Le mamme di una volta si arrabbiavano se la gonna era leggermente più corta del dovuto o il “balcone” troppo esposto ai quattro venti. Continuano a farmi ridere i racconti di mia nonna sulle famose gonne di mia mamma, che lei puntualmente sequestrava e usava per farci “gli stracci”. Ma quelli erano altri anni, Mary Quant aveva fatto scuola e la rivoluzione sessuale era in pieno fervore.
La Festa della Mamma di quest’anno (Domenica 8 Maggio, ricordatevelo!) arriva dopo un inverno di intercettazioni del Ruby-Gate. Le mamme che emergono da queste telefonate sono le cosiddette “mamme-maîtresse”, mamme che conoscono perfettamente il “lavoro” della figlia e la consigliano, orgogliose della sua carriera nella quale, forse, vedono la realizzazione delle proprie aspirazioni mancate. Il tutto in una miseria morale che pensavo esistesse solo in certi paesi sottosviluppati dove per mangiare, e non per comprarsi abiti firmati o seni nuovi, le madri vendono le loro bambine per pochi soldi a turisti stranieri in panema bianco.
Oggi la dignità e il valore della famiglia italiana si perde nella nausea che viene a leggere certe intercettazioni.
Le mamme dell’Olgettina & Co. si dividono in 4 categorie: quelle che battono cassa, quelle che difendono le figlie persino davanti all’evidenza, quelle che qualche dubbio ce l’hanno e quelle che fanno interviste smentendo le figlie per poi rimangiarsele qualche giorno dopo pur di reggerle il gioco.
Nella prima categoria spicca la mamma di Elisa Toti, un’altra papi-girl coinvolta nelle feste di Arcore. E’ di qualche mese fa la pubblicazione delle telefonate in cui Elisa dice alla mamma di essere sfinita dopo una settimana passata con “lui” e la mamma prontamente le risponde “Senti, e quanto v’ha dato?”. Io non so voi, ma se dico a mia mamma che sono sfinita, qualunque sia il motivo, lei corre a prepararmi “il brodino, quello buono”. Ma forse io vivo ancora in un matriarcato vecchio stampo, quello dei bamboccioni per intenderci.
Al secondo posto nella categoria mamme-cassiere c’è la sempre verde Anna Palumbo, mamma di Noemi Letizia, che a solo 20 anni è l’antesignana delle papi-girl. La signora Palumbo pare essere la beneficiaria di un bonifico di 20.000 euro partito dal conto del Presidente del Consiglio, secondo i documenti bancari acquisiti dai pm Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Pietro Forno che hanno indagato sul caso Ruby. Le solite malelingue parlano di una restauro completo in casa Letizia: mamma e figlia all’ultima festa di compleanno di Noemi, appaiano diciamo… più piene.
La seconda categoria è quella delle mamme “ogni scarafone è bello a mamma sua”. Anche la mamma di Iris Berardi chiede alla figlia “quanto ti hanno dato?” ma in questo caso la signora si difende sostenendo che “Stavamo parlando di mobili. Lei vive a Milano Due, le pagano l’affitto ma in casa non c’è niente. Ha dovuto farsi dare del denaro per comprare un armadio, un divano”. Poi aggiunge “Iris è una ragazza con dei valori, certe cose non le fa” ed “è in regola con Mediaset, prende uno stipendio di 1800, 1900 euro al mese per fare quello che ha sempre fatto (attimo di suspense):… la standista, la ragazza immagine”. Povera Iris che con 1.800 euro al mese non riesce a comprarsi nemmeno un armadio. Forse non le è ancora arrivato il catalogo Ikea.
Da annoverare in questa categoria c’è ancora una volta la signora Palumbo, che ha dichiarato ai giornali qualche mese fa di aver cresciuto la sua “bambina nella luce del Vangelo e del Signore”. Chissà se nel Vangelo la french manicure se la facevano bianca o colorata.
Nella terza categoria ci sono le mamme che qualche dubbio ce l’hanno circa la carriera della figlia, come la mamma di Sara Tommasi (sempre fonte di grandi perle di saggezza) che nel 2006 durante il lancio del suo calendario, confida ad un giornalista che le chiede cosa ne pensa sua madre “per lei una che fa il calendario non è seria. Mi dice sempre: A me sembra che ti sei fatta togliere le mutande da tutta Italia e basta!. Io le ho detto che per me, invece è arte. Insomma, mamma: è un percorso della carriera e della mia vita. Devi capire”. Suvvia Signora Tommasi, quando è arte è arte!
Nella quarta categoria, quella delle “confuse”, c’è la mamma di Nadia Macrì la cui intervista di Sandro Rutolo ad Annozero di qualche mese fa, mi ha fatto quasi tenerezza. La signora Maria Luigia Peluso è una donna che a malapena riesce a parlare correttamente al microfono. Dice che non sapeva cosa significasse la parola escort finché non lo ha letto sui giornali, che la figlia le aveva detto dei soldi ricevuti da Berlusconi senza scendere nei particolari del “come” gli avesse ricevuti. Dice pure di aver parlato al telefono con il Presidente chiedendogli di “aiutarci perché qua stiamo nella merda”. Il tutto dopo aver rilasciato interviste in cui sosteneva che la figlia era pazza e che raccontava bugie solo per mettersi in mostra.
Forse la signora Peluso incarna al meglio la nuova corsa all’oro italiana: senza lavoro con un mutuo da pagare e due figlie disoccupate, che male c’è a chiudere un occhio su una figlia che si prostituisce guadagnando 5 mila/6 mila euro a serata? Sono pur sempre “12 milioni delle vecchie lire” secondo il cambio della mamma di Elisa Toti.
Non ci sono più le mamme di una volta!