C’è un musicista portoghese, un “guitarrista” per la precisione, la cui simpatia e la cui bravura vanno di pari passo e sono sempre al massimo, anche perché Custodio Castelo – è di lui che oggi parliamo – ha anche un pregio che non sempre si può riscontrare: quello dell’umiltà. Custodio sarà in Italia sabato 7 dicembre, a Pontedera, nella “casa” di Sete Sois Sete Luas, la benemerita associazione che promuove la cultura dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e di quelli che sono sull’Oceano, ma hanno una lingua neolatina. E il Portogallo – con Capo Verde e il Brasile – è il più importante di questi paesi anche perché agli esordi Marco Abbondanza e Renzo Barsotti pensarono proprio al legame fra l’Italia e Lisbona e infatti chiamarono la loro creazione citando il “Memoriale del Convento” di Josè Saramago. Ma avviciniamoci a Custodio Castelo e a Cristina Maria, che sarà accanto a lui nella trasferta in Toscana, ascoltando “Uma casa portuguesa”, classico della musica popolare lisboeta.

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Dicevamo di Custodio, che è nato 47 anni fa nel distretto di Santarem, ad Almeirim. Sapete che le classifiche di bravura sono esercizi a se stanti da prendere con le molle. E quindi se vi dico “Custodio è il numero uno del suo strumento” voi mi rispondete: “Ma chi sei tu per giudicare?”. Sono un curioso, un appassionato, uno che ancora si emoziona ad ascoltare fado. E ogni volta che ho avuto la fortuna di sentire Custodio, l’emozione mi ha vinto. Sia che si trattasse di concerti sia di serate nei luoghi più popolari del Portogallo. Una volta sulle scale del municipio di Arruda dos Vinhos fu una festa di paese di quelle che rimangono addosso, anche perché si esibivano grandi amici come lui, Davide Zaccaria, Jorge Fernando, Antonio Barbosa. E da quel palco improvvisato, verso di noi seduti sul selciato con un bicchiere di birra in mano, vennero tanti saluti dai musicisti, quasi fossimo noi i protagonisti della serata. Come già ho avuto modo di dire, Custodio è esemplare sia come solista sia come accompagnatore di cantanti. Sentiamolo in “Inquietude”.

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Protagonista di questo sabato italiano è comunque anche Cristina Maria, ultima scoperta vocale di Custodio, ma ella stessa artista a tutto tondo, perché non solo canta fado, e bene, ma è una scultrice interessante. Infatti, al Centrum di Sete Sois Sete Luas di Pontedera, sabato alle 21,30 (ingresso libero) il concerto e la mostra delle opere di Cristina (che sarà poi aperta fino al 7 gennaio 2014) vanno a braccetto. Il titolo stesso della mostra è emblematico: “Esculturas do meu fado”, e questo brano, “Nevoa te tornaste”, spiega bene l’animo di Cristina.

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Di Custodio ricordo uno splendido concerto nel Sete Sois Sete Luas alla villa di Montecastello, quando Marco Abbondanza mi onorò di presentare “I chitarristi di Amalia”, un concerto che avevamo studiato insieme e che portava sul palco un trio che è fra i più straordinari che si possano ascoltare nel fado. Appunto la guitarra portuguesa di Castelo, la viola de fado di Jorge Fernando, il baixo acustico di Felipe Larsen. Con loro Ana Moura interpretò i maggiori successi della divina. Fu
una serata commovente, di grande impatto emotivo e Custodio dette la dimostrazione della propria bravura e della propria capacità di mettersi al servizio del progetto. Come sa dimostrare il suo carisma quando propone la “sua” musica, come questo brano di “Tempus” interpretato alla Fnac di Vila Nova de Gaia.

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Le esperienze italiane di Custodio sono state diverse negli anni, e lui ha partecipato con entusiasmo a diverse manifestazioni, non solo al Sete Sois Sete Luas. L’ultima è stata a Pordenone, al recente Festival della chitarra. Vi suonava anche un caro amico milanese trasferitosi a Grosseto, Paolo Mari, lui virtuoso delle sei corde che usa per dare una lettura davvero sorprendente della bossa nova. Mi chiamò subito, Paolo, dopo una serata trascorsa con Custodio a parlare di musica. Era entusiasta non solo di come era stato il concerto, ma soprattutto di quell’incontro, di come un maestro ormai internazionalmente riconosciuto come lo è il musicista portoghese era stato gentile e premuroso nei confronti del collega italiano molto meno famoso. Si sono dati appuntamento a Pontedera, sabato, e sarà una nuova occasione per una lunga chiacchierata sulle chitarre. Un musicista italiano che ha suonato con Custodio, oltre a Davide Zaccaria, è Arrigo Cappelletti.

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Il geniale pianista ha viaggiato attorno al fado e nella circostanza appena ascoltata è accompagnato da Custodio, Jorge Fernando e Ana Moura in un brano arrangiato da una musica di Scarlatti e una poesia di Pessoa. Una buona compagnia.

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