Le primarie del centro sinistra hanno svelato un aspetto inedito della nostra vita politica e civile: gli italiani amano partecipare.
A ben vedere quei tre milioni hanno dato la scossa a tutti dopo il ventennio berlusconiano che ha offerto anche ai partiti di centro sinistra l’occasione di maneggiare il loro potere senza intralci stando chiusi nelle loro sedi romane.
Infatti non era certo colpa del Porcellum se non si facevano le primarie. Anzi, teoricamente il Porcellum era, ed è, uno straordinario incentivo per un partito onesto a fare le primarie.

Ora, sul filo del baratro grillesco e di un voto di pura protesta qualcosa si muove, anzi, più di qualcosa. La rinuncia militare alle primarie imposta da B. a quel che rimane del suo partito lo porterà ancora più a fondo, mentre il Pd non potrà più evitare le primarie d’ora in poi visto che stanno avendo l’effetto di un viagra elettorale. Solo un mese fa molti osservatori leggevano la proposta Pdl di una nuova legge elettorale con premio di maggioranza al partito/coalizione che raggiungesse il 40/42 % come una micidiale macchina per bloccare la vita politica e istituzionale, visto che il Pd non arrivava al 30%. Oggi, dopo le primarie del centro sinistra abbiamo un Pd che guadagna un punto al giorno ed è arrivato a vedere il 40% da solo, con Sel ben sopra il 5 e quel progetto, che infatti il Pdl ha bruciato, non farebbe più paura. Quelle di oggi sono cifre che spiazzano gli stessi dirigenti politici e permetteranno a Bersani – se lo vorrà – di spingere sul rinnovamento della classe dirigente di centro sinistra, decisamente d’epoca.

La mia impressione è che le primarie (ben fatte) del centro sinistra si stiano anche rivelando il principale elemento di frenata dell’ascensore che ha portato Grillo alle stelle anche a causa delle sue Parlamentarie che hanno fatto una figura decisamente inquietante (abbiamo già detto che somigliano più alla Corrida). Ciò in un quadro in cui anche gli esasperati (e quindi poco esigenti) elettori grillini si stanno rendendo conto degli enormi limiti democratici e rappresentativi della sgangherata macchina voluta dal re Grillo e dal cardinal Casaleggio. Limiti talmente evidenti che vien da pensare che i due quella macchina l’abbiamo voluta fare sgangherata per poterla controllare più facilmente. Non è possibile infatti che ogni personalità politica del Movimento che abbia qualche pensiero proprio, venga epurata con un Post Scriptum… e anche gli elettori grillini cominciano a sentire puzza di bruciato. Era ora.

Viva l’Italia

Pereira

4 Commenti

  1. @Pereira

    Personalmente non voterò in alcun modo Grillo e lo vado pure dicendo in giro.
    Tempo fa i grillini di Urbino hanno sentito dire che tratto bene in conferenza i temi energetici-ambientali
    (ormai sono conosciuto anche fuori regione) e mi hanno invitato a una conferenza sulla gestione dei rifiuti.
    Ho detto loro di no motivando in maniera molto puntuale.
    Tralascio di riferire il tutto visto sono intervenuto più volte in materia qui a Radio Rereira.
    Sulla somiglianza con Berlusconi sono assolutamente d’accordo, ma finirà anche lui (Grillo), prima o poi!
    Caro Pereira, a proposito di vecchi post, ricordati che ho pronosticato Berlusconi in fuga accolto amorevolmente da Putin!
    Vedrai che prima o poi mi raggiunge anche la visione di come finirà Grillo!

  2. A Italo e Gaioing
    Secondo me Grillo sta prendendo una pericolosa china berlusconiana, lo dico nel senso psicopatologico del termine

  3. Vorrei collegarmi alla chiusura del post: l’inquietante macchina grillesca.
    Premetto che sono uno dei tanti che se nulla nascerà tra i partiti e Grillo, potrebbe anche votarlo.
    Astenermi l’ho fatto una sola volta e ancora me ne pento!
    Però quel voto mi costerebbe come i tanti che ho sprecato con i partiti di sinistra e forse ancora di più.
    Trovo insopportabile finire tra le grinfie dell’ennesimo capo assoluto, che proprio ieri ha dichiarato “se c’è qualcuno che dice che nel nostro movimento non c’è democrazia, è fuori!” (sic), odioso: sembrava Briatore.
    Ma la cosa che più mi ha sconvolto, non in se ma per la mancanza di reazioni, è il voltafaccia dell’ultimo minuto sui soldi: i candidati sono stati costretti a sottoscrivere l’impegno a versare i finanziamenti al gruppo parlamentare a una Spa intestata a Grillo e Casaleggio!
    Pensate che sul sito del movimento ancora c’è scritto che loro, tolte le spese, ridanno i soldi allo stato…Ma come è possibile che gente che ha scoperto il proprio impegno politico partendo dal rifiuto dei privilegi di casta, possa accettare supinamente un contrordine di questo tipo?
    li vedevo diversi, ma i grillini purtroppo sono molto “italiani”….

  4. @Pereira

    E’ vero che gli italiani hanno voglia di democrazia, ma lo si vede molto di più nei referendum che nelle primarie.
    I referendum contro il nucleare,sull’acqua pubblica, sui costi della politica e tanti altri sono stati un vasto moto di partecipazione popolare con votanti superiori al 50% degli aventi diritto.Le primarie del PD hanno interessato solo 1/10 degli aventi diritto e soprattutto l’indicazione popolare potrebbe anche non essere confermata dai meccanismi istituzionali.
    Nel caso del referendum sul nucleare , ad esempio, il voto obbliga, al contrario, a non legiferare in materia per almeno 5 anni.
    Voglio dire che, per una più vasta partecipazione popolare alle primarie, occorrebbe un’altra conseguente architettura istituzionale, più simile, ad esempio al meccanismo americano.
    Ci sarà tempo, spero nella prossima legislatura, per migliorare questi aspetti di partecipazione alle scelte della politica ma il “sistema” per ora, pure da molti anni, si è rivelato sordo a queste esigenze.

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