basset-hound-howard_34698_990x742Alle ultime elezioni il PdL (cioè Berlusconi) ha preso 6.829.131 voti al Senato, pari al 22,30% dei votanti, ma che su un totale di 46.906.343 aventi diritto al voto sono meno di 1/7. Questo nel Paese: meno di un italiano su sette vuole che Berlusconi vada al governo.
Ma nel parlamento, no. Non è così.
Nel famigerato “Palazzo” tutto il PdL, com’è ovvio, lo vede al governo (se non alla Presidenza della Repubblica) per permettergli di continuare ad occuparsi dei propri interessi e dei loro.
La Lega, per antica tradizione e nuova convenienza (leggi: governo delle regioni del Nord), vuole il caimano nuovamente alla guida del Paese.

Neppure Monti e i suoi disdegnerebbero. Sarebbe il governo delle “larghe intese” che li riporterebbero al centro (in tutti i sensi) dell’arena politica dalla quale sono quasi stati spazzati via dagli elettori.
Lo vuole Grillo e il Movimento 5 Stelle: dimostrerebbe l’irriformabilità del sistema, la malafede di tutti (ma proprio tutti) i politici e la purezza dei “cittadini” parlamentari (si chiama manicheismo) in attesa di mietere una gran messe di voti .
Lo vuole la parte ex-margheritina del PD, il giovane riformatore/rottamatore (sic!) Matteo Renzi in testa.
Lo vorrebbe il Presidente della Repubblica. Prima di attribuire, come in parte è giusto, tali preferenze alla compenetrazione nel ruolo istituzionale (e, forse, alla senile infatuazione per la Merkel), non si dimentichi che Giorgio Napolitano – gran brava persona, per carità! – fin dai tempi del PCI era considerato un “migliorista”, da altri definito un “destro” e che, da Ministro degli Interni, non venne incontro ad nessuna delle attese di “chiarezza” sui tanti misteri italiani.
Lo vuole, infine, il più intelligente, il più astuto uomo politico mondiale, Massimo D’Alema. Uno statista talmente sagace che fiuta l’eventuale fregatura a mille miglia di distanza e la previene, qui sta il colpo di genio, fregandosi da solo.
Assieme al “leader Maximo” lo vogliono i suoi scaltrissimi seguaci.

E allora?

E allora, sembra proprio che l’unico a non volere Berlusconi al governo sia il povero Bersani, il suo sparuto gruppo e quel che resta della sinistra parlamentare (SEL).

Non sono mai impazzito dietro a Bersani, Unknownma quando, da piccolo, andavo a vedere i film western, istintivamente “tenevo” per gli indiani, anche se sapevo che avrebbero inevitabilmente perso.

Perciò quando vedo questo Geronimo calvo, con la grinta di un Basset Hound, che ci volete fare?, istintivamente tifo per lui.

Anche perché, vi confesso, mi andrebbe bene pure Joseph Ratzinger Primo Ministro pur di far finire per sempre questa buia eterna stagione di bunga-bunga, malaffare e cesarismo.

6 Commenti

  1. @MirkoFabbri

    L’interpretazione di Bersani come jolly non è la mia ma la sua.
    Per me Bersani non è un jolly pigliatutto, bensì un politico, come ce ne sono tanti, che fa il suo mestiere e cerca di giocare con le massime probabilità a suo favore le carte che ha in mano.Anche se le dovesse giocar bene non è assolutamente detto che vinca su tutti i fronti.
    Questo fatto ci fa ritornare al concetto di “previsione” ma pure a quello di “presente” che altro non è che una rapida condensazione di tutti i futuri possibili e alcuni autori chiamano questo concetto “linea della vita”.
    Chi fa previsioni dunque esprime probabilità che sente come verosimili ma in nessun modo può intervenire in anticipo sulla linea della vita.
    Personalmente mi piace fare previsioni, mi sembra un modo per migliorare ed evolvere positivamente.
    Infatti “il futuro non è determinato ma è cosparso dei nostri innumerevoli sforzi per favorire l’innovazione” (Ilya Prigogine Nobel per la termodinamica).
    Chi tenta previsioni dunque evolve , chi invece critica le errate previsioni degli altri e non ne tenta di proprie resta al palo.

  2. @MirkoFabbri

    L’interpretazione di Bersani come jolly non è la mia ma la sua.Per me Bersani non è un jolly pigliatutto, bensì un politico come ce ne sono tanti che fa il suo mestiere e cerca di giocare con le massime probabilità a suo favore le carte che ha in mano.Anche se le dovesse giocar bene non è assolutamente detto che gli vada bene.
    Questo fatto

  3. gentilissimo gaio, mi permetto di rispondere visto che il suo messaggio è indirizzato a me.
    riassumendo mi sembra di capire che nelle sue previsioni bersani sia una specie di jolly che non può perdere: se gli va male adesso, vince al prossimo giro quando riuscirà a far passare il messaggio che grillo è inaffidabile; se invece raccatta qualche esule grillino adesso, otterrebbe addirittura il risultato di far ritirare dalla scena politica sia grillo sia casaleggio.
    con tutto il rispetto, considerato quel che mi sembra di ricordare di alcune sue previsioni di un po’ di tempo fa, se fossi bersani non mi basterebbero le mani.

  4. @Mirko Fabbri

    Bersani Geronimo solo contro tutti?
    Vi racconto un episodio di quando lavoravo a Lugo di Romagna per il restauro dell’H storico Umberto I verso la metà degli anni ’90, quando Bersani era Governatore dell’Emilia Romagna.
    Uno dei dirigenti dell’H, che controllava la mia DL, mi diceva:” Bersani è vero che è bravo, ma possibile che di 22 direttori di ospedali non ne abbia scelto almeno uno di un altro partito che non sia il suo?
    Quindi Bersani è un politico tradizionale che fa semplicemente il suo mestiere e crede che in questo momento il Parlamento sia in grado di fare riforme significative per mettere in un angolo Berlusconi.
    Non solo, ma pensa pure di mettere in scacco il M5S.
    Se gli eletti di Grillo rifiutano l’accordo potrà dire alle prossime elezioni che il M5S è inaffidabile. Viceversa, se qualche eletto di Grillo lo vota e scatta la fiducia, può sperare che Grillo e Casaleggio, come hanno dichiarato,lascino la politica.
    Geronimo era moooolto ma mooolto meno scafato!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui