Nel giorno in cui il Portogallo saluta la “Perla nera”, dedichiamo questo nostro viaggio a Lisbona a Eusebio, uno dei più grandi calciatori di sempre, mozambicano di nascita, ma portoghese da sempre, stella irraggiungibile del Benfica. I miei amici fadisti sono nella maggior parte dei casi “sportinghisti”, ma si stringono anche loro al grande funambolo, primo pallone d’oro colored della storia. Il mio amico Alessandro Fiesoli sul Quotidiano Nazionale ha scritto un pezzo meraviglioso in cui accomuna giustamente (e non gliel’ho suggerito io…) http://loans-cash.net Eusebio ad altre due glorie nazionali, guarda caso Pessoa e Amalia Rodrigues, che di questo nostro viaggio sono protagonisti da sempre. Onoro Eusebio partendo da Jorge Fernando, virtuoso della viola de fado, appunto tifoso dello Sporting, che ascoltiamo con il guitarrista Joao Torre do Valle in “Varioaçoes em re”.

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I due importanti musicisti saranno di nuovo protagonisti, come via via lo sono, di un concerto che celebra la guitarra portuguesa, ma che la vede affiancata appunto alla sorella viola de fado in un connubio che con loro raggiunge vette elevatissime di emozione. Stavolta saranno – il 10 gennaio – al Ccb, il bell’auditorium di Belem disegnato da Vittorio Gregotti e Manuel Salgado, nel 1993 per “Lisbona capitale europea della cultura”, a pochi passi dallo splendido Mosteiro dos Jeronimos. Una location meravigliosa per un duo altamente spettacolare. Sentiamoli ancora in “Guitarra triste”.

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Belem, luogo di emozione e di verde, di grandi spazi e di profumo di mare. Seduti sui merli della Torre si guarda oltre l’orizzonte a quell’Oceano nel quale si getta il Tago, mar di paglia, e dal quale i conquistatori partirono per circumnavigare il mondo portando con loro Camoes a raccontarne le gesta. E la luce che viene e l’acqua che sgorga dalla fontana luminosa, è un qualcosa che solo Lisbona può dare. E il fado solo Lisbona, in qualche modo, ce lo offre in modo speciale, ma a noi piace ovunque, anche lontano dal Tago. E lontano dal Tago è amato e apprezzato, comue questo cantato da Katia Guerreiro: “Fado dos olhos”, con i versi di Florbela Espanca.

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E Katia, fadista di grande valore, amata particolarmente da Dulce Pontes, da pochi giorni è Cavaliere di Francia dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. Un riconoscimento meritato! Di Katia abbiamo parlato spesso, dobbiamo ricordare che i suoi tredici anni di carriera sono conditi da una serie di concerti e album che all’estero hanno fatto ottimi risulatti di critica e pubblico. E la Francia – dove la cultura lusitana è ben sviluppata – è il suo bacino più forte di tifosi. Ma veniamo a un’altra giovane fadista di grande interesse, Gisela Joao. Eccola in “Maldiçao” accompagnata da Guillerme Banza alla guitarra portuguesa, Pedro Soares alla viola de fado, e Norberto Araujo al baixo.

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Jorge Trigo è l’autore della biografia di uan delel grandi cantanti dell’epoca d’oro del fado, Ercilia Costa, la prima chiamata a esibirsi a Hollywood. Una “pioniera”, come Trigo la definisce, con il suo “Fado Lisboa” che è stato il primo cantato alla radio. Ercilia è morta ottantatreenne nel 1985, ma anche recentemente le sue registrazioni sono state remixate e riproposte al pubblico.

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Lisbona, un sogno… La pioggia ha accompagnato Eusebio nel suo ultimo viaggio, dallo Estadio da Luz al cimitero di Lumiar, la collina che guarda dall’alto la città verso nord. Tre gironi di lutto nazionale, proprio come per Amalia. I geni rimangono nelle menti. Grazie a tutti loro.

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