Ho ascoltato la prima volta Raquel Tavares in un luogo diverso da dove solitamente si ascolta il fado. Vi andai proprio perché mi avevano detto che questa giovane cantante meritava di essere sentita. Lo “Speak Easy” è un disco pub moderno in un luogo dove la movida lisbonese è molto vivace, la Rocha do Conde.

Raquel Tavares

Non siamo ancora alle Docas, ma la strada è quella, poco più a occidente del Cais de Sodré. Il legame fra il locale – dove si ascolta abitualmente del buon rock giovanile e del jazz – e il fado è comunque forte, visto che il gestore è Gil do Carmo, figlio di Carlos e nipote di Lucilla, due voci storiche della musica popolare lisbonese. Gil è anch’esso un musicista e un ragazzo simpaticissimo. Ha composto musiche e testi per il padre, ma anche brani di altro genere. La sua versatilità si riflette nella programmazione del locale, e in quel tempo decise di lanciare progetti e voci nuove del fado. Ricordo che giunsi bene in tempo, c’era poca gente, visto che lo spazio era ed è conosciuto soprattutto per le sue notti brave ricche di ritmo e frastuono (comunque divertente, come sperimentai in seguito, portando dei colleghi poi fuggiti dalla confusione!).

Mangiai abbondantemente e ascoltai Raquel cantare, accompagnata da Diogo Clemente alla chitarra classica (era l’allora suo boy friend, musicista di grande valore, giovanissimo, ma amato anche dai nomi antichi del fado), sicuramente da Norberto Araujo al basso (amico di Gil, accompagnatore del padre), mentre la memoria mi fa saltare il nome del guitarrista e spero i lettori perdonino, ma non vorrei dire che fosse Guillerme Banza senza esserne certo (ma potrebbe essere e se non lo è l’amico Guillerme mi perdonerà). La serata fu piacevole, e ancora più piacevole è stato seguire la crescita di Raquel nel tempo, fino alla corte di Jorge Fernando e agli splendori del Bacalhau do Molho, sotto l’ala protettrice di Celeste Rodrigues. Ora Raquel non è più una promessa, ma una realtà.

Raquel Tavares.

Sono comunque tante le ragazze che cantano con gioia ed esuberanza. Ricordo che ebbi la fortuna, in un locale molto bello sotto il castello, Santiago Alquimista, di assistere a una serata con giovani fadiste e fadisti. Era l’occasione per la presentazione di un libro di un amico e collega, Manuel Halpern, O futuro da saudade. Dopo le dotte parole di Rui Vieira Nery e la spiegazione del libro di Manuel, fu un effluvio di musica, con Jorge Fernando a condurre e sì, quella sera, Guillerme ad accompagnare alla guitarra portoguesa Ana Moura e le sue colleghe. Fra loro un nome che ora il pubblico italiano conosce bene, perché è venuta a sposarsi qua in Italia: Margarida Guerreiro, possente voce che viene dalla Beira Baixa. Avevo portato due amici italiani: rimasero incantati. Ma torneremo sui giovani interpreti in questi nostri racconti, è bello scoprire che cosa pensano e fanno.

Raquel Tavares allo Speak Easy

Ps: per chi è in zona, lunedì 26 Torino (Museo della Montagna) ospita Ana Moura, imperdibile per chi può.

Ps: i concerti italiani di Dulce Pontes sono stati magici, da rimanere senza parole, da perdere lacrime. I nostri lettori ne sentiranno riparlare.

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