
9 Novembre 2011 23:27

@ PEREIRA

E’ già pronto Mario Monti… come avevo previsto molti mesi fa.
Andate a cercare il commento.

Blade Runner
Blade Runner
9 Novembre 2011 14:52

M. Gramellini: Se penso a un’Italia senza B, immagino un brigadiere che si addormenta mentre intercetta le telefonate fra il professor Monti e Mario Draghi. Oh, mica voglio un’Italia di banchieri. Ma un po’ grigia e barbosa, sì. Non moralista, morale. Che per qualche tempo si metta a dieta di barzellette, volgarità, ostentazioni d’ignoranza. Dove l’ottimismo non sia la premessa di una truffa, ma la conseguenza di uno sforzo comune. Un’Italia solare, anche nell’energia. Con meno politici e più politica. Meno discorsi da bar e più coerenza fra parole e gesti. Una democrazia sana e contenta di sé, che la… Leggi il resto »