Non ho fatto in tempo.
Appena letta la notizia che i parlamentari M5S avevano fatto un passo istituzionale per l’abrogazione del reato di clandestinità (vergognoso per un paese civile come suggeriva una vignetta di ieri che si chiedeva “quando istituiremo i reati di ‘fame’ e ‘disperazione’?”) non ho fatto in tempo a scrivere un commento entusiasta nei loro confronti che… arriva il post dei loro ‘capi’, Grillo/Casaleggio i quali svelano senza turbamenti quanto avevo sottolineato da anni in post sulla loro selvaggia posizione sui temi dell’accoglienza, immigrazione e jus soli“Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”. Morale della favola: ai capi del Movimento non interessano le questioni di merito, il giusto o lo sbagliato, il bene o il male. Interessa solo la conquista del potere a qualunque costo.
I parlamentari del movimento, strizzati fra l’arroganza dei capi e i suggerimenti della loro coscienza (la stragrande maggioranza di loro non viene dalla Lega ma dai delusi della sinistra) e le minacce dei loro elettori (idem) questa volta sono insorti, stanchi di essere trattati come i parlamentari/camerieri berlusconiani. Onore al merito di metterci la faccia.
Come andrà a finire?
Pereira

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