Dubbio a 5 Stelle“Destra e sinistra sono la stessa cosa” continua a ripetere Beppe Grillo, aggiungendo che il Movimento 5 Stelle al ballottaggio “non si aggrega con nessuno”. Se si considera il disprezzo – legittimo e motivato dal suicidio della classe politica andato in scena in questi anni fino all’exploit umiliante di Scilipoti – la cosa suona come un diktat in vista del ballottaggio: state lontani dalle urne.
Non so come la penserà su questo punto la base elettorale – vistosamente raddoppiata o triplicata nel giro di pochi mesi – o lo stesso Mattia Calise, vincitore morale a 5 Stelle delle elezioni di Milano, che il 6 maggio dichiarava “Sull’eventuale ballottaggio lasceremo la libertà di scelta, ma personalmente darò il mio voto e il mio appoggio a chi garantirà una politica anti casta”.

Ora è chiaro a tutti che un conto è la libertà di scelta – probabilmente apprezzata da molti delusi di sinistra che sono andati a rimpinguare a Bologna e Milano i numeri di Grillo e ora, nella capitale del nord sono solleticati dall’idea di mandare a casa la Moratti e forse Berlusconi – un altro il “non ci si non si aggrega con nessuno” perché sono tutti uguali. Ecco, appunto, sono tutti uguali?
Agli elettori di Grillo-Movimento 5 Stelle l’ardua sentenza. Daranno retta al capo?

Pereira

10 Commenti

  1. @ Chiara
    Se la domanda è rivolta a me… Io a Milano avrei pochissimi dubbi. Vivo in un paese in cui – io sono Pereira – ho visto uomini combattere e morire per vivere in un paese libero, un paese con le elezioni. Quindi io voto, sempre, in omaggio a loro quando non è possibile farlo in omaggio alla onestà dei candidati.
    A Milano, fra Pisapia e la Moratti non avrei dubbi. Votare la Moratti e il mondo che rappresenta mi è, mi sarebbe, impossibile

  2. @Chiara
    Io a Milano voterei Pisapia. O per caso vorresti ancora Lady Moratti a spartire la città?

    @Tutti
    Posso capire l’attacco al sistema, ma se uno si butta in politica dovrebbe anche avere un progetto politico e sapersi muovere nell’ambiente.
    La gente si scandalizza per i compromessi, i compromessi si fanno quotidianamente sul lavoro, coi propri coinquilini, con il proprio partner convivente… ma in politica no! duri e puri! Poi anche se non porta a niente fa lo stesso.
    A me non sembra che un radicale sia identico ad un Mastella per esempio… ma secondo l’assioma Grilliano sono tutti uguali e non si dialoga con nessuno, perché non è che non si fanno alleanze, ma non si cerca neppure di instaurare un dialogo.
    Il dialogo è davvero uno strumento nonviolento, non capisco perché non si debba poterlo usare.
    Leggo oggi sul sito di Grillo che vuol proporre un referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti.
    Ora forse Grillo si dimentica che fu proposto dai Radicali nel ’93 e che la partitocrazia (si perché anche i radicali pur apparentandosi sono contro il sistema partitocratico) affossò.
    Forse si dimentica la distribuzione in piazza di banconote ricevute dal finanziamento pubblico.
    Se la battaglia è comune è condivisa e condivisibile, perché non sostenerla insieme?
    “si avete ragione ma con voi non ci parlo perché siete un partito”
    Complimenti

  3. L’atteggiamento di Grillo è semplicemente velleitario. Sa benissimo che chi accoglie la sfida su un programma politico, con le regole esistenti, deve continuare nella sfida fino all’ultimo. In questo modo ci si rende complici di chi, magari a torto, vince. E’ demagogico dire “tanto, sono tutti uguali”. Questa non è politica, forse è la caricatura della politica e i comici, del resto, sono maestri della caricatura.

  4. ma è chiaro scusate che beppe dice cosi. il movimento 5 stelle è contro i partiti e quindi non si fa alcuna alleanza…questione di coerenza!!!!

    poi ogni cittadino, perchè questo sono gli elettori del 5stelle, è libero di fare la prorpia scelta.

    non c’è da fare alcuna polemica….e’ chiaro che il movimento è contro questo sistema, è chiaro che i cittadini sono liberi di scegliere, visto che al balottaggio non c’è il movimento, da chi farsi governare tra moratti e pisapia. TUTTO QUI

  5. Ho ascoltato l’intervento di Mattia Calise, aveva un che di pilatesco.
    Della serie, vedete voi.
    Purtroppo se uno scende in politica si presenta come possibile sindaco e si propone di governare una città dovrebbe anche prendere delle decisioni.
    La politica non dovrebbe essere sinonimo di “scelta”? Di presa di decisioni?
    Ora, invoca un voto anti casta, e chi sarebbe anti casta? La Moratti?
    Trovarsi Pisapia o Letizia Moratti come sindaco è davvero indifferente? Non sarebbe il caso di spezzare il legame di Malaffare e vecchia politica incarnato dalla Moratti?
    Pisapia candidato non proposto dal PD ma uscito dalla sfida delle primarie ha davvero la possibilità di rappresentare una rottura, un nuovo corso.
    Possibile fare di tutta l’erba un fascio?
    Andare solo avanti recitando il mantra “non ci si aggrega con nessuno perché tutti uguali” non porterà da nessuna parte, non è una presa di decisione, non fa bene alla politica ed alla città di Milano.
    In queste occasioni se il movimento viene bollato come qualunquista non c’è un fondo di verità? O Grillo ed il suo movimento non può essere criticato?

  6. Grillo, amato, odiato, osannato, ignorato, insultato… di sicuro è una realtà concreta e giovane. Trovo indecente il corteggiamento “sinistro” per i suoi voti al ballottaggio, dopo che dai partiti è stato taggato di qualunquismo , antipolitica e quant’altro… per me ha fatto bene! Detto questo se fossi un elettore a Napoli o Milano ci penserei 10 volte prima di lasciare le città in mano alle bande Cosentino e Berlusconi… chi vivrà vedrà.

  7. Al Movimento 5 Stelle, che seguo dalla prim’ora, riconosco la bravura di tenere le radici ben piantate in terra. D’altronde, nell’indifferenza di TV e stampa, si possono collegare con la base via rete. Quindi, parto dal principio che coloro che seguono il Movimento siano persone “connesse” con il mondo della rete, dove ognuno è libero di seguire suoi percorsi.
    Pertanto, l’invito a starsene a casa corrisponde a quello di andare al mare… Perché? Trovo molto più rispettoso dell’intelligenza del proprio elettorato (forse è proprio questo ciò che vogliono sentirsi i cittadini: elettori partecipi e liberi) il ragionamento di Matteo Calise.
    Su molti fronti Grillo può avere ragione, ma deve anche riconoscere che ogni elettore ha una sua fronte, dietro alla quale si spera ci sia una massa critica di neuroni.

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